Tornato a Sassari in occasione della partita “Jack To The Future” per celebrare il ritiro di Giacomo “Jack” Devecchi, Travis Diener ha parlato ad Andrea Sini su “La Nuova Sardegna” del suo ritorno alla Dinamo: “"Un grande evento, tre giorni bellissimi in una città che ha dato tanto alla mia famiglia e alla quale saranno sempre legati. Sono venuto per festeggiare Jack, un grande punto di riferimento per lo spogliatoio, ma a perdere non mi rassegnerò mai, neanche le partite di addio al basket”.
Diener si porta dentro tanto dalle quattro stagioni vissute da professionista in Sardegna (dal 2010 al 2014): “Ricordo il primo giorno in cui ho messo piede a Sassari: era un periodo in cui non stavo bene fisicamente, venivo dalla Nba e volevo assolutamente mostrare il mio valore. Però succedeva che giocavo una partita e stavo bene, e la successiva sembrava che mi avessero sparato nelle gambe. È stato un periodo complicato, temevo che qualcuno pensasse che non mi impegnavo abbastanza. Invece l'affetto e l'incoraggiamento che ho trovato ogni giorno, in società, ma anche dai tifosi che incontravo in città, mi ha permesso di tornare al top e di fare ciò che abbiamo fatto con quel super gruppo”.
I tifosi lo acclamano sempre con grande gioia: “Siamo tutti cresciuti e un po' cambiati, quasi tutti abbiamo smesso di giocare. Ma il fatto che ora ci siamo ritrovati tutti qui per salutare Jack, arrivando da tutta Italia o dall'America, conferma che certi rapporti durano per sempre. Questo è il basket: sicuramente competere, ma non solo vincere e perdere, anche condividere ricordi, emozioni e risate. E in questi tre giorni a Sassari abbiamo fatto tutto questo, è stato fantastico".