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La scheda - Breein Tyree: la nuova "Dinamo" del Banco di Sardegna Sassari

La squadra isolana ha trovato uno scorer affamato di vittorie

Breein Tyree

Veni. Vidi. Vici. È bastata una sola stagione in Europa per alzare due trofei, farsi eleggere come uno dei migliori giocatori del campionato e diventare la combo guard più gettonata dell'estate. L'ambizione di misurarsi ad un livello superiore ha portato Breein Tyree ad accettare la corte della Dinamo Sassari, poiché consapevole di potersi mettere ulteriormente in mostra grazie anche al doppio impegno LBA-Basketball Champions League. Quando metti piede per la prima volta in Sardegna non puoi non sentire qualcosa di differente, come una forza che ti “investe” e ti trasforma. In poco tempo vieni adottato dalla città, dalle persone e da un Palaserradimigni già pronto per incitare a gran voce il tuo nome. Il classe 1998, una volta giunto nel vecchio continente, non ha avuto difficoltà ad adattarsi ad una pallacanestro meno spregiudicata, potendo ugualmente esprimere un gioco frizzante votato alla fase offensiva. Dopo aver trascorso due stagioni in G-League con i Raptors 905 – squadra affiliata ai Toronto Raptors – e una trionfale in Belgio con Oostenda, Tyree approda alla corte di coach Piero Bucchi con l'obiettivo di arricchire in qualche modo il suo palmarés.

Breein nasce nella contea di Somerset – situata nella zona centro-nord all'interno dello stato del New Jersey – e vive con la sua famiglia a Frankville Township non molto distante dal luogo di nascita. Fin da bambino nutre una passione incondizionata per ogni tipo di sport che un ragazzo in salute possa praticare: infatti, al liceo si distingue come giocatore di pallacanestro, di football americano, di lacrosse e di calcio eccellendo in tutte e quattro le discipline. Con il passare del tempo però il giovane Tyree è costretto a lasciare via via alcune di esse per svariati motivi: ad esempio, in seguito ad una contusione polmonare subita nel suo anno da freshman molla il lacrosse; successivamente si trasferisce dalla Rutgers Preparatory High School alla St. Joseph High School e proprio con questo liceo fa la sua prima conoscenza con l'Europa per giocare a calcio, rappresentando la nazionale degli Stati Uniti ad un torneo giovanile. Questa volta è la madre ad insistere affinché lasci perdere e si concentri su altro. Saranno proprio il football americano e il basket a portarlo ad un bivio, poiché con la palla ovale è straordinario sia come 'quarterback' sia in difesa nel ruolo di 'safety' e inizia a ricevere numerose offerte da college di Division I. Tuttavia, la palla a spicchi sembra calamitarlo maggiormente, spingendolo ad alzare sempre di più l'asticella anno dopo anno. Da junior – giocando in squadra con la futura prima scelta NBA Karl Anthony Towns – registra 18.8 punti, 4.9 assist e 3.3 recuperi guadagnandosi il riconoscimento di GMC Player of the Year; da senior segna 16.2 punti, raccoglie 4.8 rimbalzi e distribuisce 4.5 assist trascinando il suo liceo verso la finale del torneo della Conference. Al termine della sua esperienza all'high school, Tyree viene contattato da Kansas State, UMass, USC ma decide di accettare l'offerta che gli propone Ole Miss.

Per il nativo di Somerset, il college del Mississippi si rivela un passaggio fondamentale non solo per diventare un grande atleta ma anche per maturare come uomo e come studente. Durante l'anno da matricola soffre di alcuni problemi al ginocchio, i quali però non gli vietano di aiutare la squadra a raggiungere i quarti di finale del NIT (National Invitation Tournament); nella stagione da sophomore comincia a prendere consapevolezza del proprio gioco e a prendersi maggiori responsabilità come realizzatore sia dalla media distanza sia oltre l'arco. Dopo due anni di approccio al college basketball, il terzo è quello della svolta complice anche il posto in quintetto che mantiene per tutte e 33 le gare. Qui diventa il leader dei Rebels: gioca 33.8 minuti realizzando 17.9 punti con 13.0 conclusioni di media a partita, viene selezionato dagli allenatori per il First Team All-SEC ed è uno dei ventiquattro nomi invitati al Chris Paul Elite Guard Camp. Tutto questo porta Tyree a dichiararsi per il Draft NBA salvo ritornare sui suoi passi per affrontare l'ultimo anno di college sempre con Ole Miss. Il senior year porta il classe 1998 a migliorare i suoi numeri (19.7 punti con 15.0 conclusioni di media), a trasformarsi in una minaccia anche sul lato del campo difensivo (1.3 recuperi) e a guadagnarsi un'altra selezione nel primo quintetto della Conference.

Nonostante le prestazioni, il Draft NBA del 2020 non gli garantisce una chiamata ma viene firmato dai Miami Heat per la pre-season. Dopo l'esperienza in Florida, si trasferisce in Canada per giocare con i Raptors 905 nella Lega di sviluppo; la sua fame sul parquet convince la franchigia a rifirmarlo anche per la stagione 2021-2022 dove parte in quintetto per sei volte (per un totale di ventisei partite giocate) e chiude con 13.3 punti e 3.4 assist di media in 24.0 minuti di impiego. In campo adora prendersi sulle spalle la squadra, trascinarla, caricarsi di responsabilità e tirare quante più volte possibili pur di generare un pericolo agli avversari. Conclusa la parentesi in Nord America, Tyree attira l'attenzione del basket europeo e il 2 agosto 2022 firma per i belga di Oostenda con cui giocherà sia la BNXT League (campionato che comprende compagini di Paesi Bassi e Belgio) sia la Basketball Champions League. Il debutto di Breein è devastante: i suoi 35 punti contro Heroes Den Bosch permettono alla squadra di alzare il primo trofeo della stagione (la BNXT Supercup) e consentono al pubblico – presente nei palazzetti e seduto comodo da casa – di vedere quale tipo di predatore sia la combo guard americana. Chiude in doppia cifra per punti segnati in ogni competizione a cui prende parte (13.3 nel campionato belga, 17.4 in BCL e 14.6 nella BNXT League), aiuta Oostenda a vincere per il dodicesimo anno di fila il titolo di campione nazionale del Belgio e viene inserito nel Dream Team della BNXT.

Le premesse prima dell'arrivo a Sassari sono le migliori per un giocatore la cui famiglia è abituata a vincere ed ottenere riconoscimenti. Il padre è una leggenda del lacrosse, indotto nella New Jersey Lacrosse Hall Of Fame e il cugino David Tyree è famoso per aver regalato ai New York Giants un Super Bowl della NFL grazie ad una ricezione entrata nella storia del gioco. DNA vincente, ma ciò che Breein Tyree porterà al Banco di Sardegna non sono solamente cimeli di famiglia e numeri, poiché il profilo della guardia statunitense si sposa perfettamente con ciò che coach Piero Bucchi cercava per dare una spinta maggiore al suo reparto offensivo. Velocità, tecnica e un killer instinct che pochi altri possono vantare; la facilità con cui riesce a creare dal palleggio diventa istantaneamente un aiuto fondamentale per la squadra che avrà numerose chance di mettersi in ritmo. Potendo contare su un primo passo bruciante, Tyree può creare pericoli in penetrazione attirando l'attenzione delle difese e successivamente aprire spazi per i compagni. Pur non essendo una point guard canonica, il classe 1998 è in grado di generare assist dal pick and roll oltre che sfruttarlo per prendersi conclusioni aggirando il blocco del compagno. Fin dai tempi del liceo, Breein Tyree si è distinto per la sua bravura nel rubare palla mettendo pressione al portatore avversario: infatti, la sua rapidità e la sua comprensione del gioco possono tornare utili nell'uno contro uno all'interno della propria metà campo; inoltre, un buon utilizzo del baricentro gli permette di mettere in difficoltà i lunghi sul raddoppio non appena questi mettono palla a terra. La Dinamo Sassari ha aggiunto al suo roster una guardia con grande fiuto per il canestro, ma dotato anche di grande sensibilità nelle letture di gioco, un aspetto che potrà tornare utile soprattutto in campo europeo.

 

Redazione : Overtime - Storie a Spicchi

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