La partita con l'Oregon Cantù l'ha già vinta al botteghino, la Pompea. È scontato, infatti, che oggi pomeriggio il Palablù (inizio ore 18.15, arbitri Lamonica, Anesin e Sardella) sarà pieno come non mai. Forte la richiesta di biglietti piovuta nei giorni scorsi sia in sede che al Box Office in città. Già esauriti i tagliandi di tribuna centrale e di quella numerata. E in molti, alla fine, si sono dovuti accontentare di un garbato «sarà per la prossima volta».
«Ho dovuto dire di no ad intere squadre giovanili che sarebbero arrivate da Venafro e da Ischia. E ho dovuto rimandare ad altra data l'arrivo a Monterusciello dei figli di tanti miei vecchi amici, quelli che una volta non sarebbero mai mancati ad una partita a Fuorigrotta». Enzo Caserta, direttore sportivo del club ma, soprattutto, memoria storica del basket napoletano, sta assaporando il piacere sottile di tornare indietro nel tempo. Certo la strada (ma soprattutto l'impianto) per poter accogliere gli oltre diecimila che gremirono il «Mario Argento» in occasione di una sfida con il Bancoroma è ancora lunga. Ma il dato ormai quasi completamente acquisito è che intorno alla pallacanestro partenopea l'interesse è in progressiva e costante crescita.
«E questo - continua Caserta - è un dato che può solo farci piacere. Personalmente ne sono convinto: avessimo avuto quest'oggi un impianto in grado d'ospitare più di 3500 persone, lo avremmo riempito lo stesso. I tifosi, lo stanno dimostrando, pur di esserci vicini sopportano anche il disagio di percorrere qualche chilometro in più di strada. Inoltre, c'è anche da dire che Pozzuoli questa squadra la sente sempre più sua».
Mai meno di duemila (inviti ed omaggi compresi) si sono dati appuntamento quest'anno al Palablù. Con Roma la punta massima di presenze paganti (2657 compresi gli abbonati), mentre solo una manciata di sportivi in meno (2629) erano presenti in occasione del derby con l'Air Avellino. Soddisfacenti, comunque, anche le affluenze registrate in occasione del debutto in campionato con la Lauretana Biella (1924) e alla quarta giornata Reggio Calabria (1915).
«Stavolta, oltre che le buone prestazioni offerte recentemente dalla squadra, ad incidere sarà anche il blasone dell'avversario. Cantù, infatti, mi sembra si stia riorganizzando per rinverdire i fasti del passato».
Ma la sicurezza d'avere un palasport gremito come si conviene nelle grandi occasioni, sarà negativamente bilanciata dall'incognita che accompagnerà la squadra fino a poche ore dall'inizio del match. Ivan Gatto, alle prese con un problema alla caviglia, è in dubbio. Ieri il giocatore non si è neppure allenato. Solo questa mattina, al termine della seduta facoltativa, il coach Andrea Mazzon ed i sanitari della Pompea scioglieranno la riserva. Gatto, per la seconda volta, s'è fatto male in nazionale. Alla prossima convocazione, il ragazzo farà bene a dotarsi di un efficace amuleto.
Carlo Carione
«Ho dovuto dire di no ad intere squadre giovanili che sarebbero arrivate da Venafro e da Ischia. E ho dovuto rimandare ad altra data l'arrivo a Monterusciello dei figli di tanti miei vecchi amici, quelli che una volta non sarebbero mai mancati ad una partita a Fuorigrotta». Enzo Caserta, direttore sportivo del club ma, soprattutto, memoria storica del basket napoletano, sta assaporando il piacere sottile di tornare indietro nel tempo. Certo la strada (ma soprattutto l'impianto) per poter accogliere gli oltre diecimila che gremirono il «Mario Argento» in occasione di una sfida con il Bancoroma è ancora lunga. Ma il dato ormai quasi completamente acquisito è che intorno alla pallacanestro partenopea l'interesse è in progressiva e costante crescita.
«E questo - continua Caserta - è un dato che può solo farci piacere. Personalmente ne sono convinto: avessimo avuto quest'oggi un impianto in grado d'ospitare più di 3500 persone, lo avremmo riempito lo stesso. I tifosi, lo stanno dimostrando, pur di esserci vicini sopportano anche il disagio di percorrere qualche chilometro in più di strada. Inoltre, c'è anche da dire che Pozzuoli questa squadra la sente sempre più sua».
Mai meno di duemila (inviti ed omaggi compresi) si sono dati appuntamento quest'anno al Palablù. Con Roma la punta massima di presenze paganti (2657 compresi gli abbonati), mentre solo una manciata di sportivi in meno (2629) erano presenti in occasione del derby con l'Air Avellino. Soddisfacenti, comunque, anche le affluenze registrate in occasione del debutto in campionato con la Lauretana Biella (1924) e alla quarta giornata Reggio Calabria (1915).
«Stavolta, oltre che le buone prestazioni offerte recentemente dalla squadra, ad incidere sarà anche il blasone dell'avversario. Cantù, infatti, mi sembra si stia riorganizzando per rinverdire i fasti del passato».
Ma la sicurezza d'avere un palasport gremito come si conviene nelle grandi occasioni, sarà negativamente bilanciata dall'incognita che accompagnerà la squadra fino a poche ore dall'inizio del match. Ivan Gatto, alle prese con un problema alla caviglia, è in dubbio. Ieri il giocatore non si è neppure allenato. Solo questa mattina, al termine della seduta facoltativa, il coach Andrea Mazzon ed i sanitari della Pompea scioglieranno la riserva. Gatto, per la seconda volta, s'è fatto male in nazionale. Alla prossima convocazione, il ragazzo farà bene a dotarsi di un efficace amuleto.
Carlo Carione
Fonte: Il Mattino