Sensazioni strane, per la prima volta dopo venti anni domenica Roberto Brunamonti si troverà a fare i conti con i sentimenti, la sua Virtus Roma sosterrà l’esame di maturità contro la sua Virtus Bologna, quella delle 473 presenze, dei 4 scudetti, di una Coppa delle coppe, di una Supercoppa e 4 Coppe Italia vinte da protagonista in campo, quella dei 6 anni da dirigente, dei 2 mesi da allenatore, della Coppa Italia vinta dalla panchina. Difficile scendere a patti con l’emozione, venti anni sono una vita ed adesso che la vita è ricominciata a Roma i compagni di avventura di sempre di colpo saranno avversari: «Non lo nego, per me sarà una giornata particolare - sussurra il general manager del nuovo sogno romano - ma solo per me. Perché per la squadra sarà solo una partita, importante quanto si vuole, ma una partita come le altre». Bologna e Brunamonti nel basket sono una cosa sola, un feeling che sembrava dover durare in eterno e che invece si è interrotto nell’estate dei progetti romani: «Purtroppo le belle storie finiscono, io da quella società ho avuto tutto, come uomo e come giocatore, sono stato fortunatissimo a poter vivere così a lungo in un ambiente in cui il basket fa parte della cultura cittadina, a poter crescere ed imparare in un luogo che sotto canestro in Italia non ha uguali. La mia famiglia è là, mio figlio Matteo (guardia, 18 anni, ndr ) si sta facendo le ossa con la Virtus Bologna e finché ne avrà la possibilità spero possa respirare quell’atmosfera unica».
Roma e Brunamonti nel basket sono un’avventura giovane, senza rimpianti, con grandi progetti: «Roma è una sfida affascinante, qui tutto si amplifica, la metropoli ti cancella in fretta se non ottieni presto ciò che pretende, ma ti dà quello che nessun altra città ti può dare se sei bravo a regalarle i risultati».
Domenica la grande sfida, un tuffo al cuore per Brunamonti, una scarica di adrenalina per Carlton Myers, per lui quella partita sarà sempre un derby, una battaglia contro il nemico eterno: «Carlton vivrà sensazioni opposte alle mie, ma è normale, pure lui ha ricevuto moltissimo da Bologna, anche se dall’altra parte della barricata. É la dimostrazione di come certe esperienze lascino il segno, siamo professionisti è vero, ma anche uomini con un cuore».
La Virtus di Tanjevic non è più quel cantiere aperto che tentennava solo un mese fa, strada facendo ha sistemato il suo assetto, iniziando a macinare gioco ed avversari. «Hanno fatto grandi investimenti, Scarone, Bell, Dial, hanno cambiato il volto alla squadra. Tanjevic è un vero allenatore, la dirigenza gli ha messo a disposizione grandi giocatori e noi sappiamo che faremo i conti con una grande squadra». E con i ricordi. Domenica Roberto Brunamonti scoprirà quanto sia difficile dimenticare.
Valerio Vecchiarelli
Roma e Brunamonti nel basket sono un’avventura giovane, senza rimpianti, con grandi progetti: «Roma è una sfida affascinante, qui tutto si amplifica, la metropoli ti cancella in fretta se non ottieni presto ciò che pretende, ma ti dà quello che nessun altra città ti può dare se sei bravo a regalarle i risultati».
Domenica la grande sfida, un tuffo al cuore per Brunamonti, una scarica di adrenalina per Carlton Myers, per lui quella partita sarà sempre un derby, una battaglia contro il nemico eterno: «Carlton vivrà sensazioni opposte alle mie, ma è normale, pure lui ha ricevuto moltissimo da Bologna, anche se dall’altra parte della barricata. É la dimostrazione di come certe esperienze lascino il segno, siamo professionisti è vero, ma anche uomini con un cuore».
La Virtus di Tanjevic non è più quel cantiere aperto che tentennava solo un mese fa, strada facendo ha sistemato il suo assetto, iniziando a macinare gioco ed avversari. «Hanno fatto grandi investimenti, Scarone, Bell, Dial, hanno cambiato il volto alla squadra. Tanjevic è un vero allenatore, la dirigenza gli ha messo a disposizione grandi giocatori e noi sappiamo che faremo i conti con una grande squadra». E con i ricordi. Domenica Roberto Brunamonti scoprirà quanto sia difficile dimenticare.
Valerio Vecchiarelli