LIVORNO. Chiamatela come vi pare: partita della vendetta, partita della storia, partita della consacrazione. I temi di questa Livorno-Milano, Mabo - Pippo per dirla con gli sponsor, sono mille, e ognuno ha la sua valenza. L'importante sarà uscire da questa sfida con la borsa piena di punti.
Si gioca alle 18.15, in un PalaMacchia che annuncia il record stagionale di presenze dopo quello scritto contro le V nere. Se non sarà tutto esaurito, poco ci mancherà. Gli 8 punti messi in cascina dalla Mabo, proprio come le due Bologna o la stessa Milano, i successoni su Virtus e Varese, non possono passare inosservati ad una città che questo sport ce l'ha nel sangue. Così come la voglia di gustarsi dal vivo i talenti che porta in dote la Pippo, Sconochini, Naumoski, Warren Kidd, Niccolai.
Sotto con l'analisi, dunque. Cominciamo dalla partita del riscatto: perchè c'è da vendicare una lista infinita di beffe subite per mano dell'Olimpia. Il canestro di Forti, il quinto fallo non segnato a King in quella maledetta finale piangeranno vendetta in eterno, ma ogni volta che Livorno supera le scarpette rosse è come se questa città, non importa con quale squadra, si ritagliasse da sola un quadratino di giustizia. Ma i torti subiti risalgono anche all'anno scorso. Ricordate? Mabo-Adecco, 23 dicembre 2001. Un canestro da tre amaranto già dentro l'anello, spazzolato via da Rusconi e non convalidato da Tola e Letizia, Lou Bullock mandato in lunetta 10 volte negli ultimi 10'. E poi la prestazione disastrosa di Livorno nel ritorno del PalaVobis, che per poco non costava la permanenza in A1, altro motivo di riscatto.
Partita della vendetta, ma anche partita della storia, dicevamo. Perchè se il Livorno Basket ha due soli precedenti contro le scarpette rosse (entrambi perduti), questa sfida è una classicissima, con una vita lunga quanto Libertas e PL. Tre flash di storia? Eccoli. Il missile da 17 metri di Paleari, che dette alla Peroni il primo successo al Palalido. I 42 punti di Fantozzi con la Tracer, che non servirono all'Enichem per portarsi a casa i due punti, visto che Montecchi a tempo scaduto mise i due liberi della vittoria milanese, o ancora i 42 di Richardson che permisero alla Baker di firmare un blitz incredibile a Milano, 121-120 dopo un supplementare, con la truppa di Calamai rimasta sul parquet con tre soli uomini.
La partita della consacrazione. E qua torniamo al presente. Perchè se la Mabo questo pomeriggio riuscisse a fare il colpo, la sorpresa del campionato troverebbe la sua dimensione nelle alte sfere dell'A1. É una partita difficilissima. Milano è forte, ha una panchina lunga (Niccolai, Coldebella, Vanuzzo e Alberti, che a Livorno giocherebbero partirebbero tutti in quintetto) e un reparto esterni da faville, Livorno invece ancora una volta avrà Mc Leod a mezzo servizio e in più dovrà fare i conti con i problemi al ginocchio di Santarossa, che durante la settimana ha risentito di una fastidiosa infiammazione. Il neretto dell'Ohio non si è allenato neanche ieri per colpa di una lussazione al dito e solo stamani Banchi saprà se poter fare affidamento su di lui, il quale, va ricordato, è comunque rientrante dall'intervento al menisco. La chiave del match potrebbe essere sotto le plance, dove la Pippo finora ha avuto qualche defaillance, ma Livorno dovrà soprattutto giocare duro dietro, limitando il potenziale offensivo dei 'lumbard' e fermando il loro contropiede.
Al pubblico. Causa mercatino in zona stadio la società consiglia di arrivare al palasport dal lato quartiere La Rosa.
Giulio Corsi
Si gioca alle 18.15, in un PalaMacchia che annuncia il record stagionale di presenze dopo quello scritto contro le V nere. Se non sarà tutto esaurito, poco ci mancherà. Gli 8 punti messi in cascina dalla Mabo, proprio come le due Bologna o la stessa Milano, i successoni su Virtus e Varese, non possono passare inosservati ad una città che questo sport ce l'ha nel sangue. Così come la voglia di gustarsi dal vivo i talenti che porta in dote la Pippo, Sconochini, Naumoski, Warren Kidd, Niccolai.
Sotto con l'analisi, dunque. Cominciamo dalla partita del riscatto: perchè c'è da vendicare una lista infinita di beffe subite per mano dell'Olimpia. Il canestro di Forti, il quinto fallo non segnato a King in quella maledetta finale piangeranno vendetta in eterno, ma ogni volta che Livorno supera le scarpette rosse è come se questa città, non importa con quale squadra, si ritagliasse da sola un quadratino di giustizia. Ma i torti subiti risalgono anche all'anno scorso. Ricordate? Mabo-Adecco, 23 dicembre 2001. Un canestro da tre amaranto già dentro l'anello, spazzolato via da Rusconi e non convalidato da Tola e Letizia, Lou Bullock mandato in lunetta 10 volte negli ultimi 10'. E poi la prestazione disastrosa di Livorno nel ritorno del PalaVobis, che per poco non costava la permanenza in A1, altro motivo di riscatto.
Partita della vendetta, ma anche partita della storia, dicevamo. Perchè se il Livorno Basket ha due soli precedenti contro le scarpette rosse (entrambi perduti), questa sfida è una classicissima, con una vita lunga quanto Libertas e PL. Tre flash di storia? Eccoli. Il missile da 17 metri di Paleari, che dette alla Peroni il primo successo al Palalido. I 42 punti di Fantozzi con la Tracer, che non servirono all'Enichem per portarsi a casa i due punti, visto che Montecchi a tempo scaduto mise i due liberi della vittoria milanese, o ancora i 42 di Richardson che permisero alla Baker di firmare un blitz incredibile a Milano, 121-120 dopo un supplementare, con la truppa di Calamai rimasta sul parquet con tre soli uomini.
La partita della consacrazione. E qua torniamo al presente. Perchè se la Mabo questo pomeriggio riuscisse a fare il colpo, la sorpresa del campionato troverebbe la sua dimensione nelle alte sfere dell'A1. É una partita difficilissima. Milano è forte, ha una panchina lunga (Niccolai, Coldebella, Vanuzzo e Alberti, che a Livorno giocherebbero partirebbero tutti in quintetto) e un reparto esterni da faville, Livorno invece ancora una volta avrà Mc Leod a mezzo servizio e in più dovrà fare i conti con i problemi al ginocchio di Santarossa, che durante la settimana ha risentito di una fastidiosa infiammazione. Il neretto dell'Ohio non si è allenato neanche ieri per colpa di una lussazione al dito e solo stamani Banchi saprà se poter fare affidamento su di lui, il quale, va ricordato, è comunque rientrante dall'intervento al menisco. La chiave del match potrebbe essere sotto le plance, dove la Pippo finora ha avuto qualche defaillance, ma Livorno dovrà soprattutto giocare duro dietro, limitando il potenziale offensivo dei 'lumbard' e fermando il loro contropiede.
Al pubblico. Causa mercatino in zona stadio la società consiglia di arrivare al palasport dal lato quartiere La Rosa.
Giulio Corsi
Fonte: Il Tirreno
