VICEPRESIDENTE Danilovic, lei è un dirigente che mette soldi o lavoro?
«L´uno e l´altro. Un po´ di soldi, come Divac che è presidente, però sta in America, e tanto lavoro, stando a Belgrado. Sono in sede tutti i giorni, però all´ora che mi pare».
Che budget ha il Partizan?
«Non ho i conti esatti: basso, comunque. Però i tifosi vengono, non come a Bologna, dove dalla Virtus scappano. Stasera 5-6.000, un biglietto da noi costa come un panino. Da voi come una cena fuori».
Segue più la squadra dei bilanci, insomma?
«Seguo gli sponsor, cerco soldi, ma bado soprattutto ai giocatori. Lì qualcosa ne capisco. Siamo una squadra giovane, età media 21 anni. Con ragazzi bravi, che ci porteranno via. Segnati Vujanic, l´hai già visto ai Mondiali, poi Kecman, che voleva Roma, Krstic, Perovic, 17 anni, 2.17. Questi di là ci vanno tutti».
E il Partizan rivincerà mai l´Eurolega, come a Istanbul '92, con Djordjevic e Danilovic?
«Sarà difficile. Non possiamo tenere quelli forti, avranno belle offerte, mentre qui il basket deve anzitutto sopravvivere. Però ho l´orgoglio di pensare agli 8-9 giocatori targati Partizan finiti in Nba». (w.f.)
DERRICK Dial e German Scarone esordiscono stasera a Belgrado nella Virtus che cerca tra i muri del glorioso Pionir (20.30, diretta Tele+ e Lattemiele) due punti e una nuova identità. Sempre meno refrattario ai cambi in corsa, dopo il solo Ambrassa innestato al primo anno, e Brkic più Granger sulle emergenze del secondo, Marco Madrigali ha spinto quest´anno il ribaltone fino a tre pezzi, includendo il Koturovic già visto a Madrid e a Livorno. Da rivedere Sekularac, se l´aria di casa gli farà bene, contro un Partizan di limitato spessore, ripescato in Eurolega all´ultima ora, e subito battuto in casa dal Real e ruvidamente spazzolato a Mosca.
«L´uno e l´altro. Un po´ di soldi, come Divac che è presidente, però sta in America, e tanto lavoro, stando a Belgrado. Sono in sede tutti i giorni, però all´ora che mi pare».
Che budget ha il Partizan?
«Non ho i conti esatti: basso, comunque. Però i tifosi vengono, non come a Bologna, dove dalla Virtus scappano. Stasera 5-6.000, un biglietto da noi costa come un panino. Da voi come una cena fuori».
Segue più la squadra dei bilanci, insomma?
«Seguo gli sponsor, cerco soldi, ma bado soprattutto ai giocatori. Lì qualcosa ne capisco. Siamo una squadra giovane, età media 21 anni. Con ragazzi bravi, che ci porteranno via. Segnati Vujanic, l´hai già visto ai Mondiali, poi Kecman, che voleva Roma, Krstic, Perovic, 17 anni, 2.17. Questi di là ci vanno tutti».
E il Partizan rivincerà mai l´Eurolega, come a Istanbul '92, con Djordjevic e Danilovic?
«Sarà difficile. Non possiamo tenere quelli forti, avranno belle offerte, mentre qui il basket deve anzitutto sopravvivere. Però ho l´orgoglio di pensare agli 8-9 giocatori targati Partizan finiti in Nba». (w.f.)
DERRICK Dial e German Scarone esordiscono stasera a Belgrado nella Virtus che cerca tra i muri del glorioso Pionir (20.30, diretta Tele+ e Lattemiele) due punti e una nuova identità. Sempre meno refrattario ai cambi in corsa, dopo il solo Ambrassa innestato al primo anno, e Brkic più Granger sulle emergenze del secondo, Marco Madrigali ha spinto quest´anno il ribaltone fino a tre pezzi, includendo il Koturovic già visto a Madrid e a Livorno. Da rivedere Sekularac, se l´aria di casa gli farà bene, contro un Partizan di limitato spessore, ripescato in Eurolega all´ultima ora, e subito battuto in casa dal Real e ruvidamente spazzolato a Mosca.
Fonte: La Repubblica