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Frates: partita importante più per la nostra classifica

Mulaomerovic non vuole la maschera. Roberson e Maric le chiavi

Coach, domani c’è il derby ed è da invertire un’altra striscia negativa di sette partite, cominciata l’8 aprile 2001.
«Non lo sapevo – Frates fa lo gnorri –, ma speriamo d’interrompere la serie negativa. Il derby è una partita che ha un valore, un’attesa e un’atmosfera tutti suoi. Mi auguro che la squadra sappia trarre energie positive e carica agonistica da questo clima».
Il tuo derby personale con il collega Pancotto, che data da quando eri a Gorizia e che oggi Cesare può pareggiare?
«Niente di speciale. Penso solo alla squadra. Giochiamo il derby sì, ma anche una partita molto importante per la classifica: più per noi che per loro (Trieste è nel gruppone delle terze a 10 punti, Udine ultima a 2 con Biella e Fabriano, ndr). Vincendo in trasferta recupereremmo i 2 punti sfumati nell’ultimo minuto contro Biella, unica vittoria che ci rimproveriamo di non avere ottenuto. Ce la giochiamo fuori casa e con il pronostico contro».
Notizie dal fronte dell’infermeria arancione?
«Cantarello è stato fermo dopo la distorsione a una caviglia di venerdì sera (ma Davide assicura che sarà nei dieci, ndr). Thompson si è allenato (ed è già una notizia, ndr). Mulaomerovic ha il naso fratturato ma, a suo rischio e pericolo, non vuole usare la maschera protettiva per giocare. Zacchetti non ha più problemi all’inguine, Li Vecchi è recuperato».
Giocheranno tutti, quindi?
«Domattina (oggi per chi legge, ndr) decideremo sull’extracomunitario che starà fuori squadra nel derby».
Il nuovo Mikhailovic che contributo potrà dare?
«Fa parte del gruppo, ma non ha più di una decina di minuti di autonomia. Non ha ancora mai giocato con noi, neanche in amichevole, ma si può azzardare un minutaggio. In questo momento potrà giocare di mestiere più da centro che da 4, ruolo quest’ultimo in cui invece bisogna che entri nei meccanismi di squadra».
Comunque, darà una mano contro i lunghi di Trieste.
«Le partite si vincono sempre sotto i tabelloni. Quando c’è solidità dentro l’area, si tiene botta attorno al canestro. C’è più equilibrio e la difesa migliora sul perimetro».
Alexander potrà essere stimolato dal confronto con il suo ex compagno Keleceviv?
«Ce lo auguriamo tanto. Come statistiche i due sono lì, come quando giocavano assieme a Gerusalemme. Solo che Demetrius tira male da due, a rimbalzo sono sui 7 a partita. Pure Kelecevic non è strepitoso, ma sta facendo una buona stagione. È esperto, conosce le sue qualità e i suoi limiti. La squadra lavora per sfruttare la sua partenza con la mano sinistra e il suo tiro da tre».
Trieste non avrà Erdmann.
«Prima voglio vedere se mancherà davvero».
Uomo squadra per loro.
«Le statistiche dicono che è Roberson per produzione di punti e rimbalzi. Erdmann è uno dei quattro stranieri».
La chiave della partita?
«Per noi di sicuro la marcatura di Roberson. I derby giocati con Gorizia e l’unico con Udine m’insegnano, poi, che Maric, quando ha pressione addosso, alza il rendimento».
Li Vecchi, rimpianto per marcare Radulovic, torna buono per Roberson?
«Sicuro».
Casoli numero 3?
«Ci gioca con o senza Erdmann. In difesa lui e Kelecevic fanno cambio sistematico su lunghi e ali. Casoli in attacco è un 3, perché ha gioco frontale e tiro a canestro. Può avere problemi, però, a marcare un pari ruolo veloce».
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