BADALONA. La Snaidero interrompe al palasport Olimpico di Badalona la mini-striscia vincente di due partite, fra coppa (a Bonn) e campionato (con Roseto), ma non si sgretola contro una Dkv Joventut che ha cercato di partire forte, con Baston intimidatorio ed Espil mortifero dall’arco, per chiudere già nel primo tempo la partita.
Nella ripresa, in cui Udine ripartiva da -17 (38-21) però, gli arancione sono stati protagonisti di un’energica rimonta, rovinata da Alexander che ha perso palla a metà campo a una decina di secondi dalla fine sul -5 (74-69).
Tra i tanti motivi di rammarico, fra cui anche l’assenza delle ali piccole (il titolare Thompson e la riserva Li Vecchi) che hanno costretto a una marcatura anomala su Radulovic, s’inserisce anche la preoccupazione per il naso (rotto?) di Mulaomerovic, uscito a 4’ dalla fine della gara, sul 64-54, quando si era caricato la squadra sulle spalle (17 punti).
Quanto la Dkv Joventut temesse l’incontro per la supremazia nel girone A di Uleb cup, in cui si attendeva di vedere alla prova l’ex Estudiantes Thompson e l’ex madridista Mikhailov, è dimostrato dal recupero all’ultima ora del centro croato Zan Tabak, ex Nba finora infortunato al perone sinistro, aggiunto ai lunghi di tutto rispetto Baston, saltatore già a Montecatini, e Bueno, 22enne emergente, oltre all’americano Fuller da Sos.
L’avvio conferma che le note dolenti per Udine sono sotto canestro. Burke, Mulaomerovic, Mian, Alexander e Stern, messi in quintetto da coach Frates, sono subito soverchiati dai cinque di Comas: Marco, Vazquez, Radulovic, Baston e Bueno. Gli arancione, nel primo quarto, racimolano solo 7 punti. Sono frutto della tripla con cui Alexander regala a Udine l’unico vantaggio (2-3 al 2’30’’), di un altro canestro suo per il 7-5 bissato, dopo 3 minuti e 30 secondi, da una penetrazione di Mulaomerovic a 1’22’ da fine primo quarto: 15-7. Al cambio di campo si va con la Snaidero sotto di 10 (17-7). Alexander ha 2 falli a carico nel vano tentativo di marcare Baston (6 punti); 5 ne ha Bueno, 4 Radulovic e 2 Espil entrato per Vazquez.
E’ proprio l’ex romano, con una serie di tre triple, a firmare la partita nel secondo quarto. Trova quel tiro da fuori che a Udine manca del tutto. Comas, che fa debuttare Tabak nel secondo quintetto, risparmia Baston e poi anche Marco inserendo Jofresa. La Snaidero ha Alexander con tre falli già all’11’. A 33’’ dal riposo, la Snaidero è defunta: 38-16. Sono un canestro di Zacchetti, autore di 7 punti nel secondo quarto, e un tripla di Vujacic a tenerla in vita: 38-21, con 10 dei 14 punti arancione in 10’ fatti dai due giovanotti.
Nella ripresa, quando la Joventut ripropone il primo quintetto rinunciando a Espil, che poi le regalerà altre due bombe nel terzo quarto, Mulaomerovic, con 11 punti tutti suoi, si carica la squadra sulle spalle, supportato da Vujacic (6) e dai primi (e ultimi) 4 punti di Stern. Vincendo il periodo per 16-26, la Snaidero ritorna in partita sul 54-47 al 30’.
E’ all’inizio dell’ultimo periodo che Udine, non sfruttando quattro possessi, compresi 2 liberi di Stern, che firma la sua condanna. Per di più, a 4’ dal termine, perde il suo profeta Mula. A nulla serve, nel finale con caccia all’uomo e fallo sistematico, il fuoco di fila di Mian (7) e Burke (6 con due triple) per surrogare il play croato. Dopo un libero di Espil, ci pensa Alexander estraniandosi dalla lotta a caricare la bomba di Marco che fissa il 77-69, alla fine bugiardo.
Valerio Morelli
Nella ripresa, in cui Udine ripartiva da -17 (38-21) però, gli arancione sono stati protagonisti di un’energica rimonta, rovinata da Alexander che ha perso palla a metà campo a una decina di secondi dalla fine sul -5 (74-69).
Tra i tanti motivi di rammarico, fra cui anche l’assenza delle ali piccole (il titolare Thompson e la riserva Li Vecchi) che hanno costretto a una marcatura anomala su Radulovic, s’inserisce anche la preoccupazione per il naso (rotto?) di Mulaomerovic, uscito a 4’ dalla fine della gara, sul 64-54, quando si era caricato la squadra sulle spalle (17 punti).
Quanto la Dkv Joventut temesse l’incontro per la supremazia nel girone A di Uleb cup, in cui si attendeva di vedere alla prova l’ex Estudiantes Thompson e l’ex madridista Mikhailov, è dimostrato dal recupero all’ultima ora del centro croato Zan Tabak, ex Nba finora infortunato al perone sinistro, aggiunto ai lunghi di tutto rispetto Baston, saltatore già a Montecatini, e Bueno, 22enne emergente, oltre all’americano Fuller da Sos.
L’avvio conferma che le note dolenti per Udine sono sotto canestro. Burke, Mulaomerovic, Mian, Alexander e Stern, messi in quintetto da coach Frates, sono subito soverchiati dai cinque di Comas: Marco, Vazquez, Radulovic, Baston e Bueno. Gli arancione, nel primo quarto, racimolano solo 7 punti. Sono frutto della tripla con cui Alexander regala a Udine l’unico vantaggio (2-3 al 2’30’’), di un altro canestro suo per il 7-5 bissato, dopo 3 minuti e 30 secondi, da una penetrazione di Mulaomerovic a 1’22’ da fine primo quarto: 15-7. Al cambio di campo si va con la Snaidero sotto di 10 (17-7). Alexander ha 2 falli a carico nel vano tentativo di marcare Baston (6 punti); 5 ne ha Bueno, 4 Radulovic e 2 Espil entrato per Vazquez.
E’ proprio l’ex romano, con una serie di tre triple, a firmare la partita nel secondo quarto. Trova quel tiro da fuori che a Udine manca del tutto. Comas, che fa debuttare Tabak nel secondo quintetto, risparmia Baston e poi anche Marco inserendo Jofresa. La Snaidero ha Alexander con tre falli già all’11’. A 33’’ dal riposo, la Snaidero è defunta: 38-16. Sono un canestro di Zacchetti, autore di 7 punti nel secondo quarto, e un tripla di Vujacic a tenerla in vita: 38-21, con 10 dei 14 punti arancione in 10’ fatti dai due giovanotti.
Nella ripresa, quando la Joventut ripropone il primo quintetto rinunciando a Espil, che poi le regalerà altre due bombe nel terzo quarto, Mulaomerovic, con 11 punti tutti suoi, si carica la squadra sulle spalle, supportato da Vujacic (6) e dai primi (e ultimi) 4 punti di Stern. Vincendo il periodo per 16-26, la Snaidero ritorna in partita sul 54-47 al 30’.
E’ all’inizio dell’ultimo periodo che Udine, non sfruttando quattro possessi, compresi 2 liberi di Stern, che firma la sua condanna. Per di più, a 4’ dal termine, perde il suo profeta Mula. A nulla serve, nel finale con caccia all’uomo e fallo sistematico, il fuoco di fila di Mian (7) e Burke (6 con due triple) per surrogare il play croato. Dopo un libero di Espil, ci pensa Alexander estraniandosi dalla lotta a caricare la bomba di Marco che fissa il 77-69, alla fine bugiardo.
Valerio Morelli