LIVORNO. I precedenti in A1 sono confortanti. Due vittorie a zero per Livorno l'anno scorso (il resto dei confronti dice due vittorie e due sconfitte tra A2 e Coppa Italia). La Mabo scende questo pomeriggio sul parquet del Pentimele (ore 18.15, diretta sulle frequenze di Radio Fragola) e spera. Spera confortata dal blitz dell'anno scorso, il primo colpo esterno di Livorno sul pianeta dell'A1, firmato dalla faccia tosta di Giachetti e dalla freddezza dalla lunetta di Santarossa.
Spera, ripensando all'ultimo (e unico in realtà) blitz messo a segno quest'anno nel tempio di Masnago, dove gli amaranto hanno mostrato solidità difensiva, capacità di ricucire strappi che sembravano crateri (il -16 del secondo quarto), bravura nel sopperire con la panchina ai falli di Mutavdzic (con Garri), all'assenza di Mc Leod (con Parente e Giachetti), alla giornata non felice di Santarossa (con Cotani). La Mabo spera, ma sa che in fondo allo stivale non sarà facile. Perchè la Viola di oggi non è la squadra che un anno esatto fa (era l'11 novembre) cercava ancora la prima vittoria della stagione, ma in classifica siede su un affollatissimo gradino numero tre (con Siena, Cantù, Milano e Virtus per fare i nomi di quattro grandi), ha due punti in più di Livorno, una settimana fa ha steso il Monte dei Paschi, otturando il canestro per tutti i cinque minuti del supplementare a bocche da fuoco come Turckan, Stefanov, Ford. E se Ergin Ataman dice che Siena ha peccato di concentrazione, ha sottovalutato l'avversario, beh, significa che Siena non aveva capito bene quale Reggio si trovava di fronte. Perchè la Viola di oggi è stata programmata e costruita con raziocinio, non è il circo di giocatori passato dal Pentimele l'anno scorso dopo la beffa di quel Barbaro che in estate aveva firmato addirittura Myers, ora ha un allenatore come Lardo che a Verona ha fatto miracoli e che dalla Muller si è portato gente seria e concreta come Rombaldoni e Ivory, sotto canestro ha Alan Tomidy, uno dei pivot più esperti (e più pesi) in circolazione, ha JJ Eubanks, bombardiere da quasi 20 punti a partita. E ha un palazzo che storicamente è una fornace e che con la squadra lassù, sul tetto della classifica, oggi sarà un inferno.
Livorno sicuramente non farà l'errore del Monte. Oggi per espugnare il Pentimele ci vorrà la miglior Mabo vista finora. Quella che ha battuto le V nere, quella che nei secondi 20' di Varese ha fatto vedere all'Italia che il basket di casa nostra ha ancora un senso. Quella che riesce a mandare a referto otto uomini, che in casa ha la difesa migliore del campionato (64.5 punti subiti di media in via Allende) e ora deve imparare a trasportarla in trasferta.
Livorno recupera Keith Mc Leod, potrà contare su Giachetti, ripresosi dalla distorsione alla caviglia, ma dovrà quasi certamente fare a meno di Daniele Parente, il quale per tutta la settimana non si è allenato e ancora ieri accusava dolori alla schiena. Purtroppo l'infortunio si è rivelato più serio del previsto e così il capitano, che ieri pomeriggio si è imbarcato sull'aereo con la squadra, sarà schierato nei dieci, ma difficilmente metterà piede in campo. Un'assenza di peso per Banchi, visto che Parente rappresenta la bandiera difensiva di questa squadra, il leader a livello di atteggiamento. Dovranno sopperire gli altri. Da Elliott ci si aspetta la solita spremuta di punti, rimbalzi e concretezza, da Santarossa e Sambugaro un passo, magari anche due o tre in avanti rispetto a quanto fatto finora in attacco, perchè la Mabo non può vivere dei canestri del solo Rod. Da Mc Leod che ritorni al più presto quello di inizio stagione, dai giovani la faccia tosta e l'energia che hanno dato a Varese, magari con qualche presunzione e forzatura in meno di quelle mostrate con Milano.
Giulio Corsi
Spera, ripensando all'ultimo (e unico in realtà) blitz messo a segno quest'anno nel tempio di Masnago, dove gli amaranto hanno mostrato solidità difensiva, capacità di ricucire strappi che sembravano crateri (il -16 del secondo quarto), bravura nel sopperire con la panchina ai falli di Mutavdzic (con Garri), all'assenza di Mc Leod (con Parente e Giachetti), alla giornata non felice di Santarossa (con Cotani). La Mabo spera, ma sa che in fondo allo stivale non sarà facile. Perchè la Viola di oggi non è la squadra che un anno esatto fa (era l'11 novembre) cercava ancora la prima vittoria della stagione, ma in classifica siede su un affollatissimo gradino numero tre (con Siena, Cantù, Milano e Virtus per fare i nomi di quattro grandi), ha due punti in più di Livorno, una settimana fa ha steso il Monte dei Paschi, otturando il canestro per tutti i cinque minuti del supplementare a bocche da fuoco come Turckan, Stefanov, Ford. E se Ergin Ataman dice che Siena ha peccato di concentrazione, ha sottovalutato l'avversario, beh, significa che Siena non aveva capito bene quale Reggio si trovava di fronte. Perchè la Viola di oggi è stata programmata e costruita con raziocinio, non è il circo di giocatori passato dal Pentimele l'anno scorso dopo la beffa di quel Barbaro che in estate aveva firmato addirittura Myers, ora ha un allenatore come Lardo che a Verona ha fatto miracoli e che dalla Muller si è portato gente seria e concreta come Rombaldoni e Ivory, sotto canestro ha Alan Tomidy, uno dei pivot più esperti (e più pesi) in circolazione, ha JJ Eubanks, bombardiere da quasi 20 punti a partita. E ha un palazzo che storicamente è una fornace e che con la squadra lassù, sul tetto della classifica, oggi sarà un inferno.
Livorno sicuramente non farà l'errore del Monte. Oggi per espugnare il Pentimele ci vorrà la miglior Mabo vista finora. Quella che ha battuto le V nere, quella che nei secondi 20' di Varese ha fatto vedere all'Italia che il basket di casa nostra ha ancora un senso. Quella che riesce a mandare a referto otto uomini, che in casa ha la difesa migliore del campionato (64.5 punti subiti di media in via Allende) e ora deve imparare a trasportarla in trasferta.
Livorno recupera Keith Mc Leod, potrà contare su Giachetti, ripresosi dalla distorsione alla caviglia, ma dovrà quasi certamente fare a meno di Daniele Parente, il quale per tutta la settimana non si è allenato e ancora ieri accusava dolori alla schiena. Purtroppo l'infortunio si è rivelato più serio del previsto e così il capitano, che ieri pomeriggio si è imbarcato sull'aereo con la squadra, sarà schierato nei dieci, ma difficilmente metterà piede in campo. Un'assenza di peso per Banchi, visto che Parente rappresenta la bandiera difensiva di questa squadra, il leader a livello di atteggiamento. Dovranno sopperire gli altri. Da Elliott ci si aspetta la solita spremuta di punti, rimbalzi e concretezza, da Santarossa e Sambugaro un passo, magari anche due o tre in avanti rispetto a quanto fatto finora in attacco, perchè la Mabo non può vivere dei canestri del solo Rod. Da Mc Leod che ritorni al più presto quello di inizio stagione, dai giovani la faccia tosta e l'energia che hanno dato a Varese, magari con qualche presunzione e forzatura in meno di quelle mostrate con Milano.
Giulio Corsi
Fonte: Il Tirreno
