Brucia ancora, in casa Air Avellino, la sconfitta di domenica scorsa, subita, tra le mura amiche, contro la Metis Varese. E brucia ancor di più quel canestro messo a segno da Gorenc da diciassette metri di distanza sul fil di sirena.
"Non bastava il danno della pessima difesa del primo tempo - commenta un amareggiato Markovski -. Ci voleva anche la beffa di quel canestro nel finale che ci ha tolto i due punti. Senza quel tiro di Gorenc, secondo me, ora avremmo avuto la possibilità di risolvere i problemi emersi domenica con maggiore tranquillità". Quel canestro, però, è servito ad evidenziare maggiormente le lacune del team di Markovski, che, forse, di fronte ai due punti di un'eventuale successo, sarebbero potute passare in secondo piano. Così, invece, tutti i singoli elementi del team biancoverde avranno l'occasione per sottoporsi ad un quanto mai opportuno esame di coscienza. L'Air è stata costruita per difendere duro e per colpire in contropiede. Niente di tutto questo, però, si è visto contro la Metis. "Ricordo ancora la conferenza stampa di presentazione - dichiara Markovski -. Dissi ai tifosi che sarebbero stati orgogliosi di questa squadra. Nelle precedenti giornate siamo sempre usciti tra gli applausi, anche dopo le sconfitte. Oggi, dopo sette partite, per la prima volta non possiamo dire di essere stati l'orgoglio dei nostri tifosi. Mi sento di dovermi scusare per questo". Ma se, contro Varese, la squadra non ha funzionato, la colpa non può essere del solo Bracey, tanto discusso al termine del match di domenica. Markovski è d'accordo, ma si dice anche convinto di non poter più fare affidamento su di lui.
"Nella nostra squadra - spiega il tecnico macedone - ci sono due estremi. Il primo è Grgurevic: brutto, piccolo, ma duro in difesa. All'altra estremità c'è Bracey: bello da vedere, bravo in fase realizzativa. Però non rispecchia quello che dovrebbe essere lo spirito di una squadra di provincia. Grgurevic lotta tanto e difende molto duro. Nessuno potrà mai rinfacciargli niente, anche se sbaglia qualcosina in attacco. Guai se me lo toccassero! E siccome non posso permettere che la squadra abbia due estremità così distanti, è necessario accorciarla dalla parte di Bracey". Di tutto questo Markovski ne ha già parlato con lo stesso giocatore. "La squadra, senza di Bracey - prosegue il coach -, nell'ultimo periodo ha giocato meglio. Ma Bracey è ancora sorpreso che io non l'abbia messo in campo, mentre dovrebbe avere l'umiltà di ammettere che, nei sedici minuti senza di lui, i compagni hanno giocato meglio". Intanto Bracey continua ad allenarsi regolarmente con l'Air ed, a quanto pare, dovrebbe anche partecipare alla prossima sfida con Biella. La sua presenza in casa, contro Udine, non è del tutto certa. Ma è comunque possibile che l'avvicendamento con una nuova ala possa avvenire dopo il match con la Snaidero, approfittando della sosta di campionato. Intanto, da questa mattina, Markovski avrà nuovamente il roster al completo, in seguito al ritorno di Giovacchini dal raduno con la nazionale.
Raffaele Giusto
"Non bastava il danno della pessima difesa del primo tempo - commenta un amareggiato Markovski -. Ci voleva anche la beffa di quel canestro nel finale che ci ha tolto i due punti. Senza quel tiro di Gorenc, secondo me, ora avremmo avuto la possibilità di risolvere i problemi emersi domenica con maggiore tranquillità". Quel canestro, però, è servito ad evidenziare maggiormente le lacune del team di Markovski, che, forse, di fronte ai due punti di un'eventuale successo, sarebbero potute passare in secondo piano. Così, invece, tutti i singoli elementi del team biancoverde avranno l'occasione per sottoporsi ad un quanto mai opportuno esame di coscienza. L'Air è stata costruita per difendere duro e per colpire in contropiede. Niente di tutto questo, però, si è visto contro la Metis. "Ricordo ancora la conferenza stampa di presentazione - dichiara Markovski -. Dissi ai tifosi che sarebbero stati orgogliosi di questa squadra. Nelle precedenti giornate siamo sempre usciti tra gli applausi, anche dopo le sconfitte. Oggi, dopo sette partite, per la prima volta non possiamo dire di essere stati l'orgoglio dei nostri tifosi. Mi sento di dovermi scusare per questo". Ma se, contro Varese, la squadra non ha funzionato, la colpa non può essere del solo Bracey, tanto discusso al termine del match di domenica. Markovski è d'accordo, ma si dice anche convinto di non poter più fare affidamento su di lui.
"Nella nostra squadra - spiega il tecnico macedone - ci sono due estremi. Il primo è Grgurevic: brutto, piccolo, ma duro in difesa. All'altra estremità c'è Bracey: bello da vedere, bravo in fase realizzativa. Però non rispecchia quello che dovrebbe essere lo spirito di una squadra di provincia. Grgurevic lotta tanto e difende molto duro. Nessuno potrà mai rinfacciargli niente, anche se sbaglia qualcosina in attacco. Guai se me lo toccassero! E siccome non posso permettere che la squadra abbia due estremità così distanti, è necessario accorciarla dalla parte di Bracey". Di tutto questo Markovski ne ha già parlato con lo stesso giocatore. "La squadra, senza di Bracey - prosegue il coach -, nell'ultimo periodo ha giocato meglio. Ma Bracey è ancora sorpreso che io non l'abbia messo in campo, mentre dovrebbe avere l'umiltà di ammettere che, nei sedici minuti senza di lui, i compagni hanno giocato meglio". Intanto Bracey continua ad allenarsi regolarmente con l'Air ed, a quanto pare, dovrebbe anche partecipare alla prossima sfida con Biella. La sua presenza in casa, contro Udine, non è del tutto certa. Ma è comunque possibile che l'avvicendamento con una nuova ala possa avvenire dopo il match con la Snaidero, approfittando della sosta di campionato. Intanto, da questa mattina, Markovski avrà nuovamente il roster al completo, in seguito al ritorno di Giovacchini dal raduno con la nazionale.
Raffaele Giusto
Fonte: Il Mattino