Intervistato da Francesco Pioppi su “Il Resto del Carlino – Reggio Emilia” e Adriano Arati sulla "Gazzetta di Reggio", Andrea Cinciarini ha indicato i tre giocatori con cui, nel corso della carriera, ha avuto un’intesa da ricordare: “Al primo posto metto Greg Brunner, in quella mitica Trenkwalder, al secondo Mika Hopkins e poi, al terzo a pari merito, dico Goudelock e Tarczewski ai tempi di Milano”.
E tra 1784 assist distribuiti in Serie A, quali sono i più spettacolari secondo lui? “Ce ne sono davvero tanti ma se parliamo di spettacolo puro direi quelli per i voli di James White o per gli alley-oop di Achille Polonara. Per me però lo spettacolo sta anche nell'esecuzione di alcuni giochi a due e allora lì devo richiamare in causa Goudelock e aggiungo anche Rimas (Kaukenas, ndr)”.
Cinciarini ha anche tenuto sempre un occhio per curare il suo fisico e arrivare in queste ottime condizioni a 37 anni: “Per continuare a questi livelli e battagliare con avversari molto più giovani di te che sono più veloci e più reattivi le pietre miliari sono il riposo, la cryoterapia 4 volte a settimana, la pressoterapia e la preparazione estiva curata da Giustino Danesi dell'Olimpia. A questo vanno aggiunte la voglia di migliorarsi e una alimentazione sana. Io per esempio non sgarro nemmeno a Natale: sono tutti piccoli step che però alla lunga ti fanno fare un grande passo".
Questo traguardo storico raggiunto è comunque un grande vanto: "Sono orgogliosissimo di averlo raggiunto, per me il basket non è mai stato solo un lavoro, prima di tutto è passione, è amore, mi sono impegnato tantissimi anni e il primato è un grande risultato, qualcosa che rimarrà a lungo, magari per sempre".
Cinciarini ha poi commentato il k.o. con Sassari: “Male, male, male, male! Parliamo di una partita in cui abbiamo fatto due passi indietro, subendo 100 punti senza mostrare mai mordente, senza voglia. Noi giocatori siamo i primi imputati e dobbiamo dare qualcosa in più che con Sassari non abbiamo dato. Dobbiamo svegliarci, capire che siamo in una situazione di emergenza e che tutte le altre squadre che ci precedono stanno facendo colpi a 'sorpresa'. Vedi Napoli con Milano, Treviso con Tortona e tante altre... Adesso abbiamo 16 finali, la prima è domenica a Trento. Se non ci mettiamo a pancia in giù e sputiamo sangue, diventa difficile. Ripeto, il calendario non ci fa sconti. Dobbiamo guardaci negli occhi e fare un esame di coscienza, consapevoli di avere un solo obbiettivo ogni domenica: andare in campo e vincere. Per noi adesso sono tutte 'partite della vita’”.