Intervistato da Antonello Palmas su “La Nuova Sardegna”, l’amministratore delegato del Banco di Sardegna Sassari Francesco Sardara ha parlato dell’anno che è stato per la Dinamo: “Estremamente positivo. Siamo tornati fra le migliori quattro in Italia, consolidiamo il fatto di essere una realtà che raccoglie ogni anno il frutto del suo lavoro e per il dodicesimo anno di fila siamo in Europa. Per come era cominciata la stagione siamo stati bravi a passare dal fondo alla vetta senza stravolgimenti ma cambiando un solo tassello, Onuaku".
Questo è stato anche il suo primo anno coperto da AD della squadra: “Bilancio positivo anche qui, i risultati sono stati ottimi dalla femminile alla Lab alla Junior Lab. Con numeri mai visti prima: abbiamo innalzato il bacino di utenza da 10 milioni a 35 milioni di visualizzazioni su tutti i social”.
C’è solo un rimpianto per quest’annata: “La finale di Supercoppa. Nonostante un precampionato segnato dagli infortuni, con Robinson che non era il Gerald al quale siamo abituati, Dowe non ambientato e fuori ruolo, e Gentile autore di una partita clamorosa ma uscito a 16' dalla fine, possiamo dire senza rubare niente che abbiamo fatto sudare Bologna fino alla fine”.
Da segnalare anche il passaggio dal campo alla scrivania di Devecchi come club manager: “Quando hai la sua conoscenza del basket sei indubbiamente un valore aggiunto. Sarà il trait d'union fra la squadra e la società, con i tifosi, fra l'intero mondo Dinamo e la città”.
Infine, un punto sulla Dinamo che sarà: “Non cambierà radicalmente, aggiungiamo pedine come Cappelletti, confermiamo la maggior parte del gruppo da Bendzius a Kruslin, ma sul campo perdiamo due pezzi come Chessa e Devecchi. Sarà una squadra che ha ancora tanto da dimostrare e aggiungeremo le pedine giuste. Nella nostra testa c'è l'idea di non cambiare eccessivamente, e di costruire una Dinamo ancora una volta estremamente competitiva”.