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Camata è già un beniamino

«Trieste, la scelta giusta»

TRIESTE È diventato uno dei beniamini del PalaTrieste. Per l’innata capacità di farsi apprezzare e per un carattere testardo che lo porta a dare il massimo in ogni circostanza. E così, Andrea Camata non ha faticato a ritagliarsi uno spazio importante nella nuova Pallacanestro Trieste. Una società che ha voluto e che, in questi primi mesi, lo sta ripagando secondo le aspettative.
«In estate – ci racconta – ho scelto Trieste per l’immagine seria ed efficiente che trasmetteva. A due mesi di distanza, devo dire che le sensazioni che mi hanno spinto qui sono state non solo confermate ma addirittura amplificate. Trieste è una piazza ideale. Una città nella quale si vive bene, una società organizzata, un’ottima squadra nella quale ho trovato grandi compagni e uno staff tecnico di livello. Sono contento di aver puntato su Trieste rinunciando a offerte, diciamo, più importanti. Non svelo quali, dico solo che le squadre che mi avevano contattato in questo momento non stanno andando troppo bene».
Faticano realtà più importanti come Bologna, Pesaro e Cantù, vola invece Trieste. Ti aspettavi una partenza così buona?
«Direi di sì. Abbiamo avuto un inizio di stagione difficile, nel quale abbiamo affrontato squadre forti come la Skipper e Siena. Nonostante questo, siamo riusciti a superare i problemi. La partita di domenica scorsa a Fabriano rappresenta il simbolo di questa squadra. Una vittoria nata dal grande spirito di gruppo che ci anima, dal lavorare bene assieme nel corso della settimana. Senza egoismi, senza pensare alle individualità ma scegliendo sempre le soluzioni migliori per la squadra. Abbiamo capito che dove non arriva il singolo può arrivare il gruppo. E non a caso, i risultati ci stanno dando ragione».
Dal punto di vista personale sei contento di questo inizio di stagione?
«Ho giocato bene con Siena e Varese, ho faticato con Fabriano, ma devo dire che mi sto portando dietro i postumi dell’influenza. Sono dieci giorni che non riesco a respirare bene, spero di riprendermi in fretta. Anche a Fabriano, comunque, credo di essermela cavata. Alla fine in sette minuti ho preso quei tre-quattro rimbalzi che sono serviti per vincere».
Con il pubblico triestino si è creato da subito il giusto feeling. Anche se, dice qualcuno, dovresti essere un po’ più cattivo. Sei d’accordo?
«È curioso perché lo scorso anno mi dicevano il contrario. Magari rompevo qualcuno e allora mi consigliavano di andarci piano. Comunque non preoccupatevi: quando arriverà il momento di essere cattivo mi farò trovare pronto».
Domenica sfida in campionato contro Livorno, martedì prima uscita in coppa Uleb contro il Colonia. Impegni ravvicinati che possono rappresentare un problema?
«Possono diventarlo soprattutto pensando al poco tempo a disposizione per recuperare le energie. Il primo mese magari non ti crea problemi, ma alla lunga è difficile essere pronti dopo soli due giorni. Dobbiamo prendere il ritmo, trovare gli spazi per riposare, perché altrimenti arrivi in fondo e non ce la fai più».
Lorenzo Gatto
Fonte: Il Piccolo
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