MILANO — Quando si pensa alla partita con Livorno ai tifosi milanesi torna sempre in mente la straordinaria finale del 1989 quando l'allora Philips vinse il 25esimo scudetto ai danni dell'Enichem Livorno. Quella era la squadra dei grandi vecchi D'Antoni, Meneghin e McAdoo, quella che si appresta a scendere in campo contro la Mabo, almeno a esperienza, non ha molto da invidiare, vedremo se saprà dare lo stesso tipo di emozioni...
Partita molto difficile quella di questa sera contro la Mabo per la Pippo Milano di coach Caja, la squadra allenata da Banchi ha la tipica esuberanza della squadra giovane e in questo campionato è già stata capace di sgambettare la Virtus Bologna. Stessi punti in classifica (8), ma due squadre diametralmente opposte, almeno per quanto riguarda l'età. In cabina di regia, in attesa del rientro di McLeod, la Mabo si affida alla coppia Parente-Giachetti, playmaker ordinati con buona personalità; attenzione soprattutto a Giachetti, che nelle ultime partite è stato capace di girare a favore della sua squadra le partite contro Bologna e Varese.
Ex di turno Marco Sambugaro, guardia tiratrice degli «amaranto». Il giocatore più pericoloso è lo statunitense Rodney Elliott, che è partito alla grande in queste prime giornate di campionato, ed è a tutti gli effetti il leader della squadra. Appassionante e spettacolare sarà il duello con il capitano milanese Sconochini. Sottocanestro si alternano i due prodotti del vivaio Luca Garri e Walter Santarossa, oltre al veterano Mutavdzic, che dà buona qualità.
L'Olimpia al contrario, avrà la rotazioni contate sotto le plance, poichè dovrà fare a meno di Paolo Alberti, vittima durante l'allenamento di venerdi di una piccola distorsione alla caviglia che lo terrà fuori per qualche giorno. Al suo posto ci sarà Stefano Gallea, Caja potrebbe così sfruttare anche la carta dei quattro piccoli in campo contemporaneamente, oppure, in caso di estrema necessità, chiedere a Ferroni qualche minuto da numero 4.
Questa sarà anche la gara dove inizieremo a vedere quale sarà il reale contributo che potrà dare Petar Naumoski, che dopo una settimana di intensi allenamenti, potrà tornare a giocare anche nel ruolo di play, lasciando a Simpkins il compito di «bruciare» le retine.
Sandro Pugliese
Partita molto difficile quella di questa sera contro la Mabo per la Pippo Milano di coach Caja, la squadra allenata da Banchi ha la tipica esuberanza della squadra giovane e in questo campionato è già stata capace di sgambettare la Virtus Bologna. Stessi punti in classifica (8), ma due squadre diametralmente opposte, almeno per quanto riguarda l'età. In cabina di regia, in attesa del rientro di McLeod, la Mabo si affida alla coppia Parente-Giachetti, playmaker ordinati con buona personalità; attenzione soprattutto a Giachetti, che nelle ultime partite è stato capace di girare a favore della sua squadra le partite contro Bologna e Varese.
Ex di turno Marco Sambugaro, guardia tiratrice degli «amaranto». Il giocatore più pericoloso è lo statunitense Rodney Elliott, che è partito alla grande in queste prime giornate di campionato, ed è a tutti gli effetti il leader della squadra. Appassionante e spettacolare sarà il duello con il capitano milanese Sconochini. Sottocanestro si alternano i due prodotti del vivaio Luca Garri e Walter Santarossa, oltre al veterano Mutavdzic, che dà buona qualità.
L'Olimpia al contrario, avrà la rotazioni contate sotto le plance, poichè dovrà fare a meno di Paolo Alberti, vittima durante l'allenamento di venerdi di una piccola distorsione alla caviglia che lo terrà fuori per qualche giorno. Al suo posto ci sarà Stefano Gallea, Caja potrebbe così sfruttare anche la carta dei quattro piccoli in campo contemporaneamente, oppure, in caso di estrema necessità, chiedere a Ferroni qualche minuto da numero 4.
Questa sarà anche la gara dove inizieremo a vedere quale sarà il reale contributo che potrà dare Petar Naumoski, che dopo una settimana di intensi allenamenti, potrà tornare a giocare anche nel ruolo di play, lasciando a Simpkins il compito di «bruciare» le retine.
Sandro Pugliese
Fonte: Il Giorno