Venti minuti buoni, negli spogliatoi, per riparlare di quegli ultimi quaranta secondi. Quelli che sono costati alla Skipper una vittoria che pareva già archiviata, dopo una gara arruffona ma coraggiosa, spesa a inseguire e a cercare l'antidoto per fermare Kambala (Skelin, nella foto, e Kovacic non sono nemmeno riusciti a prendergli il numero di targa…).
Venti minuti buoni per rivedere il minuto di sospensione “saltato” per un cambio non previsto e i mancati “accoppiamenti difensivi”. Quelli che hanno concesso a Onan di prendere la mira e sparare da tre. Prima che, nell'ultima azione, Pozzecco perdesse il suo sesto pallone e Basile franasse su Granger lanciato a canestro.
Venti minuti che non hanno rasserenato Matteo Boniciolli, scuro in volto, e infastidito (come dargli torto?) dalle voci sempre più ricorrenti che danno il serbo Dragan Sakota o il croato Neven Spahija pronti per sostituirlo. Situazione pesante perché dietro l'angolo, a cominciare già da domenica, ci sono tre partite pesantissime. Quelle che la Fortitudo – intesa anche come ambiente – sente di più. Perché domenica, al PalaDozza, arriverà la Scavolini Pesaro, “storica” nemica dell'Aquila. Perché mercoledì, poi, ci sarà la trasferta a Treviso contro il club con il quale proprio la Fortitudo ha disputato tre finali scudetto (1997, 2000, 2002) e altrettante semifinali (1995, 1996, 1999). E sulla panchina dei “Colori Uniti” ci sarà Ettore Messina che sarà ricordato soprattutto per il suo passato in bianconero.
Chiusura sabato prossimo, con la stracittadina numero 94. C'è materiale a sufficienza, insomma, per capire che in palestra sta già facendo caldo. Anche se la Scavolini, il primo avversario di questo trittico terribile, appare l'ostacolo più morbido per un inizio di stagione tutt'altro che esaltante. Ma con Pesaro il conto è ancora aperto: riuscirà la Fortitudo, come chiede Boniciolli, a trasformare la delusione in una sana arrabbiatura senza cadere in depressione? Restano due giorni, in palestra, per fare il pieno di rabbia e per riscattare il ko dell'altra sera. Restano due giorni a Skelin per rialzarsi e dimostrare che i buoni risultati ottenuti nella passata stagione, proprio in Eurolega – con cifre da top player -, non erano il frutto del caso.
Una curiosità, intanto, legata a piazza Azzarita e all'attesa che si era creata, proprio ieri, sull'arrivo di un eventuale nuovo allenatore (nessuna riunione tra i vertici, solo una fitta rete di telefonate). A due passi dal PalaDozza si è materializzata la sagoma di Sasha Danilovic. Sì, proprio lui, da queste parti, ma solo di passaggio, per un'iniziativa di carattere benefico che lo vedrà protagonista insieme con il “group seven” serbo.
Un'occhiata, infine, ai programmi televisivi. L'uno contro uno di Filippo Nanni (Tele Santerno alle 19,45) è piuttosto impegnativo: dall'altra parte dello schermo una leggenda della pallacanestro italiana: Roberto Brunamonti.
Alessandro Gallo
Venti minuti buoni per rivedere il minuto di sospensione “saltato” per un cambio non previsto e i mancati “accoppiamenti difensivi”. Quelli che hanno concesso a Onan di prendere la mira e sparare da tre. Prima che, nell'ultima azione, Pozzecco perdesse il suo sesto pallone e Basile franasse su Granger lanciato a canestro.
Venti minuti che non hanno rasserenato Matteo Boniciolli, scuro in volto, e infastidito (come dargli torto?) dalle voci sempre più ricorrenti che danno il serbo Dragan Sakota o il croato Neven Spahija pronti per sostituirlo. Situazione pesante perché dietro l'angolo, a cominciare già da domenica, ci sono tre partite pesantissime. Quelle che la Fortitudo – intesa anche come ambiente – sente di più. Perché domenica, al PalaDozza, arriverà la Scavolini Pesaro, “storica” nemica dell'Aquila. Perché mercoledì, poi, ci sarà la trasferta a Treviso contro il club con il quale proprio la Fortitudo ha disputato tre finali scudetto (1997, 2000, 2002) e altrettante semifinali (1995, 1996, 1999). E sulla panchina dei “Colori Uniti” ci sarà Ettore Messina che sarà ricordato soprattutto per il suo passato in bianconero.
Chiusura sabato prossimo, con la stracittadina numero 94. C'è materiale a sufficienza, insomma, per capire che in palestra sta già facendo caldo. Anche se la Scavolini, il primo avversario di questo trittico terribile, appare l'ostacolo più morbido per un inizio di stagione tutt'altro che esaltante. Ma con Pesaro il conto è ancora aperto: riuscirà la Fortitudo, come chiede Boniciolli, a trasformare la delusione in una sana arrabbiatura senza cadere in depressione? Restano due giorni, in palestra, per fare il pieno di rabbia e per riscattare il ko dell'altra sera. Restano due giorni a Skelin per rialzarsi e dimostrare che i buoni risultati ottenuti nella passata stagione, proprio in Eurolega – con cifre da top player -, non erano il frutto del caso.
Una curiosità, intanto, legata a piazza Azzarita e all'attesa che si era creata, proprio ieri, sull'arrivo di un eventuale nuovo allenatore (nessuna riunione tra i vertici, solo una fitta rete di telefonate). A due passi dal PalaDozza si è materializzata la sagoma di Sasha Danilovic. Sì, proprio lui, da queste parti, ma solo di passaggio, per un'iniziativa di carattere benefico che lo vedrà protagonista insieme con il “group seven” serbo.
Un'occhiata, infine, ai programmi televisivi. L'uno contro uno di Filippo Nanni (Tele Santerno alle 19,45) è piuttosto impegnativo: dall'altra parte dello schermo una leggenda della pallacanestro italiana: Roberto Brunamonti.
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino