LIVORNO — Cinquantasei minuti e poi il commiato. Daniele Parente, in questo campionato ha recitato la parte della comparsa. Sono passati un po' di mesi dal suo infortunio, e la Mabo sembra vedere la luce in fondo al tunnel: sentiamo un giudizio sul torneo degli amaranto da parte del 'capitano non giocatore'.
Innanzitutto una domanda su di lei: come sta?
«Bene, seguo la tabella di riabilitazione e sono perfettamente in tempo. Per rivedermi sul parquet credo dobbiate aspettare la prossima stagione».
Chi è ora il leader di questa squadra?
«Non credo che ci sia un leader preciso. In palestra, ad esempio, è Ken Barlow che ha qualcosa da insegnare a tutti, per serietà e spirito di abnegazione. In campo dico Elliott, Conley, Sambugaro, Santarossa che ultimamente è in forma smagliante, senza dimenticare lo zio Barlow e Autry».
Chi vincerà lo scudetto? E quale squadra retrocederà?
«Per quanto riguarda il titolo molto dipenderà dal recupero della Kinder e di Griffith. Inoltre gli accoppiamenti in semifinale saranno determinanti: chi tra le due bolognesi e la Benetton riuscirà ad evitare lo scontro diretto prima della finalissima sarà avvantaggiato. Per la retrocessione al momento tutto sembra dire Imola, ma anche Udine rischia».
Ci credete ai playoff?
«Per il momento pensiamo a salvarci, poi si vedrà: certo, una qualificazione ai playoff sarebbe un bel regalo per tutti, da noi giocatori alla società passando dai tifosi. L'unica cosa che ci preoccupa, oggi, è la partita con Avellino. Tra l'altro gli irpini vengono da una sconfitta pesante con conseguente contestazione: in più è arrivato Carlisle, uno che se in giornata può far male. Insomma, una partita da prendere con le molle: guai a rilassarci».
Parola di capitan Parente.
Andrea Pagani
Innanzitutto una domanda su di lei: come sta?
«Bene, seguo la tabella di riabilitazione e sono perfettamente in tempo. Per rivedermi sul parquet credo dobbiate aspettare la prossima stagione».
Chi è ora il leader di questa squadra?
«Non credo che ci sia un leader preciso. In palestra, ad esempio, è Ken Barlow che ha qualcosa da insegnare a tutti, per serietà e spirito di abnegazione. In campo dico Elliott, Conley, Sambugaro, Santarossa che ultimamente è in forma smagliante, senza dimenticare lo zio Barlow e Autry».
Chi vincerà lo scudetto? E quale squadra retrocederà?
«Per quanto riguarda il titolo molto dipenderà dal recupero della Kinder e di Griffith. Inoltre gli accoppiamenti in semifinale saranno determinanti: chi tra le due bolognesi e la Benetton riuscirà ad evitare lo scontro diretto prima della finalissima sarà avvantaggiato. Per la retrocessione al momento tutto sembra dire Imola, ma anche Udine rischia».
Ci credete ai playoff?
«Per il momento pensiamo a salvarci, poi si vedrà: certo, una qualificazione ai playoff sarebbe un bel regalo per tutti, da noi giocatori alla società passando dai tifosi. L'unica cosa che ci preoccupa, oggi, è la partita con Avellino. Tra l'altro gli irpini vengono da una sconfitta pesante con conseguente contestazione: in più è arrivato Carlisle, uno che se in giornata può far male. Insomma, una partita da prendere con le molle: guai a rilassarci».
Parola di capitan Parente.
Andrea Pagani
Fonte: La Nazione