“Questo è un posto in cui bisognerebbe giocare i play off: arrivi in mezzo agli applausi, non c’è mai un fischio per gli avversari quando giochi e quando vai via ti applaudono. Cosa si può chiedere di più”? Parole generose, pronunciate con schiettezza dal team manager Andrea Cirelli al termine dell’incontro stravinto da Treviso.
Un segnale positivo che ha risollevato solo in minima parte la media delle indicazioni meno incoraggianti arrivati dalla Lauretana durante l’incontro. Biella è naufragata fin dalle prime battute, con un sussulto solo a inizio di terzo quarto: “Questa sera Treviso ha giocato alla grande ed è sempre stata fuori dal nostro controllo - spiega Alessandro Ramagli -. Dall’incontro con Barcellona sono usciti nervosi e non stanchi, e questo li ha fatti scendere in campo molto determinati. Ma oltre ai loro meriti ci sono anche i nostri demeriti, che stasera sono stati molti. Abbiamo giocato una gara pessima. Abbiamo sempre fatto le cose a metà e senza energia e per questo la sconfitta è stata inevitabile. Sono convinto che in questo campionato, se giochi bene, perdi di venti punti con la Benetton, ma venti punti veri, non come quelli di stasera dove gli avversari hanno mollato la difesa nel finale”.
Tanti rimbalzi e molti tiri facili, un bottino della Benetton che fa arrossire: “Una squadra come Treviso è difficile da gestire. Stasera siamo riusciti a contenere il loro play, ma nei primi due quarti per stringere su di lui abbiamo mandato a canestro i loro lunghi, come ad esempio Marconato che nel primo quarto ha messo un 4/5 a segno. Poi ci sono le 24 palle perse...”.
Imola è stata sconfitta dalla Muller Verona, ma è solo un sospiro di sollievo, visto che la matematica lascia ancora dei margini ad una possibile, ma improbabile, retrocessione: “La sconfitta di Imola ci dà più tranquillità, ma non possiamo essere allegri per questo. In campionato non funziona così”. Infine la condizione globale della squadra: “Le condizioni di Soragna sono così così come quelle di Lacey. Rankin invece era inutilizzabile, ci abbiamo provato, ma non ha funzionato”. Tutto un altro spirito quello di Mike D’Antoni.
La partita contro Biella lui la temeva molto, sapeva che squadre come la Skipper e la Kinder avevano lasciato dei punti: “Non mi aspettavo una partita del genere, ma ci speravo. Già con Barcellona siamo andati molto bene e anche stasera abbiamo confermato la nostra alta intensità, anche se con Biella abbiamo tirato male da tre”.
Dopo la partita di giovedì con Barcellona si credeva che la Benetton pagasse dazio alla stanchezza: “No, non avevo paura della stanchezza dei ragazzi, a questo punto del campionato è una costante a cui sopperiscono con l’esperienza e la testa. Questa sera abbiamo giocato bene in difesa, un’arma letale soprattutto in trasferta. Se giochiamo così bene sotto il nostro canestro non ci batte nessuno”.
Alla vigilia dell’incontro D’Antoni era preoccupato per la gara di ieri: “E’ chiaro che sulla carta eravamo noi i più forti, ma sapevo che le nostre dirette rivali qui avevano perso. Per fortuna però, la nostra determinazione ha fatto emergere il meglio di noi”.
A concludere ci hanno pensato le parole del miglior marcatore di ieri per Treviso, Jorge Garbajosa: “Dopo una partita come questa la stanchezza non si può far sentire. Solo quando perdi ti senti tutto rotto. Credo che già domani saremo in forma in vista di Pesaro. Stasera siamo stati bravi a prendere i tiri facili, questo perché siamo sempre riusciti a fare quel passaggio in più che serviva a chiudere l’azione”.
Davide Tricerri
Un segnale positivo che ha risollevato solo in minima parte la media delle indicazioni meno incoraggianti arrivati dalla Lauretana durante l’incontro. Biella è naufragata fin dalle prime battute, con un sussulto solo a inizio di terzo quarto: “Questa sera Treviso ha giocato alla grande ed è sempre stata fuori dal nostro controllo - spiega Alessandro Ramagli -. Dall’incontro con Barcellona sono usciti nervosi e non stanchi, e questo li ha fatti scendere in campo molto determinati. Ma oltre ai loro meriti ci sono anche i nostri demeriti, che stasera sono stati molti. Abbiamo giocato una gara pessima. Abbiamo sempre fatto le cose a metà e senza energia e per questo la sconfitta è stata inevitabile. Sono convinto che in questo campionato, se giochi bene, perdi di venti punti con la Benetton, ma venti punti veri, non come quelli di stasera dove gli avversari hanno mollato la difesa nel finale”.
Tanti rimbalzi e molti tiri facili, un bottino della Benetton che fa arrossire: “Una squadra come Treviso è difficile da gestire. Stasera siamo riusciti a contenere il loro play, ma nei primi due quarti per stringere su di lui abbiamo mandato a canestro i loro lunghi, come ad esempio Marconato che nel primo quarto ha messo un 4/5 a segno. Poi ci sono le 24 palle perse...”.
Imola è stata sconfitta dalla Muller Verona, ma è solo un sospiro di sollievo, visto che la matematica lascia ancora dei margini ad una possibile, ma improbabile, retrocessione: “La sconfitta di Imola ci dà più tranquillità, ma non possiamo essere allegri per questo. In campionato non funziona così”. Infine la condizione globale della squadra: “Le condizioni di Soragna sono così così come quelle di Lacey. Rankin invece era inutilizzabile, ci abbiamo provato, ma non ha funzionato”. Tutto un altro spirito quello di Mike D’Antoni.
La partita contro Biella lui la temeva molto, sapeva che squadre come la Skipper e la Kinder avevano lasciato dei punti: “Non mi aspettavo una partita del genere, ma ci speravo. Già con Barcellona siamo andati molto bene e anche stasera abbiamo confermato la nostra alta intensità, anche se con Biella abbiamo tirato male da tre”.
Dopo la partita di giovedì con Barcellona si credeva che la Benetton pagasse dazio alla stanchezza: “No, non avevo paura della stanchezza dei ragazzi, a questo punto del campionato è una costante a cui sopperiscono con l’esperienza e la testa. Questa sera abbiamo giocato bene in difesa, un’arma letale soprattutto in trasferta. Se giochiamo così bene sotto il nostro canestro non ci batte nessuno”.
Alla vigilia dell’incontro D’Antoni era preoccupato per la gara di ieri: “E’ chiaro che sulla carta eravamo noi i più forti, ma sapevo che le nostre dirette rivali qui avevano perso. Per fortuna però, la nostra determinazione ha fatto emergere il meglio di noi”.
A concludere ci hanno pensato le parole del miglior marcatore di ieri per Treviso, Jorge Garbajosa: “Dopo una partita come questa la stanchezza non si può far sentire. Solo quando perdi ti senti tutto rotto. Credo che già domani saremo in forma in vista di Pesaro. Stasera siamo stati bravi a prendere i tiri facili, questo perché siamo sempre riusciti a fare quel passaggio in più che serviva a chiudere l’azione”.
Davide Tricerri