Montepaschi, che notte questa notte. Al Palasclavo (ore 20.30, diretta Telepiù Nero) va in scena la madre di tutte le sfide europee. Il quarto turno di andata dell’Euroleague mette di fronte Siena, detentrice della Coppa Saporta, ed il Panathinaikos Atene, campione uscente sulla massima ribalta europea.
Partita nella partita, insomma, anche se le vere motivazioni hanno ben poco a che vedere con il prestigio di un tete-a-tete che consente alla Mens Sana di confrontarsi con la squadra simbolo del basket d’Ellade. Sono invece esigenze di classifica a contare, tanto per i padroni di casa, reduci dai ko di Tel Aviv e Vitoria e bisognosi di rimpinguare il proprio bottino, quanto per gli ospiti, detronizzati dalla vetta giusto una settimana fa ad opera del solito Maccabi.
La “prima” di Bowdler: Montepaschi-Panathinaikos è anche la “prima” in maglia Mens Sana di Cal Bowdler, l’ultimo arrivato alla corte di Ergin Ataman. Difficile che lo statunitense con passaporto irlandese (aggregatosi martedì sera dopo uno stop di un mese per infortunio, patito quando era alla Virtus) abbia larghi spazi sul parquet già da stasera, anche se qualche minuto di qualità pare in grado di poterlo garantire al pacchetto-lunghi di cui adesso fa parte. Nell’area colorata la battaglia più difficile pare quella che dovrà ingaggiare Chiacig: l’unico vero centro di ruolo del “Pao”, Papadopoulos, gioca non più di 14’ per gara, questo perché Obradovic preferisce affidarsi alla classe di Fotsis, un 2.09 che si diverte a tirare col 50% (7/14) da 3p ed alla reattività del “vecchio” Middleton, ottimo rimbalzista offensivo nonostante i soli 202 cm di statura. Ciò significa lavoro piuttosto impegnativo anche per Mirsad Turkcan, dichiaratosi a corto di condizione nel dopo-Avellino ma pur sempre giocatore di grande sostanza (e presto, si spera, di qualità) sotto i tabelloni, nonché giocatore che certi appuntamenti li sente in maniera particolare.
“Ybo” e “Phonz”, derby per due A Turkcan, come del resto ad Ataman, si presenta stasera l’opportunità di giocare un derby tutto turco contro quello che, in assoluto, sembra il giocatore più pericoloso del Panathinaikos. Ibrahim Kutluay, “Ybo” per gli amici, è appena rientrato da un infortunio alla gamba destra ma ha subito messo in chiaro le cose sabato scorso in campionato, infilandone 21 nel canestro del Larissa: toccherà quasi sicuramente a Zukauskas provare a mettere la museruola a questo campione che si esalta nelle situazioni difficili, che è tra i migliori in Europa nel crearsi gli spazi per il tiro dall’arco e soprattutto sa sfruttarli a dovere quando il pallone scotta.
Un derby molto meno virtuale sta per giocarselo, invece, Alphonso Ford. Fino al maggio scorso “Phonz”, vestito con il biancorosso dell’Olympiakos, ha combattuto una propria personale battaglia contro il Panathinaikos: lo statunitense, decisamente inviso al pubblico del “Pao”, è stato infatti più volte giustiziere dei verdi ateniesi e stasera pare abbia una gran voglia di ripetersi. Anche perché questo significherebbe compiere un passo importante verso il raggiungimento della sua miglior forma, per il momento ancora lontana.
Serve l’inferno E’ sembrato di tornare indietro di qualche mese quando Ergin Ataman, in sede di presentazione di questo match, ha chiamato a raccolta il pubblico al palasport. Il coach turco ha pronunciato la parolina magica, “inferno”, la stessa che uscì più volte dalla sua bocca durante la scorsa stagione in occasione delle decisive sfide di Coppa Saporta. Alla mente torna soprattutto il ritorno degli ottavi di finale contro lo Strasburgo ed il clima “stile-Dodecaedro” messo in atto dal tifo di casa: è fuori di dubbio che le partite le vincano o le perdano i giocatori ma in Europa il pubblico è una componente altrettanto fondamentale, una sorta di ago della bilancia che può finire col motivare a dismisura chi sul parquet deve scenderci per fare canestro.
Il Panathinaikos, come sempre, il suo tifo lo avrà (nel settore ospiti i fans greci non mancheranno). E il Montepaschi?
Matteo Tasso
Partita nella partita, insomma, anche se le vere motivazioni hanno ben poco a che vedere con il prestigio di un tete-a-tete che consente alla Mens Sana di confrontarsi con la squadra simbolo del basket d’Ellade. Sono invece esigenze di classifica a contare, tanto per i padroni di casa, reduci dai ko di Tel Aviv e Vitoria e bisognosi di rimpinguare il proprio bottino, quanto per gli ospiti, detronizzati dalla vetta giusto una settimana fa ad opera del solito Maccabi.
La “prima” di Bowdler: Montepaschi-Panathinaikos è anche la “prima” in maglia Mens Sana di Cal Bowdler, l’ultimo arrivato alla corte di Ergin Ataman. Difficile che lo statunitense con passaporto irlandese (aggregatosi martedì sera dopo uno stop di un mese per infortunio, patito quando era alla Virtus) abbia larghi spazi sul parquet già da stasera, anche se qualche minuto di qualità pare in grado di poterlo garantire al pacchetto-lunghi di cui adesso fa parte. Nell’area colorata la battaglia più difficile pare quella che dovrà ingaggiare Chiacig: l’unico vero centro di ruolo del “Pao”, Papadopoulos, gioca non più di 14’ per gara, questo perché Obradovic preferisce affidarsi alla classe di Fotsis, un 2.09 che si diverte a tirare col 50% (7/14) da 3p ed alla reattività del “vecchio” Middleton, ottimo rimbalzista offensivo nonostante i soli 202 cm di statura. Ciò significa lavoro piuttosto impegnativo anche per Mirsad Turkcan, dichiaratosi a corto di condizione nel dopo-Avellino ma pur sempre giocatore di grande sostanza (e presto, si spera, di qualità) sotto i tabelloni, nonché giocatore che certi appuntamenti li sente in maniera particolare.
“Ybo” e “Phonz”, derby per due A Turkcan, come del resto ad Ataman, si presenta stasera l’opportunità di giocare un derby tutto turco contro quello che, in assoluto, sembra il giocatore più pericoloso del Panathinaikos. Ibrahim Kutluay, “Ybo” per gli amici, è appena rientrato da un infortunio alla gamba destra ma ha subito messo in chiaro le cose sabato scorso in campionato, infilandone 21 nel canestro del Larissa: toccherà quasi sicuramente a Zukauskas provare a mettere la museruola a questo campione che si esalta nelle situazioni difficili, che è tra i migliori in Europa nel crearsi gli spazi per il tiro dall’arco e soprattutto sa sfruttarli a dovere quando il pallone scotta.
Un derby molto meno virtuale sta per giocarselo, invece, Alphonso Ford. Fino al maggio scorso “Phonz”, vestito con il biancorosso dell’Olympiakos, ha combattuto una propria personale battaglia contro il Panathinaikos: lo statunitense, decisamente inviso al pubblico del “Pao”, è stato infatti più volte giustiziere dei verdi ateniesi e stasera pare abbia una gran voglia di ripetersi. Anche perché questo significherebbe compiere un passo importante verso il raggiungimento della sua miglior forma, per il momento ancora lontana.
Serve l’inferno E’ sembrato di tornare indietro di qualche mese quando Ergin Ataman, in sede di presentazione di questo match, ha chiamato a raccolta il pubblico al palasport. Il coach turco ha pronunciato la parolina magica, “inferno”, la stessa che uscì più volte dalla sua bocca durante la scorsa stagione in occasione delle decisive sfide di Coppa Saporta. Alla mente torna soprattutto il ritorno degli ottavi di finale contro lo Strasburgo ed il clima “stile-Dodecaedro” messo in atto dal tifo di casa: è fuori di dubbio che le partite le vincano o le perdano i giocatori ma in Europa il pubblico è una componente altrettanto fondamentale, una sorta di ago della bilancia che può finire col motivare a dismisura chi sul parquet deve scenderci per fare canestro.
Il Panathinaikos, come sempre, il suo tifo lo avrà (nel settore ospiti i fans greci non mancheranno). E il Montepaschi?
Matteo Tasso