FABRIANO-EURO ROSETO 80-88
FABRIANO: Gattoni 7 (2/6, 0/2), Romagnoli n.e., Paleco n.e., Nunez 6 (1/6 da 3), Balliro 3, Hulett 20 (8/9, 0/1), Clark 10 (3/10, 1/2), Kingombe 5 (2/5), Porter 13 (5/8, 1/3), Turner 16 (5/7, 0/1). Allenatore: Carmenati.
EURO ROSETO: Pieri, Callahan 2 (1/2), Ruggiero n.e., Rannikko 7 (2/6 da 3), Fajardo 7 (2/2, 0/1), Milic 26 (11/17, 0/1), Sartori 13 (2/2, 3/8), Radosevic 13 (2/4, 3/7), Moltedo 6 (2/2, 0/1), Davis 14 (7/8). Allenatore: Phil Melillo.
ARBITRI: Cazzaro di Venezia, Ursi di Livorno e Letizia di Caserta.
NOTE: parziali 18-23; 37-43; 57-69; 80-88. Tiri da due: Fabriano 25/45; Euro 27/37. Tiri da tre: Fabriano 4/18; Euro 8/24. Tiri Liberi: Fabriano 18/25; Euro 10/19. Rimbalzi: Fabriano 33 (13 offensivi); Euro 34 (9 offensivi). Recuperate: Fabriano 26; Euro 24. Spettatori presenti sugli spalti 2.578 per un incasso di 33.930,56 Euro.
FABRIANO. Da una parte il raffinato orgoglio della rassegnazione di Fabriano, percossa da troppi problemi. Dall'altra l'entusiasmo e il carattere dell'emergente Roseto. Con simili premesse il derby marchigiano-abruzzese non poteva avere un epilogo diverso da quello che è stato: un dominio assoluto ed incontrastato della formazione di Phil Melillo.
Fabriano ha provato ad attaccarsi all'unica arma che le resta in questo difficile momento della sua storia sportiva, la disperazione. L'Euro l'ha lasciata sfogare in avvio (11-6 al 5' con un veemente avvio di Clark) poi, consapevole che tutto arriva al momento giusto, ha fatto in modo che il tempo scegliesse il finale migliore, assumendo il comando delle operazioni nei minuti centrali del primo quarto (0-13 di parziale dal 5' al 7' per l'11-19) e non lasciandolo mai più fino alla sirena finale. L'unico momento di debolezza o, meglio ancora, di scarso controllo, l'Euro l'ha avuto in avvio del secondo quarto, quando ha patito un tantino il penetra e scarica (per i lunghi) di Nunez (26-25 al 14').
Poi Melillo ha tirato fuori dal cilindro (la panchina) il coniglio (nel senso di magia) Radosevic che ha trovato 8 punti in 2' dando l'abbrivio (superbamente assistito dall'Mvp Milic) alla fuga per la vittoria dei biancazzurri (37-43 a metà gara), seguiti in terra marchigiana da circa 800 supporters.
Il capolavoro, tuttavia, lo serviva Milic giocando un terzo quarto immenso (11 punti in 10'), tirando fuori le castagne dal fuoco (in perfetto tema della tradizione di San Martino) dopo la "follia" di Fajardo (3º e 4º fallo, tecnico, per il -2 di Fabriano al 22'). Lo sloveno prendeva per mano la squadra indicandole la strada per la vittoria.
Fabriano le provava tutte, dalla zona 3-2 alla 1-3-1, ma quando anche Sartori, capitano ritrovato, timbrava il cartellino dall'arco dei sogni la sensazione è che tra Roseto e il terzo successo esterno stagionale c'era solo un po' di tempo da far scorrere senza danni (57-69 alla fine del terzo quarto).
L'ultima fatica era pura accademia per Milic e compagni, anche per la pochezza dei fabrianesi che davano segnali di presenza in campo con il solo Turner: massimo vantaggio Euro al 36' sul 64-83 (+19), quando sugli spalti si era già scatenata la "torcida" biancazzurra.
Il colpo di coda del più vecchio in campo, Turner, regalava a Fabriano quanto meno l'onore delle armi (80-88). L'Euro Roseto resta lassù in classifica, ed è questa la notizia del giorno. (p.g.)
FABRIANO: Gattoni 7 (2/6, 0/2), Romagnoli n.e., Paleco n.e., Nunez 6 (1/6 da 3), Balliro 3, Hulett 20 (8/9, 0/1), Clark 10 (3/10, 1/2), Kingombe 5 (2/5), Porter 13 (5/8, 1/3), Turner 16 (5/7, 0/1). Allenatore: Carmenati.
EURO ROSETO: Pieri, Callahan 2 (1/2), Ruggiero n.e., Rannikko 7 (2/6 da 3), Fajardo 7 (2/2, 0/1), Milic 26 (11/17, 0/1), Sartori 13 (2/2, 3/8), Radosevic 13 (2/4, 3/7), Moltedo 6 (2/2, 0/1), Davis 14 (7/8). Allenatore: Phil Melillo.
ARBITRI: Cazzaro di Venezia, Ursi di Livorno e Letizia di Caserta.
NOTE: parziali 18-23; 37-43; 57-69; 80-88. Tiri da due: Fabriano 25/45; Euro 27/37. Tiri da tre: Fabriano 4/18; Euro 8/24. Tiri Liberi: Fabriano 18/25; Euro 10/19. Rimbalzi: Fabriano 33 (13 offensivi); Euro 34 (9 offensivi). Recuperate: Fabriano 26; Euro 24. Spettatori presenti sugli spalti 2.578 per un incasso di 33.930,56 Euro.
FABRIANO. Da una parte il raffinato orgoglio della rassegnazione di Fabriano, percossa da troppi problemi. Dall'altra l'entusiasmo e il carattere dell'emergente Roseto. Con simili premesse il derby marchigiano-abruzzese non poteva avere un epilogo diverso da quello che è stato: un dominio assoluto ed incontrastato della formazione di Phil Melillo.
Fabriano ha provato ad attaccarsi all'unica arma che le resta in questo difficile momento della sua storia sportiva, la disperazione. L'Euro l'ha lasciata sfogare in avvio (11-6 al 5' con un veemente avvio di Clark) poi, consapevole che tutto arriva al momento giusto, ha fatto in modo che il tempo scegliesse il finale migliore, assumendo il comando delle operazioni nei minuti centrali del primo quarto (0-13 di parziale dal 5' al 7' per l'11-19) e non lasciandolo mai più fino alla sirena finale. L'unico momento di debolezza o, meglio ancora, di scarso controllo, l'Euro l'ha avuto in avvio del secondo quarto, quando ha patito un tantino il penetra e scarica (per i lunghi) di Nunez (26-25 al 14').
Poi Melillo ha tirato fuori dal cilindro (la panchina) il coniglio (nel senso di magia) Radosevic che ha trovato 8 punti in 2' dando l'abbrivio (superbamente assistito dall'Mvp Milic) alla fuga per la vittoria dei biancazzurri (37-43 a metà gara), seguiti in terra marchigiana da circa 800 supporters.
Il capolavoro, tuttavia, lo serviva Milic giocando un terzo quarto immenso (11 punti in 10'), tirando fuori le castagne dal fuoco (in perfetto tema della tradizione di San Martino) dopo la "follia" di Fajardo (3º e 4º fallo, tecnico, per il -2 di Fabriano al 22'). Lo sloveno prendeva per mano la squadra indicandole la strada per la vittoria.
Fabriano le provava tutte, dalla zona 3-2 alla 1-3-1, ma quando anche Sartori, capitano ritrovato, timbrava il cartellino dall'arco dei sogni la sensazione è che tra Roseto e il terzo successo esterno stagionale c'era solo un po' di tempo da far scorrere senza danni (57-69 alla fine del terzo quarto).
L'ultima fatica era pura accademia per Milic e compagni, anche per la pochezza dei fabrianesi che davano segnali di presenza in campo con il solo Turner: massimo vantaggio Euro al 36' sul 64-83 (+19), quando sugli spalti si era già scatenata la "torcida" biancazzurra.
Il colpo di coda del più vecchio in campo, Turner, regalava a Fabriano quanto meno l'onore delle armi (80-88). L'Euro Roseto resta lassù in classifica, ed è questa la notizia del giorno. (p.g.)
Fonte: Il Centro