TRIESTE - Luccicano gli occhi di Cesare Pancotto negli spogliatoi del PalaTrieste. L’orgoglio di un allenatore che ancora una volta ha saputo regalare la vittoria nel derby a Trieste si è trasferito nella squadra che, senza Nate Erdmann, ha saputo giocare una partita splendida per grinta e determinazione.
«Devo fare i complimenti ai ragazzi – commenta il tecnico di Porto San Giorgio – perché hanno saputo vincere una gara che nascondeva mille insidie. Un derby contro una Snaidero in crescita affrontato in condizioni fisiche davvero precarie. Credo che questa squadra debba essere presa a modello da tutta la città per il grande spirito che ha saputo profondere sul parquet. Abbiamo sofferto contro una Snaidero che ha confermato di essere in crescita. Nel primo tempo abbiamo pagato la lucidità di Mulaomerovic che ci ha messo in crisi con giochi a due, nella ripresa ci siamo organizzati limitandolo anche grazie a una difesa più efficace».
Bene in difesa, Trieste ha saputo vincere anche grazie a un’ottima organizzazione offensiva. «L’assenza di Erdmann – conferma Pancotto – poteva creare problemi. Ho insistito nella settimana per far capire alla squadra come fosse necessario trovare nel collettivo la forza per sopperire alla mancanza di Nate. In questo i ragazzi sono stati superlativi. Nessuna forzatura, grande pazienza nell’attaccare la difesa avversaria. Sì, credo proprio che la pazienza con la quale abbiamo gestito la gara, alla fine, abbia fatto la differenza».
Su tutti, ancora una volta Sinisa Kelecevic. «Venti punti segnati in 24 minuti – annuncia Pancotto – sono la conferma che Sinisa ha giocato davvero un’ottima gara. È stato importante in difesa, dove è stato bravo a lavorare sugli anticipi, ma soprattutto in attacco dove ha sentito la necessità di aiutare la squadra facendo sempre la cosa giusta».
Maric e Podestà scherzano a bordo campo a fine partita. La squadra ha appena finito di raccogliere l’ovazione dei 6000 del PalaTrieste e i due tornano negli spogliatoi. «Grande Trieste – sottolinea il capitano –. Anche senza Erdmann abbiamo saputo portare a casa il risultato a conferma del fatto che questa è una squadra che, se gioca d’assieme, può superare qualsiasi ostacolo».
Felice anche Daniele Cavaliero, il play triestino che anche ieri ha disputato una gara di grande sostanza. «Ho pagato il clima del derby nei minuti iniziali – racconta Daniele –. Poi la fiducia dimostratami da Pancotto e dai miei compagni di squadra mi ha consentito di sbloccarmi. Ho vissuto questo derby sugli spalti e in campo. È una sensazione diversa, ma stare sul parquet è davvero tutta un’altra cosa».
Festeggiato dai tifosi Dante Calabria, ex di Trieste che ha appena firmato per la Benetton, ma che non ha voluto mancare a una partita così importante. «Sono felice per questa vittoria – dice Dante, che si sente ancora legato a una città nella quale ha vissuto un anno tormentato ma positivo - Mi considero un po’ un portafortuna. Dai – scherza – diciamo che se Trieste ha vinto è anche merito mio».
Clima diverso in casa Snaidero. Fabrizio Frates, comunque, analizza la sconfitta senza fare drammi. «Una gara bella, combattuta – commenta il tecnico friulano – che si è decisa nell’ultimo quarto quando abbiamo forzato qualche situazione dando via libera a Trieste. Abbiamo perso ma credo possiamo dire di essere sulla strada della crescita. Anche oggi abbiamo giocato senza Chandler Thompson e con un Li Vecchi in grado di garantirci solamente 10 minuti sul parquet. Eppure la squadra ha giocato una partita positiva restando aggrappata a Trieste sino alla fine. Spendo volentieri due parole per Mian, che ha giocato una buona gara in difesa su Roberson e si è fatto sentire in attacco. Peccato per quella bomba fallita dall’angolo nel finale. Un tiro importante che avrebbe potuto cambiare la partita».
Lorenzo Gatto
«Devo fare i complimenti ai ragazzi – commenta il tecnico di Porto San Giorgio – perché hanno saputo vincere una gara che nascondeva mille insidie. Un derby contro una Snaidero in crescita affrontato in condizioni fisiche davvero precarie. Credo che questa squadra debba essere presa a modello da tutta la città per il grande spirito che ha saputo profondere sul parquet. Abbiamo sofferto contro una Snaidero che ha confermato di essere in crescita. Nel primo tempo abbiamo pagato la lucidità di Mulaomerovic che ci ha messo in crisi con giochi a due, nella ripresa ci siamo organizzati limitandolo anche grazie a una difesa più efficace».
Bene in difesa, Trieste ha saputo vincere anche grazie a un’ottima organizzazione offensiva. «L’assenza di Erdmann – conferma Pancotto – poteva creare problemi. Ho insistito nella settimana per far capire alla squadra come fosse necessario trovare nel collettivo la forza per sopperire alla mancanza di Nate. In questo i ragazzi sono stati superlativi. Nessuna forzatura, grande pazienza nell’attaccare la difesa avversaria. Sì, credo proprio che la pazienza con la quale abbiamo gestito la gara, alla fine, abbia fatto la differenza».
Su tutti, ancora una volta Sinisa Kelecevic. «Venti punti segnati in 24 minuti – annuncia Pancotto – sono la conferma che Sinisa ha giocato davvero un’ottima gara. È stato importante in difesa, dove è stato bravo a lavorare sugli anticipi, ma soprattutto in attacco dove ha sentito la necessità di aiutare la squadra facendo sempre la cosa giusta».
Maric e Podestà scherzano a bordo campo a fine partita. La squadra ha appena finito di raccogliere l’ovazione dei 6000 del PalaTrieste e i due tornano negli spogliatoi. «Grande Trieste – sottolinea il capitano –. Anche senza Erdmann abbiamo saputo portare a casa il risultato a conferma del fatto che questa è una squadra che, se gioca d’assieme, può superare qualsiasi ostacolo».
Felice anche Daniele Cavaliero, il play triestino che anche ieri ha disputato una gara di grande sostanza. «Ho pagato il clima del derby nei minuti iniziali – racconta Daniele –. Poi la fiducia dimostratami da Pancotto e dai miei compagni di squadra mi ha consentito di sbloccarmi. Ho vissuto questo derby sugli spalti e in campo. È una sensazione diversa, ma stare sul parquet è davvero tutta un’altra cosa».
Festeggiato dai tifosi Dante Calabria, ex di Trieste che ha appena firmato per la Benetton, ma che non ha voluto mancare a una partita così importante. «Sono felice per questa vittoria – dice Dante, che si sente ancora legato a una città nella quale ha vissuto un anno tormentato ma positivo - Mi considero un po’ un portafortuna. Dai – scherza – diciamo che se Trieste ha vinto è anche merito mio».
Clima diverso in casa Snaidero. Fabrizio Frates, comunque, analizza la sconfitta senza fare drammi. «Una gara bella, combattuta – commenta il tecnico friulano – che si è decisa nell’ultimo quarto quando abbiamo forzato qualche situazione dando via libera a Trieste. Abbiamo perso ma credo possiamo dire di essere sulla strada della crescita. Anche oggi abbiamo giocato senza Chandler Thompson e con un Li Vecchi in grado di garantirci solamente 10 minuti sul parquet. Eppure la squadra ha giocato una partita positiva restando aggrappata a Trieste sino alla fine. Spendo volentieri due parole per Mian, che ha giocato una buona gara in difesa su Roberson e si è fatto sentire in attacco. Peccato per quella bomba fallita dall’angolo nel finale. Un tiro importante che avrebbe potuto cambiare la partita».
Lorenzo Gatto
Fonte: Il Piccolo