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L'Euro "obbligata" a vincere a Fabriano

Coach Melillo: «Voglio una prova autoritaria e un successo, il resto non conta».

ROSETO. Contrassegnata da una rivalità, tra le tifoserie, acerrima, il derby tra Fabriano ed Euro Roseto promette il tutto esaurito al PalaIndesit e scintille, dal punto di vista agonistico, sul parquet. Non c'è dubbio che guardando alla classifica ed ai guai societari della società marchigiana l'Euro pensi al colpaccio oggi (arbitreranno Cazzaro, Ursi e Letizia), ma è bene non fidarsi, soprattutto se si considera che l'unica vittoria della formazione del coach Carmenati è stata ottenuta contro la Virtus Bologna. Dopo di allora Fabriano ha perso tutte la partite disputate (6 su 6) passando per l'umiliazione ultima al PalaVerde di Treviso contro i campioni d'Italia della Benetton ma anche scorgendo uno spiraglio di luce nella grave crisi societaria.
L'Euro sale a Fabriano, in altre parole, con un pieno di buone intenzioni e, soprattutto, con un "serpentone" di auto di tifosi al seguito pronti a vestire i panni del sesto uomo: «Contiamo molto sull'apporto dei nostri tifosi - dice il coach Phil Melillo - ho sentito che saranno in tanti. Io ricordo l'anno che vincemmo il campionato di A2 proprio in occasione della trasferta di Fabriano ci fu un autentico esodo dei nostri tifosi. La partita la vincemmo. Oggi avremo ancora bisogno di loro».
Il successo conquistato nell'infrasettimanale di coppa Uleb ai danni degli sloveni del Pivovarna Lasko ha riscattato, dal punto di vista del gioco, la sconfitta di Udine: «La squadra mi è piaciuta molto martedì scorso - prosegue Melillo - ma devo dire che tranne a Udine e a Valencia si è sempre espressa su buoni livelli e, soprattutto, ha dimostrato di avere ottime capacità di reazione. Oggi, come a Udine domenica scorsa, troveremo una squadra in crisi di risultati, affamata di punti, toccherà a noi affrontare le difficoltà con una prova autoritaria».
Dal tono della voce di Melillo sembra di capire che non sono ammesse altre "debolezze": «Noi dobbiamo vincere questa partita - conferma il coach dell'Euro - del resto non mi importa niente. La classifica è incredibilmente corta e basta perdere due partite che ti ritrovi oltre la decima posizione. Non dobbiamo pensare ai guai degli altri ma guardare in casa nostra e fare bene le cose che sappiamo e possiamo fare».
Dal punto di vista tecnico che tipo di difficoltà presenta la gara di Fabriano? «E' innanzitutto una squadra giovane che ha un grande talento atletico - conclude Melillo - contro la quale bisogna difendere bene uno contro uno e fare attenzione a rimbalzo». A parte il play Gattoni e il centro Turner (rispettivamente 33 e 35 anni), infatti, il più "anziano" del quintetto marchigiano è l'ala Ira Clark con i suoi 27 anni. Al di là di tutto, resta il concetto mirabilmente espresso dal coach di Newark: «Oggi dobbiamo vincere, il resto non conta».
Giorgio Pomponi
Fonte: Il Centro
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