UNA partita, al massimo due, e se la squadra continuerà ad andar bene, ci sarà spazio per un po´ di playoff in primavera. Fuorigrotta avrà la partita con Udine, forse quella con Roseto, il resto dipenderà dai risultati, altrimenti se ne parla l´anno venturo. È tutto qui il basket di serie A che Napoli città avrà dopo 11 anni a sua disposizione nel Palazzetto senza nome e ancora senza un mattone. Fino a ieri, adesso è chiaro, il Palazzetto era pure senza un progetto valido. Quello iniziale era stato sbagliato, in ossequio alla regola che fa spesso diventare la realtà più incredibile della fantasia: il piano di partenza dei lavori prevedeva che si scavasse ben oltre la soglia di penetrazione che il suolo di Napoli può sopportare. Se ne sono accorti all´ufficio tecnico del Comune di Napoli, giusto in tempo per evitare un pasticcio balordo. Per non pensare ad altre conseguenze. Perciò era tutto congelato, perciò non s´era andato oltre delle staccionate sistemate lungo la strada di viale dei Giochi del Mediterraneo, qualche metro di fronte al Palargento, a sua volta inagibile da 4 anni. Un nuovo progetto per la struttura mobile, stavolta finalmente in regola, sarà consegnato dall´architetto Di Palo dopodomani. Venerdì prossimo sarà discusso in Giunta.
Più di questo, il basket napoletano non poteva incassare dalla giornata di ieri, fatta di due contatti telefonici pomeridiani fra l´assessore Giulia Parente e Mario Maione, proprietario e presidente della Pompea Napoli, impegnato per motivi di lavoro fra Roma e Torino. «Sono soddisfatto. Era importante raggiungere il traguardo: tre mesi prima o tre mesi dopo, conta poco», smussa le polemiche Maione, dopo il durissimo ultimatum che aveva posto una settimana fa. In cambio del quieto vivere, chiede che siano tassativamente rispettati i 120 giorni lavorativi previsti per la consegna dal contratto firmato con la ditta modenese vincitrice della gara d´appalto. Chiede, insomma, che tutto sia compiuto al massimo entro la prima decade d´aprile, considerando pure le vacanze di Natale. Fino ad allora, bisognerà affrontare quella ventina di chilometri che separa Napoli da Monteruscello, dove peraltro il Palablu si riempie ormai sistematicamente. Un´altra questione andrà chiarita. Sul suolo destinato al Palazzetto, all´interno dell´area peraltro già recintata, sono presenti non meno d´una ventina di alberi. L´approvazione al progetto da parte degli ambientalisti in Giunta prevede la loro sopravvivenza.
Angelo Carotenuto
Più di questo, il basket napoletano non poteva incassare dalla giornata di ieri, fatta di due contatti telefonici pomeridiani fra l´assessore Giulia Parente e Mario Maione, proprietario e presidente della Pompea Napoli, impegnato per motivi di lavoro fra Roma e Torino. «Sono soddisfatto. Era importante raggiungere il traguardo: tre mesi prima o tre mesi dopo, conta poco», smussa le polemiche Maione, dopo il durissimo ultimatum che aveva posto una settimana fa. In cambio del quieto vivere, chiede che siano tassativamente rispettati i 120 giorni lavorativi previsti per la consegna dal contratto firmato con la ditta modenese vincitrice della gara d´appalto. Chiede, insomma, che tutto sia compiuto al massimo entro la prima decade d´aprile, considerando pure le vacanze di Natale. Fino ad allora, bisognerà affrontare quella ventina di chilometri che separa Napoli da Monteruscello, dove peraltro il Palablu si riempie ormai sistematicamente. Un´altra questione andrà chiarita. Sul suolo destinato al Palazzetto, all´interno dell´area peraltro già recintata, sono presenti non meno d´una ventina di alberi. L´approvazione al progetto da parte degli ambientalisti in Giunta prevede la loro sopravvivenza.
Angelo Carotenuto
Fonte: La Repubblica