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Openjobmetis Varese, Ferrero dopo il k.o. di Brescia: “Un peccato, potevamo portare a casa due punti ghiotti. Coach Brase? Il suo approccio è basato sul dialogo”

Il capitano biancorosso ha parlato su “La Prealpina”

Openjobmetis Varese, Ferrero dopo il k.o. di Brescia: “Un peccato, potevamo portare a casa due punti ghiotti. Coach Brase? Il suo approccio è basato sul dialogo”

Dopo la prova da 17 punti con 5/5 da tre contro la Germani Brescia, il capitano dell’Openjobmetis Varese, Giancarlo Ferrero, è stato intervistato da Giuseppe Sciascia su “La Prealpina” parlando del successo sfuggito in volata contro la squadra allenata da coach Magro: “Davvero un peccato, perché potevamo portare a casa due punti ghiotti. Ma teniamoci le tante cose buone viste sabato sera: contro una squadra molto forte e molto fisica abbiamo fatto la partita per oltre 30'. Ripartiamo da lì, traendo lezione dagli errori commessi. Ci sono momenti nei quali servono più maturità e attenzione, ma siamo all'inizio di un percorso e dunque consideriamo questa partita come un'occasione per crescere”.

Il capitano comunque guarda in avanti con ottimismo: “Quella di Brescia non è un'occasione persa ma un peccato di gioventù di una squadra nuova. Con un briciolo di maturità in più potevamo contenere i loro break, soprattutto evitando quelle perse che non ci hanno neppure fatto schierare la difesa. Ma guardiamo a Trento e ad un impegno nel quale vogliamo fare passi avanti: ci aspettiamo tanto affetto e calore dopo l'esordio positivo per darci la spinta domenica. Dobbiamo allungare a 40 minuti la continuità di quel che abbiamo messo in campo a Brescia. Con questo gioco tutti sono fondamentali, chi in attacco chi in difesa, ma all'interno del sistema ognuno ha i suoi spazi”.

Lo stile di gioco “run&shoot” della nuova Openjobmetis Varese esalta anche le caratteristiche da tiratore di Ferrero: “Personalmente mi piace tantissimo questa identità: con coach Brase ho trovato subito grande feeling, apprezzo molto il suo modo di intendere il gioco e la gestione della settimana. A 34 anni ho cercato di abbracciare a mente aperta nuovi metodi di allenamento e una nuova filosofia di gioco. Matt ascolta molto, sia durante i time out che in settimana, crede molto nei video per correggere gli errori e nella fiducia da infondere ai giocatori: non è assolutamente un accentratore, il suo approccio è basato sul dialogo e fa sentire tutti importanti”.

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