E' tempo di turn over. Che magari sarà un po' indigesto per qualche giocatore ma che, in realtà, dovrebbe strappare un moderato sorriso a Tanjevic. Nessun eccesso di sadismo per Boscia, solo la consapevolezza che la sua Virtus, pian piano, sta prendendo forma. Dopo gli innesti in corsa – tre – e dopo il rientro di David Andersen, che dovrebbe consumarsi questa sera, a meno di clamorose sorprese.
In tribuna dunque Mladen Sekularac (non più di quattro extracomunitari a referto) e, presumibilmente, l'imberbe Miralles, che la Virtus vorrebbe piazzare da qualche parte, per consentirgli di crescere. In palestra, a far legna, c'è sempre Markovic, i cui muscoli almeno in allenamento si fanno sentire.
Oggi, intanto (palla a due alle 18,15, al PalaMalaguti di Casalecchio), un match da prendere con le molle. Perché Trieste, senza tanti proclami, è la seconda forza del campionato. Un club che, proprio all'esordio, ha imposto il primo dispiacere a Boniciolli e Pozzecco. E' una Trieste che non ha cambiato molto rispetto al passato.
Che ha inserito in organico il gigantesco Camata che, per ora, però, è finito ai margini nella rotazione dei lunghi, perché Pancotto si fida molto dei due italiani, Casoli (che colpisce con precisione dalla lunga distanza) e Podestà e, come cambio, di Kelecevic.
Squadra tosta, quella giuliana, che ha pescato bene nel mercato a stelle e strisce puntando sull'atletico Roberson. Ma la chiave di tutto, ancora una volta, sarà il “capo” dello spogliatoio. Se Erdmann è il braccio armato tra gli esterni, Ivo Maric è senza ombra di dubbio la mente. E' lui che gioca e ricama, è lui che ama sfruttare il pick and roll.
Una situazione sulla quale la Virtus, confessa Giordano Consolini, braccio destro di Boscia Tanjevic, dovrà decidere come difendere. Probabilmente cercando di spingere sul fondo il play triestino. E offrendo un minutaggio corposo a German Scarone.
L'argentino con passaporto italiano non ha ancora dato un'impronta, alla Virtus, nelle azioni d'attacco. Ma in difesa, con il suo carattere e la sua determinazione, ha saputo disimpegnarsi bene (Tanjevic dixit) con un tipino tosto come Tyus Edney. E allora spazio a German perché questa Virtus non può proprio giocare senza un play che metta in condizione uno come Bell, tanto per fare un esempio, di prendere dei buoni tiri.
Non escluso, però, il ricorso alla difesa collettiva, quella zona 2-3 che, per esempio, la Virtus ha usato con successo sia a Madrid sia mercoledì sera, nel match con i polacchi dello Slask Wroclaw.
Un'occhiata, infine, ai programmi televisivi di questi giorni. Questa sera, da non perdere, alle 21,45, su Rete 8, Basket Land. Ospite di Marco Calamai e Giancarlo Monari, il “vate” della pallacanestro, ovvero Valerio Bianchini, attuale dirigente rosetano, che ha dato fiducia alle qualità della Città dei Canestri in tempi non sospetti.
Domani, alle 20,05, su Nuova Rete – Tele San Marino, sempre con Marco Calamai, la “nouvelle vague” della Fortitudo: Stefano Mancinelli e Robert Fultz. Alessandro Gallo
In tribuna dunque Mladen Sekularac (non più di quattro extracomunitari a referto) e, presumibilmente, l'imberbe Miralles, che la Virtus vorrebbe piazzare da qualche parte, per consentirgli di crescere. In palestra, a far legna, c'è sempre Markovic, i cui muscoli almeno in allenamento si fanno sentire.
Oggi, intanto (palla a due alle 18,15, al PalaMalaguti di Casalecchio), un match da prendere con le molle. Perché Trieste, senza tanti proclami, è la seconda forza del campionato. Un club che, proprio all'esordio, ha imposto il primo dispiacere a Boniciolli e Pozzecco. E' una Trieste che non ha cambiato molto rispetto al passato.
Che ha inserito in organico il gigantesco Camata che, per ora, però, è finito ai margini nella rotazione dei lunghi, perché Pancotto si fida molto dei due italiani, Casoli (che colpisce con precisione dalla lunga distanza) e Podestà e, come cambio, di Kelecevic.
Squadra tosta, quella giuliana, che ha pescato bene nel mercato a stelle e strisce puntando sull'atletico Roberson. Ma la chiave di tutto, ancora una volta, sarà il “capo” dello spogliatoio. Se Erdmann è il braccio armato tra gli esterni, Ivo Maric è senza ombra di dubbio la mente. E' lui che gioca e ricama, è lui che ama sfruttare il pick and roll.
Una situazione sulla quale la Virtus, confessa Giordano Consolini, braccio destro di Boscia Tanjevic, dovrà decidere come difendere. Probabilmente cercando di spingere sul fondo il play triestino. E offrendo un minutaggio corposo a German Scarone.
L'argentino con passaporto italiano non ha ancora dato un'impronta, alla Virtus, nelle azioni d'attacco. Ma in difesa, con il suo carattere e la sua determinazione, ha saputo disimpegnarsi bene (Tanjevic dixit) con un tipino tosto come Tyus Edney. E allora spazio a German perché questa Virtus non può proprio giocare senza un play che metta in condizione uno come Bell, tanto per fare un esempio, di prendere dei buoni tiri.
Non escluso, però, il ricorso alla difesa collettiva, quella zona 2-3 che, per esempio, la Virtus ha usato con successo sia a Madrid sia mercoledì sera, nel match con i polacchi dello Slask Wroclaw.
Un'occhiata, infine, ai programmi televisivi di questi giorni. Questa sera, da non perdere, alle 21,45, su Rete 8, Basket Land. Ospite di Marco Calamai e Giancarlo Monari, il “vate” della pallacanestro, ovvero Valerio Bianchini, attuale dirigente rosetano, che ha dato fiducia alle qualità della Città dei Canestri in tempi non sospetti.
Domani, alle 20,05, su Nuova Rete – Tele San Marino, sempre con Marco Calamai, la “nouvelle vague” della Fortitudo: Stefano Mancinelli e Robert Fultz. Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino