Intervistato da Giuseppe Sciascia su “La Prealpina”, Giancarlo Ferrero ha parlato in vista del big match sul parquet della Virtus Segafredo Bologna che chiude la loro stagione: “Vogliamo onorare al meglio l'ultimo atto di una stagione non banale, e provare a giocare la nostra pallacanestro su un campo difficilecontro tanti campioni. Non conta più per la classifica, ma un giocatore deve sfruttare ogni opportunità per far vedere il suo biglietto da visita. Non faremo i playoff, ma vogliamo misurarci al meglio sul campo di una pretendente per lo Scudetto”.
Questa partita sarà la ultima di Ferrero a Varese? “Assolutamente no: c'è un contratto in essere e le valutazioni le faremo insieme a fine anno. Ovviamente la società ha tutto il diritto di prendere le sue decisioni, ma dopo 8 anni a Varese sono mezzo giocatore e mezzo tifoso. Questa è una maglia che sento ormai cucita sulla mia pelle e vorrei difendere ancora per tanto tempo”.
Ferrero ha sicuramente dei meriti da capitano collante per la super annata dei biancorossi: “Cerco di far capire in fretta cosa vuol dire Pallacanestro Varese, ovvio che tutto è più facile trovando compagni di squadra eccellenti come quelli di quest'anno. Anche staff e società hanno fatto al meglio la loro parte, di sicuro non è merito solo di un singolo. Io ho provato ad essere d'aiuto in campo e fuori, ma nei momenti difficili la spinta del pubblico è stata determinante”.
Proprio i fan di Masnago hanno aiutato la squadra nei momenti complicati, anche dopo la penalizzazione in classifica: “In questo momento non facile da gestire è emersa una unità di intenti straordinaria. Non era scontata la reazione degli stranieri, magari abituati a una gestione diversa delle penalizzazioni. Ma sin dal primo giorno è emersa una grande compattezza e il desiderio di continuare a fare il nostro lavoro. L'abbraccio della gente di Varese alla partenza della squadra per Trieste mi ha trasmesso una emozione che mi porterò dietro per sempre: ci hanno detto "OK, è successo quel che è successo, ma stiamo uniti e ne usciremo insieme". E contro Scafati c'è stato un abbraccio da lacrime: quell'atmosfera pazzesca valeva 15 punti di vantaggio già alla palla a due, e in campo era difficile non commuoversi durante la partita"