Contro l'Euro Roseto di Phil Melillo, il tecnico di un progetto arancione precocemente abortito al giro di boa della scorsa stagione, la Snaidero interrompe la serie nera. Dopo sette sconfitte consecutive in campionato e i brodini continentali contro Gravelines e Bonn, è dunque arrivato finalmente il momento di alzare i calici se non altro perchè si intravvedono progressi nonostante permanga ancora qualche ombra.
Come Thompson, ancora una volta ininfluente (pare che una contrattura abbia contribuito a frenarne l'ispirazione). Tocca invece ad Alexander e Mulaomerovic vestirsi da protagonisti: due terzi del bottino arancione sono infatti opera del misterioso ex Hapoel e del croato il quale, comunque, già nell'ultimo spartito teutonico di coppa, aveva lanciato acuti perentori. Ma l'mvp della serata è, secondo il nostro modesto parere, l'umile Jeffrey Stern il quale, oltre a presidiare l'area con dominante presenza, consente a Udine di aggiudicarsi nettamente la lotta ai rimbalzi (il solo centro ne artiglia 18!), una delle chiavi del match.
Pronti via e Mulaomerovic si sistema subito sul trono della partita, spaccando la difesa rosetana e innescando Thompson, colpevolmente dimenticato da Milic, farfallone all'inzio: cinque punti del croato trascinano Udine a più sette (14 a 7) dopo 7 minuti e mezzo con Melillo precipitosamente costretto a rifugiarsi subito in time out e ad alzare il metraggio del quintetto con Callahan. Ma l'Euro non trova sbocchi in attacco, dove Udine soffoca bene le penetrazioni, costringendo anche il mezzo lungo nemico Davis, sinceramente improponibile, almeno in questa occasione, a tentare la lotteria lontano dal trapezio dipinto. Il lavoro sporco di Stern premia intanto due volte Alexander per un 16 a 7 che, visti i precedenti arancione, sa tanto di fantabasket. Il copione è sempre lo stesso anche nel secondo quarto, con la Snaidero pronta a capitalizzare puntualmente ogni amnesia e assurdità tattica degli abruzzesi (due triple senza senso di un inguardabile Rannikko, ad esempio): Alexander è spietato e, con 8 punti consecutivi, decreta un clamoroso, ampio doppiaggio (28 a 13 al 13'). Burke, poi, denuncia parentele dantoniane, sgraffignando un paio di palloni e volando solitario a canestro. Sul tabellone quasi una sentenza, un film mai visto quest'anno a Udine: 30 a 13 al 14' ! Roseto trascorre momenti di terribile impotenza, rimanendo 6 minuti senza segnare un punto su azione manovrata. E nemmeno la zona due - tre, arma disperata di un Euro che sembra già fuori corso, procura fastidi alla spietata macchina arancione: sbagliati i tiri, infatti, c'è sempre qualcuno a raccogliere la spazzatura, riciclandola in materia pregiata. Sartori (due triple) e Pieri, gli altri ex della gara, mettono allora dieci punti in cooperativa (29 a 37), ma la scossa è vanificata dai ruvidi polpastrelli di Davis e da una tripla assurda di Milic, solita croce e delizia. La Snaidero, che si era un pò fermata in contemplazione del tesoro accumulato, torna così a correre, riprendendo il largo (sotto forma di 12 lunghezze di scarto) alla pausa lunga.
Melillo tiene in freezer Rannikko e, limitatamente al primi 5 minuti, consegna a Pieri le chiavi della squadra, cercando di mescolare le difese: ma, a parte un paio di frustate di Sartori e una manciata di inziative a firma Radosevic (stasera tiratore soltanto di fama), null'altro esce dal cilindro rosetano. L'Euro, comunque, non ha ancora finito di combattere: la zona, nuovamente riproposta da Melillo, complica i piani udinesi (46 a 55 al 27'), ma Mulaomerovic, con una coppia di giochi da tre punti, è finalmente un fattore decisivo e infonde fiducia ad una Snaidero dove Stern continua, comunque, nella sua speciale opera di pulizia di tutto ciò che transita nel suo cortile. Se mettesse anche l'ultimo assist di "Mula", poi, rasenterebbe la perfezione. Più undici per Udine, comunque, a un tempo dalla fine. Ma quando Rannikko, rimesso sul legno, si toglie di dosso la ruggine, cominciando ad infilare anche dalla periferia, Roseto si ritrova improvvisamente, quasi senza saperlo, a meno tre (65 a 68): mancano ancora cinque minuti, praticamente un mini supplementare. Ma Frates, che l'aveva tolto, rimette precipitosamente Muloamerovic, subito ripagato. Poi ci pensano gli ospiti, sbagliando praticamente tutto lo sbagliabile (18 a 5 il parziale degli ultimi 300 secondi) a consegnare alla Snaidero i primi due punti "italiani" della stagione.E in queste condizioni, soprattutto spirituali, il derby di domenica a Trieste potrebbe non essere più così sbilanciato.
Roberto Zanitti
Come Thompson, ancora una volta ininfluente (pare che una contrattura abbia contribuito a frenarne l'ispirazione). Tocca invece ad Alexander e Mulaomerovic vestirsi da protagonisti: due terzi del bottino arancione sono infatti opera del misterioso ex Hapoel e del croato il quale, comunque, già nell'ultimo spartito teutonico di coppa, aveva lanciato acuti perentori. Ma l'mvp della serata è, secondo il nostro modesto parere, l'umile Jeffrey Stern il quale, oltre a presidiare l'area con dominante presenza, consente a Udine di aggiudicarsi nettamente la lotta ai rimbalzi (il solo centro ne artiglia 18!), una delle chiavi del match.
Pronti via e Mulaomerovic si sistema subito sul trono della partita, spaccando la difesa rosetana e innescando Thompson, colpevolmente dimenticato da Milic, farfallone all'inzio: cinque punti del croato trascinano Udine a più sette (14 a 7) dopo 7 minuti e mezzo con Melillo precipitosamente costretto a rifugiarsi subito in time out e ad alzare il metraggio del quintetto con Callahan. Ma l'Euro non trova sbocchi in attacco, dove Udine soffoca bene le penetrazioni, costringendo anche il mezzo lungo nemico Davis, sinceramente improponibile, almeno in questa occasione, a tentare la lotteria lontano dal trapezio dipinto. Il lavoro sporco di Stern premia intanto due volte Alexander per un 16 a 7 che, visti i precedenti arancione, sa tanto di fantabasket. Il copione è sempre lo stesso anche nel secondo quarto, con la Snaidero pronta a capitalizzare puntualmente ogni amnesia e assurdità tattica degli abruzzesi (due triple senza senso di un inguardabile Rannikko, ad esempio): Alexander è spietato e, con 8 punti consecutivi, decreta un clamoroso, ampio doppiaggio (28 a 13 al 13'). Burke, poi, denuncia parentele dantoniane, sgraffignando un paio di palloni e volando solitario a canestro. Sul tabellone quasi una sentenza, un film mai visto quest'anno a Udine: 30 a 13 al 14' ! Roseto trascorre momenti di terribile impotenza, rimanendo 6 minuti senza segnare un punto su azione manovrata. E nemmeno la zona due - tre, arma disperata di un Euro che sembra già fuori corso, procura fastidi alla spietata macchina arancione: sbagliati i tiri, infatti, c'è sempre qualcuno a raccogliere la spazzatura, riciclandola in materia pregiata. Sartori (due triple) e Pieri, gli altri ex della gara, mettono allora dieci punti in cooperativa (29 a 37), ma la scossa è vanificata dai ruvidi polpastrelli di Davis e da una tripla assurda di Milic, solita croce e delizia. La Snaidero, che si era un pò fermata in contemplazione del tesoro accumulato, torna così a correre, riprendendo il largo (sotto forma di 12 lunghezze di scarto) alla pausa lunga.
Melillo tiene in freezer Rannikko e, limitatamente al primi 5 minuti, consegna a Pieri le chiavi della squadra, cercando di mescolare le difese: ma, a parte un paio di frustate di Sartori e una manciata di inziative a firma Radosevic (stasera tiratore soltanto di fama), null'altro esce dal cilindro rosetano. L'Euro, comunque, non ha ancora finito di combattere: la zona, nuovamente riproposta da Melillo, complica i piani udinesi (46 a 55 al 27'), ma Mulaomerovic, con una coppia di giochi da tre punti, è finalmente un fattore decisivo e infonde fiducia ad una Snaidero dove Stern continua, comunque, nella sua speciale opera di pulizia di tutto ciò che transita nel suo cortile. Se mettesse anche l'ultimo assist di "Mula", poi, rasenterebbe la perfezione. Più undici per Udine, comunque, a un tempo dalla fine. Ma quando Rannikko, rimesso sul legno, si toglie di dosso la ruggine, cominciando ad infilare anche dalla periferia, Roseto si ritrova improvvisamente, quasi senza saperlo, a meno tre (65 a 68): mancano ancora cinque minuti, praticamente un mini supplementare. Ma Frates, che l'aveva tolto, rimette precipitosamente Muloamerovic, subito ripagato. Poi ci pensano gli ospiti, sbagliando praticamente tutto lo sbagliabile (18 a 5 il parziale degli ultimi 300 secondi) a consegnare alla Snaidero i primi due punti "italiani" della stagione.E in queste condizioni, soprattutto spirituali, il derby di domenica a Trieste potrebbe non essere più così sbilanciato.
Roberto Zanitti
Fonte: Il Gazzettino