Intervistato da Daniele Rea sul “Corriere del Veneto – Venezia”, Jayson Granger si è aperto facendo un primo bilancio sulla sua esperienza veneziana: “Direi positivo, fin qui. Certo, vorrei vedere la squadra in una posizione diversa in campionato e in coppa ma ci sarà modo di risalire. Ma io e la mia famiglia siamo molto felici di essere qui”.
Granger ha anche un’ottima valutazione della squadra: “Siamo un grande gruppo, a mio avviso. Abbiamo costruito qualcosa di importante in spogliatoio e cerchiamo di tradurlo in campo. Abbiamo avuto molti alti e bassi, tante montagne russe, però penso che questa ultima parte di stagione possa darci grandi soddisfazioni”.
L’uruguaiano ha poi cercato di spiegare tutti questi alti e bassi: “Non bisogna mai dare nulla per scontato da un anno all'altro, è un processo di crescita. Non esiste una squadra che cambi nove giocatori e abbia successo all'istante. Ognuno di noi deve fare un passo avanti per provare a vincere qualcosa, questo lo vogliono tutti. Abbiamo cambiato coach, l'ambiente è cambiato. Nelle ultime due partite abbiamo fatto vedere qualcosa di nuovo e bisogna continuare a lavorare”.
La squadra ha appena attraversato il passaggio da Walter De Raffaele a Neven Spahija in panchina: “Non è mai bello quando viene cambiato il coach, specialmente per De Raffaele che a Venezia ha lavorato 13 anni vincendo titoli. Non siamo riusciti a dargli come squadra ciò che si aspettava, ora è arrivato Spahija che ha filosofia e mentalità diverse, ha esperienza in Eurolega e in Nba. Diciamo che sta lavorando per darci una mentalità vincente utile a raggiungere gli obiettivi”.
La Reyer può essere quindi ancora considerata un outsider? “Certo che può... È chiaro che ora non veniamo considerati, ma da qui alla fine possiamo dire la nostra”.