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Euro Roseto, parla Radosevic

Intervista al tiratore slavo dell'Euro.

ROSETO – Finito l’allenamento dell’Euro Roseto è tempo di stappare lo champagne che l’Avvocato Mastrangelo ha portato negli spogliatoi per festeggiare la vittoria di Ostenda, rinnovando così una piacevolissima tradizione: si beve champagne dopo ogni colpaccio esterno. Finite anche le preziose bollicine, è tempo di fare due chiacchiere con l’atleta dell’Euro Roseto del momento, Miroslav Radosevic, aiutati da Andrea Gavrilovic, che ci offre lo spunto iniziale sull’esterno slavo: Radosevic è una guardia tiratrice atipica, perché è umile e gioca per la squadra. Ha un gran tiro che è una dote naturale, ma anche gioco in penetrazione e con il penetra e scarica. Non è molto costruito tecnicamente, ma ha talento. Sentito il parere del tecnico, passiamo al diretto interessato.
Miroslav, da quanto aspettavi una serata con trentello come quella di Ostenda?
Da quando sono arrivato a Roseto.
E dopo quanto te la sei scordata?
Mai scordare le serate con i trentelli. Rifarlo dipende dalla squadra e dal momento. Io ho solo sfruttato un momento favorevole, che spero possa accadere ancora.
Durante una tua azione, culminata con un bel canestro, hai messo a sedere il tuo difensore con una finta quasi fossi Ronaldo. Sei un tiratore puro che non disdegna la tecnica?
So di non essere perfetto, ma so di non essere soltanto un tiratore. Posso provare a portar palla e palleggiare, anche se non sono le mie armi principali.
Hai sempre giocato più di 30 minuti di media. A Roseto giochi 15 minuti. Come la gestisci questa cosa?
E’ vero, sono stato abituato a giocare dai 30 ai 35 minuti ed è difficile adeguarsi, anche perché quando uno sa di giocare tutto quel tempo difficilmente forza, potendo aspettare che l’attenzione della difesa cali. Non è facile adeguarsi per me, ma mi sto sforzando per aiutare il Coach e la squadra e non far pesare a nessuno le mie cose.
Riesci a trovare un difetto all’odierna Euro Roseto?
Ci manca un centro grosso, di ruolo, e ci manca, in qualche fase delle gare, avere la capacità di cambiare gioco per sorprendere gli avversari che sanno adeguarsi.
Tu, Moltedo e Milic siete tre esterni forti e avete Monroe al rientro, eppure dimostrate grande affiatamento. Siete bravi attori oppure è davvero un gruppo coeso?
Credimi, non è la prima volta che ho buoni rapporti con i miei concorrenti diretti per un posto in quintetto. Se qualcuno finge è un attore da Oscar, perché siamo davvero un bel gruppo e sento sincera amicizia da tutti.
Come stai a Roseto?
Non è la prima volta che gioco in un posto piccolo che vive di basket, ma devo di re che mi trovo in maniera splendida e vorrei ringraziare la squadra, la società e i tifosi per il modo in cui mi hanno accolto.
Che obiettivi ti sei dato per la stagione?
Voglio dimostrare di poter giocare anche in Italia, dopo Jugoslavia e Turchia, contribuendo con intelligenza ai risultati della squadra. Questo vuol dire che vorrei poter recitare un ruolo importante non solo per i punti che segno, ma per il complesso delle cose che faccio.
Luca Maggitti
Fonte: Il Tempo
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