Intervistato da Stefano Parolari su “L’Adige”, Mattia Udom ha parlato del fatto che il miglioramento dei risultati dei Dolomiti Energia Trentino è coinciso con la crescita di rendimento del numero 17: “Non è un caso che ci si sia stata questa ottima concomitanza. Stiamo lavorando per stabilire equilibri fondamentali, in difesa e in attacco, e penso che stiamo raccogliendo il premio di sinergie che stanno funzionando. La sconfitta contro la capolista Virtus ci aveva lasciato con l'amaro in bocca, abbiamo imparato dai nostri errori e ci siamo confrontati nella consapevolezza di poter fare meglio. Questo filotto ne è la prova. Aver sconfitto tre squadre di enorme potenziale lagunari da playoff, spagnoli da vertice continentali e marchigiani di abilità al tiro e di intensità notevoli è un premio alla nostra volontà di riuscire a farcela con tutti i rivali. Anche ad Ankara (con la capolista del gruppo) non ci eravamo espressi male. Abbiamo imparato dai nostri errori. Fin da quando questo collettivo è stato costituito, tutti abbiamo avuto la percezione di poter competere ad alto livello”.
Poi Udom è entrato più nel dettaglio tecnico delle prestazioni individuali e di squadra: “Quest'Aquila si è dedicata tanto all'aggressività in difesa. Io sono un giocatore che attacca la palla. I rimbalzi sono una caratteristica importante della nostra formazione e soprattutto il pacchetto dei lunghi ha senso, atletismo e dinamicità. Non siamo quelli che lei ha definito "pali della luce" in area, la modernità del nostro atteggiamento esalta i valori moderni del reparto dove io, Atkins, Grazulis e Ladurner, rientrato a pieno regime, cerchiamo il massimo. Sull'esterno poi Lockett e lo stesso capitan Forray sono puntuali nel subentrare alle catture sotto il cesto”.