DUE punti importanti, presi a un´avversaria che precedeva la Virtus in classifica. «Avevo paura di Trieste - attacca Tanjevic -, che aveva sempre giocato alla grande. Per questo ora sono contentissimo. Ma non abbiamo giocato una grande partita, anche se a rimbalzo abbiamo dominato e i 20 recuperi parlano di una grande difesa. Il primo quarto è stato difficile, non trovavamo ritmo e dietro eravamo molli». C´è voluta una raffica di Bell, per tirarvi fuori dalla secca. «Charlie ha suonato la carica, difendendo alla grande su Erdmann e facendo canestro quando nessuno ci riusciva. Ho tenuto forse troppo Rigaudeau in campo: ha ancora male alla schiena, domani (oggi, ndr) non si allenerà».
La Virtus pare avere qualche problema nell´approccio alla partita: «E´ strano, prima partivamo bene e finivamo male, ora il contrario. Però non ho mai amato partire con dei 12-2 per noi, altrimenti pensi che sia facile. E quando ti svegli, gli avversari sono già scappati». Ieri, intanto, è tornato ad allenarsi Andersen: giovedì, per l´Eurolega a Istanbul contro l´Ulker, David è arruolato. Intanto Boscia spedisce pure una cartolina a un suo cucciolo. «Belinelli domani va in nazionale. Sono contento».
Chiude Cesare Pancotto, con un commento sulla Virtus: «Quando può giocare d´istinto, è una squadra di assoluto valore. Tende però ad essere prevedibile, quando la si costringe a ragionare. Il nostro obiettivo era rallentarli: non ci siamo riusciti».
Marco Martelli
La Virtus pare avere qualche problema nell´approccio alla partita: «E´ strano, prima partivamo bene e finivamo male, ora il contrario. Però non ho mai amato partire con dei 12-2 per noi, altrimenti pensi che sia facile. E quando ti svegli, gli avversari sono già scappati». Ieri, intanto, è tornato ad allenarsi Andersen: giovedì, per l´Eurolega a Istanbul contro l´Ulker, David è arruolato. Intanto Boscia spedisce pure una cartolina a un suo cucciolo. «Belinelli domani va in nazionale. Sono contento».
Chiude Cesare Pancotto, con un commento sulla Virtus: «Quando può giocare d´istinto, è una squadra di assoluto valore. Tende però ad essere prevedibile, quando la si costringe a ragionare. Il nostro obiettivo era rallentarli: non ci siamo riusciti».
Marco Martelli
Fonte: La Repubblica