TREVISO. Commentare una gara così con chi l'ha vinta è quasi grottesco, e viene da ripensare alle parole di Ettore Messina della vigilia: gara-trabocchetto, loro hanno quattro americani e noi senza Bulleri e Stojic.... Allora, coach? «Allora credo che siamo stati bravi a trovare subito la strada giusta, facendo una partita seria contro un avversario in difficoltà per le note vicende societarie. Ciò mi ha permesso di impiegare parecchio sia Nemeth che Markoishvili per cercare di capire quanto ci può dare il primo, tecnicamente e fisicamente, dando al contempo la possibilità di crescere al secondo. Ci siamo divertiti ed abbiamo fatto divertire rispettando l'avversario, anche se dopo un +44 ciò potrebbe sembrare paradossale».
Prima di due ossi durissimi come Barcellona e Siena è un bene essersi solo allenati, o era meglio doversi impegnare di più?
«Posso solo dire di avere preso due punti e di avrer fatto una buona gara. Sicuramente giovedì sarà difficilissima: il Barcellona è senz'altro la squadra più forte d'Europa, la candidata principale a vincere l'Eurolega: avremo bisogno di fare una grande prestazione per sperare di passare lì. A questa partita ci arriviamo con fiducia, sapendo che quando facciamo determinate cose siamo competitivi contro tutti, viceversa quando caliamo in difesa o nella circolazione di palla diventiamo più vulnerabili».
A parte l'impegno, cos'hai visto di buono?
«Abbiamo corso bene e in attacco spesso è stato servito l'uomo più libero, e non solo con le iniziative individuali. La palla è rimasta poco ferma nelle mani di un singolo giocatore, questo è fondamentale perché ci rende meno prevedibili ed apre maggiori spazi ai nostri giocatori migliori a causa dello sbilanciamento della difesa avversaria».
Silvano Focarelli
Prima di due ossi durissimi come Barcellona e Siena è un bene essersi solo allenati, o era meglio doversi impegnare di più?
«Posso solo dire di avere preso due punti e di avrer fatto una buona gara. Sicuramente giovedì sarà difficilissima: il Barcellona è senz'altro la squadra più forte d'Europa, la candidata principale a vincere l'Eurolega: avremo bisogno di fare una grande prestazione per sperare di passare lì. A questa partita ci arriviamo con fiducia, sapendo che quando facciamo determinate cose siamo competitivi contro tutti, viceversa quando caliamo in difesa o nella circolazione di palla diventiamo più vulnerabili».
A parte l'impegno, cos'hai visto di buono?
«Abbiamo corso bene e in attacco spesso è stato servito l'uomo più libero, e non solo con le iniziative individuali. La palla è rimasta poco ferma nelle mani di un singolo giocatore, questo è fondamentale perché ci rende meno prevedibili ed apre maggiori spazi ai nostri giocatori migliori a causa dello sbilanciamento della difesa avversaria».
Silvano Focarelli
Fonte: La Tribuna