News

Lauretana, l'analisi di Ramagli

Il coach di Biella: "Ci è mancata la continuità necessaria per tutti i 40 minuti"

Seppure estemporanee, ci sono state tante cose da ricordare nella partita di Roma.
Prima di tutto, i tifosi di Biella: come l'anno scorso, anche questa volta sono arrivati fino al PalaTiziano. Erano in sette, ma a giudicare dalla cagnare che hanno messo in piedi sembravano molti di più. Un pulmino, uno striscione, qualche megafono, un paio di tamburi e tanta passione, ecco la loro trasferta.
La parte più sensazionale della domenica, però, loro non l'hanno potuta sentire. Anzi, a dir la verità l'hanno sentita ben in pochi: Carlton Myers che parla male di se stesso, con il sorriso sulle labbra, ma con le idee piuttosto chiare: “Contro Biella sono stato protagonista solo nel momento in cui sono uscito dal campo dopo aver ricevuto un colpo alla testa, verso la fine del match. Per il resto, non sono esistito”. Roba da alzarsi con la neve, questa mattina. Sempre Myers, ha parlato poi della Lauretana: “Mi è parsa proprio una buona squadra - é stato il suo giudizio - molto attiva, che difende forte. Chi mi piace di più? Senza dubbio il numero 10. Come si chiama? Ah, già, Jamel Thomas…”.
Lui, ha parlato nel parcheggio del palazzetto. I discorsi di Alessandro Ramagli, invece, sono stati partoriti all'interno del palazzo. Appena dopo la fine dell'incontro: “Siamo stati latitanti nei primi 20' - è stata l'analisi dell'allenatore rossoblu - quando ci è mancata la determinazione e abbiamo pure speso i falli in maniera sciocca. Siamo stati scolastici, poco incisivi: per vincere qui, avremmo dovuto difendere per 40' con la stessa intensità. La squadra è stata troppo soffice, ha avuto poca faccia tosta. Nella seconda metà della partita siamo cambiati, in meglio, ma non è bastato”.
Il gm Atripaldi, invece, pone l'accento sulla rotazione degli esterni avvenuta con molte difficoltà (pochi esterni, uguale poche possibilità di cambio): ”Quando giochiamo come a Roma, in attacco siamo solo Thomas. E con un solo giocatore che segna non si possono certo portare a casa i due punti. Abbiamo sbagliato troppi tiri effettuati da liberi, tiri non difficili insomma. Comunque, a un certo punto avevo proprio l'impressione che saremmo riusciti a vincere questo benedetto incontro". Altra cosa da ricordare, ultima ma in realtà prima: il minuto di silenzio prima della palla a due, per ricordare i piccoli morti del Molise e il giocatore Andrea Blasi, detto Micio.
Per loro, un addio lungo 40'.
A.A.

TAGS
Le ultime gallery
Le ultime notizie
Title Sponsor
Platinum Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Technology Partner
Medical Supplier
Treno ufficiale
Official Ball
Technical Sponsor
Official Ticketing
Official Water
Official Nutrition Partner
Official Supplier
Official Supplier
Mobility Partner
Official Court Supplier
Media Partner
Media Partner
Official Radio
Official Advisor