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Gilbert, un sabato speciale

PESARO – Adesso che ci siamo lasciati alle spalle anche Halloween, sarà tempo che la Scavolini si tolga la maschera e mostri il suo vero volto. E’ un luogo comune ripetere che la stagione “è appena cominciata", ma intanto con la gara di domani (ottava giornata del girone d’andata) sarà già stato percorso quasi un quarto del cammino in campionato, più esattamente il 24% della stagione regolare. La partita con Napoli sarà di grande importanza non solo per la classifica, ma anche per far luce sul valore e la fisionomia di una compagine, quella biancorossa, che si copre ancora mezzo viso con una maschera (non da strega, comunque).
Se sotto canestro, pur in attesa di inserire al meglio il “danesone" Christoffersen, la situazione appare piuttosto ben delineata, il mistero avvolge ancora in parte il settore degli esterni, che appare in continuo fermento ed in piena evoluzione. Dopo aver all’inizio provato almeno tre giocatori nel ruolo di play (Pecile, Malaventura e Gilbert), Crespi ha fatto la scelta – prima della gara di Fabriano – di utilizzare in cabina di regia soltanto i due italiani. I due ruoli restanti (guardia ed ala) sono però egemonizzati da tre uomini “potenti" come la chioccia designata Beric (numero uno della squadra se non altro in base all’indice... salariale), l’astro emergente Richardson (sempre più indispensabile e sempre più leader) e il capitano Gigena, che meriterebbe il soprannome di “forno a microonde" per la velocità con cui “si scalda" e riesce ad entrare in partita partendo dalla panchina, ma che obiettivamente già in questa terna sembra abbastanza sacrificato. E poi c’è Gilbert, che si è trovato chiuso due volte: come play dal “niet" di Crespi e come guardia dalla presenza totalizzante di Richardson e talvolta anche di Beric. Almeno fino a Roseto, quando la Roccia è stata improvvisamente risospinta in campo e con la faccia (e il carattere) di pietra che si ritrova ha giocato come sa e come se nulla fosse accaduto in precedenza.
Adesso, con l’assenza quasi scontata di Beric, si apre sia per Gigena che per Gilbert uno spazio importante, diciamo due... porte: quella principale per il “gaucho", che è il cambio diretto di Beric nel ruolo di ala; quella di... servizio, diciamo così, per il caparbio collegiale del Missouri. Il quale certo ala non potrebbe giocare, ma che oltre a dare il cambio a Richardson in quei pochi minuti in cui l’ex Nba ha bisogno di rifiatare, potrebbe ritagliarsi un buon minutaggio con lo slittamento del Ragno nella posizione di ala, che peraltro già ricopriva in pianta stabile ai tempi dell’università. Se Gilbert sfruttasse a dovere la preziosa occasione, dando finalmente un assaggio di quello che faceva abitualmente nei “Tigers" (penetrazione e tiro da fuori), allora Crespi potrebbe alternare al “tre" un’ala-guardia (come d’altronde è anche Beric) e un’ala-ala, a seconda che gli serva più velocità (Richardson) o maggior presenza fisica anche sotto i tabelloni (Gigena). In ogni caso, per i possibili sostituti di Beric, una chance assolutamente da non sprecare.
Giancarlo Iacchini
Fonte: Il Messaggero
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