TREVISO. Un allenamento in vista delle sfide cruciali di Barcellona e Siena. La Benetton, anche senza Bulleri e Stojic, ha strapazzato Fabriano e continua a dominare la classifica della serie A. Del poker delle inseguitrici a quota 10, solo la Virtus Roma conquista i due punti e così i campioni d'Italia fanno ancora la voce grossa in un campionato che smentisce subito, è il caso della Montepaschi degli assi, sconfitta a sorpresa dopo un tempo supplementare a Reggio Calabria, i risultati dell'Eurolega.
Senza Bulleri e Stojic, Messina inserisce nel roster il non ancora sedicenne (!) Markoishivili e, per la regola del non superamento dei quattro extracomunitari, è costretto a lasciar fuori Loncar e promuovere così nei dieci i «baby» Sereni e Borsato.
Inizia con la fiera del «ciapanò»: entrambe le squadre sbagliano tre possessi a testa. Il primo canestro è di Langdon dopo due minuti e mezzo, poi è sempre l'«assassino dell'Alaska» a segnare in contropiede il 4-0. Ci pensa, quindi, Edney, dalla lunetta a fare 6-0. La pochezza di Fabriano è impressionante: solo il «vecchio» Tuner cerca di tenere in piedi la baracca. Il -1 di valutazione al 10' e il -2 all'intervallo (contro il... 75 al 20' dei tricolori) è indicativo dell'approccio alla partita dei biancoblù. La difficile situazione societaria, con il fallimento ormai imminente, si ripercuote sulla prestazione indecente del quintetto di Carmenati, privo del playmaker spagnolo Roberto Nunez. Quando la Benetton decide di inserire la quinta, Fabriano, pur con i tricolori in vena di clemenza, piomba sul -12 (21-9 alla fine del primo quarto dopo le triple di Nemeth e Nicola). E' proprio l'ungherese, assieme al georgiano Markoishvili, la piacevole novità della serata. I due giovani esterni dimostrano di cavarsela bene.
Nel secondo periodo l'ungherese gioca da play al posto di Edney. Nicola, che, dopo un po', getta via la maschera che lo proteggeva dalla frattura al setto nasale, imbuca la retina con un canestro in avvitamento lungo la linea di fondo e, quindi, offre due splendidi assist a Marconato e Pittis. Il parziale di 13-0, che scaturisce nella parte conclusiva della frazione, conclude praticamente la gara. Fabriano non va al di là di realizzare 9 punti a quarto: le ultime due frazioni si giocano così per vedere se Treviso batterà il record del maggior scarto di punti in casa (il +47 del 18 marzo '99 su Varese). Al 30', dopo la seconda bomba di Langdon, è +36 (71-35). Perso per perso, nell'ultimo periodo, Carmenati prova la zona, ma è un invito a nozze per i cecchini biancoverdi. In rapida successione a bombardare dal perimetro ci pensano Nicola, Nemeth - l'ungherese due volte di seguito - e Markoishvili per l'85-41. Allora Edney, prima di lasciare il parquet, vuole offrire un paio di numeri da Nba ai suoi tifosi. A continuare lo show arrivano i due inseparabili amici per la pelle, Nicola e Pittis, i quali non vogliono essere da meno del play. L'argentino si libera, prima, di un avversario con un palleggio dietro la schiena, e, poi, allo stesso modo, offre al capitano un assist delizioso. E «Ricky» si sdebita subito con Marcelo, che realizza, in posizione centrale, la tripla del 92-43. Mancano 5 minuti e 57 secondi alla fine e Messina, che non s'interessa di... record, ma che soprattutto è un uomo di sport, non se la sente di far infierire la sua squadra sugli avversari. Escono contemporaneamente dal parquet Nicola, Edney e Pittis ed entrano i due «baby», Borsato e Sereni, con Marconato che diventa la «chioccia» del quintetto, composto anche da Nemeth e Markoishvili. Denis imbuca il +51 al 36' (94-43), ma i «baby» biancoverdi non hanno ovviamente l'esperienza dei veterani. E così Fabriano torna a casa con un fardello - si fa per dire - meno pesante.
Davide Vatrella
Senza Bulleri e Stojic, Messina inserisce nel roster il non ancora sedicenne (!) Markoishivili e, per la regola del non superamento dei quattro extracomunitari, è costretto a lasciar fuori Loncar e promuovere così nei dieci i «baby» Sereni e Borsato.
Inizia con la fiera del «ciapanò»: entrambe le squadre sbagliano tre possessi a testa. Il primo canestro è di Langdon dopo due minuti e mezzo, poi è sempre l'«assassino dell'Alaska» a segnare in contropiede il 4-0. Ci pensa, quindi, Edney, dalla lunetta a fare 6-0. La pochezza di Fabriano è impressionante: solo il «vecchio» Tuner cerca di tenere in piedi la baracca. Il -1 di valutazione al 10' e il -2 all'intervallo (contro il... 75 al 20' dei tricolori) è indicativo dell'approccio alla partita dei biancoblù. La difficile situazione societaria, con il fallimento ormai imminente, si ripercuote sulla prestazione indecente del quintetto di Carmenati, privo del playmaker spagnolo Roberto Nunez. Quando la Benetton decide di inserire la quinta, Fabriano, pur con i tricolori in vena di clemenza, piomba sul -12 (21-9 alla fine del primo quarto dopo le triple di Nemeth e Nicola). E' proprio l'ungherese, assieme al georgiano Markoishvili, la piacevole novità della serata. I due giovani esterni dimostrano di cavarsela bene.
Nel secondo periodo l'ungherese gioca da play al posto di Edney. Nicola, che, dopo un po', getta via la maschera che lo proteggeva dalla frattura al setto nasale, imbuca la retina con un canestro in avvitamento lungo la linea di fondo e, quindi, offre due splendidi assist a Marconato e Pittis. Il parziale di 13-0, che scaturisce nella parte conclusiva della frazione, conclude praticamente la gara. Fabriano non va al di là di realizzare 9 punti a quarto: le ultime due frazioni si giocano così per vedere se Treviso batterà il record del maggior scarto di punti in casa (il +47 del 18 marzo '99 su Varese). Al 30', dopo la seconda bomba di Langdon, è +36 (71-35). Perso per perso, nell'ultimo periodo, Carmenati prova la zona, ma è un invito a nozze per i cecchini biancoverdi. In rapida successione a bombardare dal perimetro ci pensano Nicola, Nemeth - l'ungherese due volte di seguito - e Markoishvili per l'85-41. Allora Edney, prima di lasciare il parquet, vuole offrire un paio di numeri da Nba ai suoi tifosi. A continuare lo show arrivano i due inseparabili amici per la pelle, Nicola e Pittis, i quali non vogliono essere da meno del play. L'argentino si libera, prima, di un avversario con un palleggio dietro la schiena, e, poi, allo stesso modo, offre al capitano un assist delizioso. E «Ricky» si sdebita subito con Marcelo, che realizza, in posizione centrale, la tripla del 92-43. Mancano 5 minuti e 57 secondi alla fine e Messina, che non s'interessa di... record, ma che soprattutto è un uomo di sport, non se la sente di far infierire la sua squadra sugli avversari. Escono contemporaneamente dal parquet Nicola, Edney e Pittis ed entrano i due «baby», Borsato e Sereni, con Marconato che diventa la «chioccia» del quintetto, composto anche da Nemeth e Markoishvili. Denis imbuca il +51 al 36' (94-43), ma i «baby» biancoverdi non hanno ovviamente l'esperienza dei veterani. E così Fabriano torna a casa con un fardello - si fa per dire - meno pesante.
Davide Vatrella
Fonte: La Tribuna