Al PalaDozza non s´attenua la cappa: i nuvoloni, aspettando la Scavolini, incombono sempre su Boniciolli. Eppure, ieri Pozzecco s´è preso la responsabilità dell´ultimo temporale. «Con l´Efes abbiamo perso una partita stupida. E l´abbiamo gettata per colpa mia. Se fossi stato in curva e avessi visto uno palleggiarsi sul piede nell´ultima corsa l´avrei mandato a quel paese. Ho fatto una stupidata: dopo la bomba credevo di poter essere decisivo. Lo sono stato, per perderla. Mi sono preso le mie responsabilità e lo farò sempre».
La Skipper intanto non decolla, anzi. «Ma non è questione di sfortuna o di chissà che altro. Lo ripeto: l´altra sera non s´è vinto solo perché sono state fatte delle sciocchezze. Poi, perdere fa parte della vita. E nello sport quando si vince tutti i problemi, che comunque rimangono, vengono messi in cantina. In Fortitudo si pensa prima a risolvere tutti i guai e poi al risultato. Bisogna invertire l´andazzo. Ve lo garantisco, domani con Pesaro vinciamo e la gente si divertirà». Qualche dubbio sull´effettiva sostanza della squadra qualcuno però comincia ad averlo. «Mi dispiace, con le boiate che ho fatto coi turchi so di aver messo in difficoltà i miei compagni e il coach». Che rischia e ha sempre la claque al contrario, perché Pozzecco gioca troppo poco. «Se non mi andava bene sarei già esploso da un pezzo, lo sapete. Non stavo bene, ora le cose vanno meglio e anche nell´ultima occasione sono rimasto in campo un po´ di più. Per questo sono fiducioso: adesso sono al 70-80% della mia condizione e vado per il meglio. Giocherò di più, ma il mio utilizzo non mi preoccupa».
E adesso? «La pallacanestro non è così complicata: si va sul parquet e via. Le nostre lacune dobbiamo metterle a posto e i risultati devono arrivare, altrimenti saranno brutti momenti per tutti. Dopo dieci anni di serie A so cosa succede in certe occasioni. Ma ripeto, se avessimo messo sotto l´Efes, tutti parlerebbero della grande difesa e del cuore generoso della Fortitudo. Basta vincere, non facciamola troppo complicata». Certo, viceversa non mancherebbero gli scossoni, se qualche lugubre tam tam batte già che domani sarà l´ultima di Boniciolli.
(francesco forni)
La Skipper intanto non decolla, anzi. «Ma non è questione di sfortuna o di chissà che altro. Lo ripeto: l´altra sera non s´è vinto solo perché sono state fatte delle sciocchezze. Poi, perdere fa parte della vita. E nello sport quando si vince tutti i problemi, che comunque rimangono, vengono messi in cantina. In Fortitudo si pensa prima a risolvere tutti i guai e poi al risultato. Bisogna invertire l´andazzo. Ve lo garantisco, domani con Pesaro vinciamo e la gente si divertirà». Qualche dubbio sull´effettiva sostanza della squadra qualcuno però comincia ad averlo. «Mi dispiace, con le boiate che ho fatto coi turchi so di aver messo in difficoltà i miei compagni e il coach». Che rischia e ha sempre la claque al contrario, perché Pozzecco gioca troppo poco. «Se non mi andava bene sarei già esploso da un pezzo, lo sapete. Non stavo bene, ora le cose vanno meglio e anche nell´ultima occasione sono rimasto in campo un po´ di più. Per questo sono fiducioso: adesso sono al 70-80% della mia condizione e vado per il meglio. Giocherò di più, ma il mio utilizzo non mi preoccupa».
E adesso? «La pallacanestro non è così complicata: si va sul parquet e via. Le nostre lacune dobbiamo metterle a posto e i risultati devono arrivare, altrimenti saranno brutti momenti per tutti. Dopo dieci anni di serie A so cosa succede in certe occasioni. Ma ripeto, se avessimo messo sotto l´Efes, tutti parlerebbero della grande difesa e del cuore generoso della Fortitudo. Basta vincere, non facciamola troppo complicata». Certo, viceversa non mancherebbero gli scossoni, se qualche lugubre tam tam batte già che domani sarà l´ultima di Boniciolli.
(francesco forni)
Fonte: La Repubblica