LIVORNO. Il capitano è rientrato alla base. Acciaccato da un fastidio alla schiena e da uno al polpaccio, ma con una voglia matta di rimettere i piedi sul parquet. É mercoledì pomeriggio, in via Allende il freddo è pungente. Daniele Parente se ne sta seduto sulla panchina del palasport, chiuso nel suo training grigio, accanto a Walter Santarossa, un altro degli alfieri azzurri di casa Mabo, pure lui in borghese. Guardano l'allenamento della squadra, silenziosi. «Niente di grave - sussurrano - domani (oggi, ndr) ci alleneremo». I tifosi possono tirare un sospiro di sollievo. Dopo due giorni con la nazionale, la prima volta con la nazionale maggiore, il taccuino non poteva che finire sotto la bocca del capataz.
Allora Daniele, come è andata la prima volta con la nazionale maggiore?
«É stata una bella esperienza. Purtroppo non stavo bene per colpa di un dolore alla schiena che mi si era accentuato dopo la partita con la Pippo. Il primo allenamento con Recalcati però non potevo perderlo e lunedì così sono sceso sul parquet lo stesso. É stata una seduta lunga e intensa, in cui abbiamo giocato molto 1 contro 1 e 2 contro 2. Forse ho un po' forzato, scompensando sugli appoggi, e mi sono procurato una contrattura al polpaccio».
Adesso come va?
«La schiena sta molto meglio. In questi giorni mi hanno seguito sia il nostro osteopata che quello della nazionale: non dovrebbero esserci problemi. Per quanto riguarda il polpaccio, la contrattura è leggera, per cui già domani (oggi, ndr) credo di rientrare con la squadra».
Torniamo alla nazionale: la prima volta resta speciale...
«Sono felice, però con moderazione. Era un raduno in cui mancavano i nomi famosi e molti altri giocatori impegnati nelle coppe. Pensa che 12 ragazzi su 15 presenti a Torino li conoscevo per averci già giocato in nazionale giovanile. Diciamo che è stato importante aver conosciuto di persona Recalcati. Il cittì mi ha impressionato per la sua capacità di rapportarsi con i giocatori. É un uomo pacato, che ti lascia lavorare, interrompe raramente, ti aiuta, dà consigli con grande serenità».
Capitolo Mabo. Prova a rivedere il film con Milano: a mente fredda che ne pensi?
«É stata la terza partita consecutiva in cui abbiamo tenuto i nostri avversari sotto i 75 punti, e contro un attacco come quello della Pippo non è sicuramente cosa semplice. Questo significa che in difesa abbiamo lavorato bene e non è un caso che per 34' ce la siamo giocata. Purtroppo in fase offensiva abbiamo risentito più che in altri momenti dell'assenza di Mc Leod, abbiamo fatto fatica a servire Misha e a penetrare».
E domenica c'è la trasferta a Reggio. L'anno scorso Livorno firmò il blitz. Ricordi?
«Accidenti: fu una delle poche gare in cui riuscii a giocare. Stavolta sarà diversa. Reggio Calabria è forte, hanno lasciato Siena a 0 punti nel supplementare. Noi dovremo difendere come sappiamo, spalmando il nostro atteggiamento per tutti i 40'. Il colpo non è impossibile».
Giulio Corsi
Allora Daniele, come è andata la prima volta con la nazionale maggiore?
«É stata una bella esperienza. Purtroppo non stavo bene per colpa di un dolore alla schiena che mi si era accentuato dopo la partita con la Pippo. Il primo allenamento con Recalcati però non potevo perderlo e lunedì così sono sceso sul parquet lo stesso. É stata una seduta lunga e intensa, in cui abbiamo giocato molto 1 contro 1 e 2 contro 2. Forse ho un po' forzato, scompensando sugli appoggi, e mi sono procurato una contrattura al polpaccio».
Adesso come va?
«La schiena sta molto meglio. In questi giorni mi hanno seguito sia il nostro osteopata che quello della nazionale: non dovrebbero esserci problemi. Per quanto riguarda il polpaccio, la contrattura è leggera, per cui già domani (oggi, ndr) credo di rientrare con la squadra».
Torniamo alla nazionale: la prima volta resta speciale...
«Sono felice, però con moderazione. Era un raduno in cui mancavano i nomi famosi e molti altri giocatori impegnati nelle coppe. Pensa che 12 ragazzi su 15 presenti a Torino li conoscevo per averci già giocato in nazionale giovanile. Diciamo che è stato importante aver conosciuto di persona Recalcati. Il cittì mi ha impressionato per la sua capacità di rapportarsi con i giocatori. É un uomo pacato, che ti lascia lavorare, interrompe raramente, ti aiuta, dà consigli con grande serenità».
Capitolo Mabo. Prova a rivedere il film con Milano: a mente fredda che ne pensi?
«É stata la terza partita consecutiva in cui abbiamo tenuto i nostri avversari sotto i 75 punti, e contro un attacco come quello della Pippo non è sicuramente cosa semplice. Questo significa che in difesa abbiamo lavorato bene e non è un caso che per 34' ce la siamo giocata. Purtroppo in fase offensiva abbiamo risentito più che in altri momenti dell'assenza di Mc Leod, abbiamo fatto fatica a servire Misha e a penetrare».
E domenica c'è la trasferta a Reggio. L'anno scorso Livorno firmò il blitz. Ricordi?
«Accidenti: fu una delle poche gare in cui riuscii a giocare. Stavolta sarà diversa. Reggio Calabria è forte, hanno lasciato Siena a 0 punti nel supplementare. Noi dovremo difendere come sappiamo, spalmando il nostro atteggiamento per tutti i 40'. Il colpo non è impossibile».
Giulio Corsi
Fonte: Il Tirreno