Intervistato da Luca Chiabotti su “La Repubblica – Milano”, Johannes Voigtmann si è raccontato parlando del suo ambientamento nella città meneghina: “Non conosco molto di Milano, da quando sono all'Olimpia sono stato quasi sempre in trasferta. Ma quello che ho visto mi è piaciuto tantissimo. E poi la posizione: amo la montagna, i laghi, penso che sarà molto bello vivere qui per me e la mia famiglia. Anche all'Olimpia mi hanno accolto a braccia aperte: avevo già giocato con Shields e Hines, la moglie di Melli è tedesca e anche Nicolò parla perfettamente la mia lingua. L'Armani è una grande squadra ma siamo in tanti nuovi e ci vorrà del tempo per trovare il ritmo giusto assieme”.
Gli obiettivi dell’EA7 Emporio Armani sono molto elevati: “Non riesco a fare pronostici su Milano. L'Olimpia ha grandissimi giocatori ma se non riusciamo a giocare e performare come squadra, non importa quanti campioni ci sono nel roster. Il livello dell'Eurolega è talmente alto che puoi vincere solo con il collettivo ed è difficile prevedere quando arriveremo tutti assieme al picco della nostra forma. Poi contano gli infortuni e anche il fatto che, se le squadre russe sono state escluse, molti dei loro giocatori sono andati a rinforzare gli altri club: le carte si sono mischiate e la competizione è ancora più elevata. Ci sono troppe variabili per fare previsioni. L'Armani è uno dei progetti più eccitanti in Europa, è stata costruita per andare ai playoff e poi, ovviamente, alle Final Four. Ma, al momento, questo non significa niente, il livello d'Eurolega è talmente alto che oggi farei fatica a indicare le migliori otto”.
La scorsa stagione, Voigtmann ha giocato al CSKA Mosca, lasciando il club russo al momento in cui è scoppiata la guerra in Ucraina: “È stato un momento difficile, soprattutto perché non capivi cosa sarebbe successo. Ecco perché sono ancora più felice di giocare e aver trovato stabilità a Milano. La mia famiglia è la mia passione, mia moglie e i miei due figli occupano tutto il mio tempo libero dal basket. Ma se ho un momento per me, lo dedico allo sport. Sono appassionato di tutto, calcio, pallamano, football Nfl, sport invernali, tennis. Sono stato cresciuto così, ne ho praticati tanti prima di diventare un professionista. So che a Milano ci sono due grandi squadre di calcio ma io tifo per la Dynamo Dresda, mio padre è devoto a quel club che purtroppo oggi è caduto in terza serie. Un momento triste per noi”.