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Amadio riprende i tifosi dell'Euro

Il presidente: «I tifosi devono scusarsi con Fajardo»

ROSETO. Amareggiato, incavolato, incredulo. Non c'è aggettivo adatto a definire lo stato d'animo del patron dell'Euro Roseto, Enzo Amadio, dopo i fischi a Fajardo durante la partita di coppa con il Pivovarna Lasko, e che hanno ferito il giocatore spagnolo: «Qualcuno deve essere impazzito», dice. «Quello che è successo martedì sera è qualcosa di inaudito, tanto più perché ha colpito un giocatore che non ha mai lesinato impegno e coraggio. Ho passato molto tempo, dopo la partita, a parlare con Diego per tranquillizzarlo e fagli capire che, probabilmente, si è trattato del gesto di una minoranza».
E' un fiume in piena il presidente dell'Euro Roseto, Enzo Amadio, tanto è difficile placare la sua rabbia dopo gli episodi che hanno contrassegnato la seconda uscita in casa di Uleb Cup.
«Non volevo credere alle mie orecchie - prosegue il patron del Roseto basket - qui c'è qualcuno che sta perdendo il senso della dimensione. Potrei capire se la squadra navigasse nei bassifondi della classifica sia in campionato che in coppa, ma mi sembra che stia avvenendo esattamente il contrario».
Quali possono essere le ragioni di quanto è accaduto cotnro il Pivovarna?
«Non ci sono - risponde seccato - e a tal proposito mi auguro che domani (oggi per chi legge, ndc) alla ripresa degli allenamenti quelli che hanno fischiato abbiano il buon gusto di andarsi a scusare con Fajardo. Altrimenti d'ora in avanti chi verrà a bussare dal sottoscritto troverà la porta chiusa. Credo di aver dimostrato il mio attaccamento a questa città in tutti i modi, ma qui mi sembra che più dai e più pretendono, a cominciare dai biglietti gratis. Ad Udine, per esempio, il sottoscritto ha pagato il biglietto».
C'è bisogno di un giro di vite? «C'è bisogno di prendere coscienza di chi siamo e da dove veniamo», continua Amadio. «Roseto è una piccola realtà che per crescere ha bisogno di restare umile, di avere fame e di accontentarsi di fare un passo per volta. Se qualcuno pensa che siamo pronti per lo scudetto abbiamo perso in partenza e non arriveremo mai da nessuna parte, anzi, non meritiamo nemmeno di stare in serie A. Quello che è successo martedì sera è molto grave e mi ha amareggiato molto, tanto più perché ha colpito un ragazzo sensibile come Fajardo che lo meritava meno di tutti. E che nessuno venga a dirmi che i fischi non ci sono stati, perché li hanno sentito tutti, compreso Melillo e i giocatori».
Dopo la partita vinta con gli sloveni del Lasko lo stesso Melillo aveva stigmatizzato il comportamento dei contestatori, dicendo: «Alla fine della partita Fajardo mi ha manifestato la propria amarezza - ha detto. Spero che i mugugni provenienti dagli spalti siano stati di rammarico più che altro per i canestri sbagliati, altrimenti ci sarebbe di che preoccuparsi».
Un successo amaro, dunque, quello conquistato ai danni del Pivovarna Lasko, soprattutto per i suoi risvolti. La speranza è che l'equivoco venga chiarito, meglio se prima della delicata trasferta in programma domenica sul parquet del Fabriano, una squadra che i problemi (ma di sopravvivenza) li ha per davvero.
Giorgio Pomponi
Fonte: Il Centro
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