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Virtus, un lungo passo indietro

L´Ulker vince 105-78, i bianconeri reggono 25´, sparendo letteralmente dal campo nel finale

INCASSATO un centone grasso dalla squadra, fin qui, più stitica dell´Eurolega (70.5 punti di media partita), la Virtus fa un lungo passo indietro, rievocando in questa disfatta turca scene e climi che l´affliggevano quando era ancora una banda monca e sbagliata. Tutta sana non lo era neppure iersera, con Avleev bloccato da una peritendinite, Andersen a un timido rientro, Rigaudeau molto malandato, e pure finito coi tamponi nel naso per un colpo fortuito. Ma come la Virtus s´è liquefatta negli ultimi 15´, passando da un +1 a un –27, è stato inquietante. E´ sparita letteralmente dal campo, muta comparsa delle passerelle di Booker & Blair, tremendi quanto nella mattanza pesarese delle famigerate idi di marzo: quella che infiniti addusse lutti eccetera eccetera. 48 punti in due, equamente divisi, alzi la mano chi, in difesa, li ha visti: 11/18 il lungo, 9/13 il corto, 15 rimbalzi di guarnizione l´uno, 7 assist l´altro. Eppure incrociavano dentro l´area, dove, come e quando volevano, prendendosi tutto quel che volevano. Così, scavato il solco dai due soci, hanno dilagato tutti, Praskevicius di più, con 15 punti nell´ultimo quarto. Finito, gioverà ricordarlo, 32-14. La Virtus è apparsa, nello sfascio, casuale e sventata, caotica in attacco e burrosa in difesa. L´allarme suona di nuovo, e che suoni in trasferta amplifica un´eco sinistra. Domenica a Roma c´è una riprova immediata. Dura, certo, ma è il duro che serve per capire di che pasta si è fatti. Tanjevic, alla fine, ha detto: «Meriti all´Ulker, sono stati bravissimi. Noi abbiamo perso morale e concentrazione, permettendogli di volare». E´ un´ecografia, non una diagnosi. Ma ieri sera, per emetterla, non serviva il luminare. Bastava l´ultimo barellante.
Eppure, la Virtus sta a lungo in partita. Va sotto di 9 nel primo quarto (12-21), ma con una fiammata di Bell (12 in 10´) li riprende subito. E va avanti nel secondo, nel suo momento più corale. Spreca perfino qualcosa, sul +4, concedendo ai turchi, con un cesto di Blair alla sirena, il vantaggio all´intervallo.
Ripresa. L´Ulker c´è, soprattutto Blair, a canestro senza opposizioni. C´è meno la Virtus, slegata e frenetica, tenuta in vita per un po´ dai guizzi di Dial, ma già in chiara flessione. Da tre, proprio Dial firma il più illusorio dei sorpassi (60-59 a 4´40´´), perché di lì, sulla difesa che Tanjevic prova a mettere anche a zona, grandina di tutto. Lob per Blair, percussioni di Booker, rimbalzi in offerta 2x3 a Praskevicius. Totale: un 14-4 per finire il tempo, che si dilata poi a 26-6 nel quarto periodo, quando la Virtus segna un solo cesto nei primi 4´ e, dalla sua parte, lo becca sempre. Alzano tutti le mani, Frosini un po´ meno, e correre intorno ai trenta, per i turchi, è perfino facile. Istanbul 2, Bologna 0, in 48 ore. Basket City cercatela fra i minareti.
Walter Fuochi

ULKER-VIRTUS 105-78
Ulker: Booker 24, Erdenay 11, Yildirim 5, Praskevicius 21, Blair 24, Acik 7, Erdogan 11, Goljovic, Gonlum 2.
Virtus: Dial 12, Bell 20, Sekularac 6, Frosini 21, Koturovic 4, Scarone 4, Rigaudeau 3, Andersen 4, Attruia 4. N.e. Avleev, Brkic, Miralles.
Arbitri: Betancor, Chavez, Bitton.
Note: liberi: Is 14/20, Bo 8/15. Da due: Is 29/48, Bo 26/47. Da tre: Is 11/21, Bo 6/18. Rimbalzi: Is 37, Bo 27.
Parziali: 5´ 16-11, 10´ 25-24, 15´ 33-35, 20´ 46-45, 25´ 59-57, 30´ 73-64, 35´ 87-68, 40´ 105-78. Massimo vantaggio Virtus: +4 (43-39) al 19´. Massimo svantaggio: -29 (74-103) al 39´.
Fonte: La Repubblica
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