TRE volte maledetta dall´ultimo tiro (Efes Pilsen, Virtus, Barcellona, in meno d´un mese), la Benetton ha sconfitto ieri a Siena il suo fresco tabù, vincendo, questa volta, allo sprint: 78-76, di Edney, a 8 secondi dalla fine, la tripletta del successo. Tra il verde di Treviso e quello toscano, resta dunque più lucente quello dei campioni. Anzi, se questo era l'esame d'ammissione di Siena al club delle grandi, Treviso, una socia onoraria, le ha fatto rinviare l´ingresso nell´alta società. Ripassi, il Montepaschi, con la cravatta giusta.
Certo, non s´è dissolta, la squadra di Ataman, quando pareva sparita dal campo (-15 al 28´); e invece ha rimontato fino a un +3 che, a meno di un minuto dalla fine, pareva un premio già strappato, oltreché l´ennesima beffa per il gruppo Messina. Ma quel 76-73 schiacciato con voluttà da Chiacig, tutto solo, non è bastato. A Garbajosa, in mischia, è stato dato un canestro non entrato (interferenza, –1), poi Siena ha perso palla e il match ball è passato ai veneti. Errore da tre di Garbajosa, rimbalzo perso da Siena e raccattato, per terra, da Langdon, dopodiché, avvitandosi in volo, come ama deliziare le genti, Edney ha segnato e preso fallo. Tre punti, 78-76 a 7 secondi dalla fine. L´ultimo tiro Siena l´ha fatto e sbagliato, ma col rimbalzo di Chiacig s´è procurata due liberi a tempo scaduto. Troppo pesanti: il pivot azzurro li ha mancati entrambi.
Così, non ha salvato Siena, né disperso le voci che danno in picchiata il credito di Ataman su una panchina ormai più chiacchierata d´una vigilia di Palio, se addirittura, sull´uscio, s´allunga l´ombra di Scariolo, il grande disoccupato di stanza a Madrid. Eppure, la squadra ha reagito, non s´è arresa, e soprattutto ha ritrovato il miglior Ford (25), accanto a Chiacig (15) e Stefanov (15). Le si è però, accanto, eclissato Turkcan, l´altra stella (7 punti e un quinto fallo troppo prematuro). Avanti Treviso, dunque, isolata in testa, con una sola sconfitta in campionato: presto le arriverà poi quel pezzo in più tra gli esterni (Dante Calabria, se sta bene), che potrebbe evitare i cali di tensione nel finale che, pure ieri, sono stati la sua unica pecca. Langdon con 19 punti, Nicola con 18, Edney con 14, gli uomini decisivi.
Cercando una seconda forza, spicca allora, quest´oggi, la sfida tra le due Virtus. Sarà Roma, se oggi batterà Bologna nell´altro big match del turno, che Tanjevic e i suoi vivranno dopo una sconfitta di 27 punti, in coppa a Istanbul, che ha riportato la squadra ai dubbi d´un mese fa, quando le prendeva dappertutto. A Tanjevic il compito di invertire la tendenza, a Myers quello di guidare il suo gruppo contro l´antica nemica cittadina, affiancato stavolta a un inedito Brunamonti, uno che in quella Bologna ci ha abitato per vent´anni, vincendo 17 trofei, da giocatore, allenatore e dirigente, e che stasera la sfida, per la prima volta, sotto lo stemma di un´altra Virtus.
Ma non solo la Bologna bianconera sta soffrendo, nell´anno magro di Basket City. Anzi, se è possibile, quella biancoblu targata Fortitudo sta soffrendo di più, e oggi contro la Scavolini i portici mormorano che potrebbe essere l´ultima di Matteo Boniciolli, coach un tempo rampante ed ora afflitto da tre sconfitte consecutive, nonché da un rendimento incerto di Pozzecco che, come nei migliori casi di scuola, viene puntualmente ascritto alle responsabilità del tecnico. In attesa dell´esame pesarese, contro quel Crespi che, come Boniciolli, era uno dei 'figli´ prediletti di Boscia Tanjevic, la Fortitudo ha imposto a tutti il silenzio stampa. Chiudere gli spifferi, si dice, ha sempre dato una mano.
Walter Fuochi
Certo, non s´è dissolta, la squadra di Ataman, quando pareva sparita dal campo (-15 al 28´); e invece ha rimontato fino a un +3 che, a meno di un minuto dalla fine, pareva un premio già strappato, oltreché l´ennesima beffa per il gruppo Messina. Ma quel 76-73 schiacciato con voluttà da Chiacig, tutto solo, non è bastato. A Garbajosa, in mischia, è stato dato un canestro non entrato (interferenza, –1), poi Siena ha perso palla e il match ball è passato ai veneti. Errore da tre di Garbajosa, rimbalzo perso da Siena e raccattato, per terra, da Langdon, dopodiché, avvitandosi in volo, come ama deliziare le genti, Edney ha segnato e preso fallo. Tre punti, 78-76 a 7 secondi dalla fine. L´ultimo tiro Siena l´ha fatto e sbagliato, ma col rimbalzo di Chiacig s´è procurata due liberi a tempo scaduto. Troppo pesanti: il pivot azzurro li ha mancati entrambi.
Così, non ha salvato Siena, né disperso le voci che danno in picchiata il credito di Ataman su una panchina ormai più chiacchierata d´una vigilia di Palio, se addirittura, sull´uscio, s´allunga l´ombra di Scariolo, il grande disoccupato di stanza a Madrid. Eppure, la squadra ha reagito, non s´è arresa, e soprattutto ha ritrovato il miglior Ford (25), accanto a Chiacig (15) e Stefanov (15). Le si è però, accanto, eclissato Turkcan, l´altra stella (7 punti e un quinto fallo troppo prematuro). Avanti Treviso, dunque, isolata in testa, con una sola sconfitta in campionato: presto le arriverà poi quel pezzo in più tra gli esterni (Dante Calabria, se sta bene), che potrebbe evitare i cali di tensione nel finale che, pure ieri, sono stati la sua unica pecca. Langdon con 19 punti, Nicola con 18, Edney con 14, gli uomini decisivi.
Cercando una seconda forza, spicca allora, quest´oggi, la sfida tra le due Virtus. Sarà Roma, se oggi batterà Bologna nell´altro big match del turno, che Tanjevic e i suoi vivranno dopo una sconfitta di 27 punti, in coppa a Istanbul, che ha riportato la squadra ai dubbi d´un mese fa, quando le prendeva dappertutto. A Tanjevic il compito di invertire la tendenza, a Myers quello di guidare il suo gruppo contro l´antica nemica cittadina, affiancato stavolta a un inedito Brunamonti, uno che in quella Bologna ci ha abitato per vent´anni, vincendo 17 trofei, da giocatore, allenatore e dirigente, e che stasera la sfida, per la prima volta, sotto lo stemma di un´altra Virtus.
Ma non solo la Bologna bianconera sta soffrendo, nell´anno magro di Basket City. Anzi, se è possibile, quella biancoblu targata Fortitudo sta soffrendo di più, e oggi contro la Scavolini i portici mormorano che potrebbe essere l´ultima di Matteo Boniciolli, coach un tempo rampante ed ora afflitto da tre sconfitte consecutive, nonché da un rendimento incerto di Pozzecco che, come nei migliori casi di scuola, viene puntualmente ascritto alle responsabilità del tecnico. In attesa dell´esame pesarese, contro quel Crespi che, come Boniciolli, era uno dei 'figli´ prediletti di Boscia Tanjevic, la Fortitudo ha imposto a tutti il silenzio stampa. Chiudere gli spifferi, si dice, ha sempre dato una mano.
Walter Fuochi
Fonte: La Repubblica