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Fabriano allo sbando totale

Prestazione vergognosa sul campo della Benetton Treviso

TREVISO - Scusate tanto, ma la città di Fabriano, il cui cuore pulsa da sempre per questo sport, non meritava una umiliazione simile. Un gruppo di giocatori (non si sa di quale sport) allo sbando totale si è offerto inerme alle voglie dei campioni che volevano dimenticare la prima sconfitta italiana e preparare bene la doppietta micidiale che li aspetta, Barcellona-Siena in 48 ore. Non c'entra, o c'entra fino ad un certo punto, il fatto che il crac societario purtroppo sia sempre più vicino, perchè allora si potrebbe tirar fuori l'esempio di Verona dell'anno scorso che si salvò senza il becco di un quattrino.
Ma non era questa la squadra che rifilò il leggendario +35 alla Virtus e che non più tardi di otto giorni fa ha impegnato l'altra bolognese allo spasimo? Ed allora? Come si possono giustificare i 51 punti che ad un certo punto Fabriano aveva sul groppone? E che speranze si possono avere che qualcuno cacci i 3 miliardi di lirette di fronte a comportamenti così vergognosi? Lo stesso Carmenati, uomo d'onore, non le ha risparmiate, ai suoi, e del resto non avrebbe potuto dire nulla di diverso.
Fabriano non ha mai dato l'impressione non si dice di restare in gara, che sarebbe stato troppo, ma nemmeno di volersi impegnare più di tanto, e questo chiaramente è molto grave. Uno come Porter, tanto per dire, ha segnato il suo primo canestro quando la gente stava già abbandonando il luogo del delitto: assolutamente scandaloso, soprattutto perchè gli stipendi arrivano regolarmente e dunque non c'è nemmeno la scusa di aver fatto "sciopero" perchè non si è pagati.
Il problema più grande è raccontare qualcosa che non c'è stato, cioè la partita. E dire che la Benetton ha dovuto rinunciare a Bulleri e Stojc, fermati uno da uno stiramento inguinale e l’altro da una distorsione alla caviglia, ma francamente non se n'è accorto proprio nessuno. Comunque sappiate che pronti-via e Treviso scava subito solchi profondissimi, pur sbagliando qualcosa di troppo in attacco: 6-0 al 3', 10-2 al 5', 21-9 dopo il primo quarto. Gattoni fa qualcosina in attacco ma in difesa Edney gli va via come e quando vuole, gli americani sparacchiano a salve, nonno Turner, uno che la dignità l'ha sempre avuta, cerca di rattoppare falle gigantesche, si batte finchè i suoi 37 anni glielo permettono ma attorno a lui c'è un deserto.
I verdi fanno assolutamente quello che vogliono, mordono impietosamente in difesa, recuperano un pallone dietro l'altro (24), un rimbalzo dietro l'altro (46), una sarabanda di contropiedi. E Fabriano subisce l'umiliazione di chiudere il primo tempo con un allucinante 2 di valutazione. Messina, spietato, ordina ai suoi di non mollare mai, lui sì vuole il massimo impegno, sempre e comunque. E la Benetton esegue. Al 35' c'è anche un +51 (94-43) che induce i cronisti a scartabellare gli almanacchi per controllare gli scarti record, poi entrano i bambini ed allora i marchigiani riescono a segnare qualche punticino in più rispetto a prima.
Ma il loro atteggiamento non può avere alcuna giustificazione: una squadra di serie A, anche la più scarsa, non è pensabile che rimedi batoste di questa portata, oltretutto senza mai dare l'impressione di lottare, di crederci anche un solo secondo. La situazione ora è disperata, oggi è iniziata la settimana decisiva per il futuro del basket fabrianese, ma la disfatta (più morale che tecnica) rimediata ieri non può che far insorgere nella mente dei tifosi (soprattutto in quelli che coraggiosamente ieri sono saliti sino al Palaverde) i pensieri più cupi. Sperare nei miracoli, questo ormai resta.
Fonte: Il Messaggero
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