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Abdur-Rahkman segna il tiro della vittoria, la Carpegna Prosciutto Pesaro si impone sull’Umana Reyer Venezia

Non bastano agli orogranata i 32 punti di Allerik Freeman

Abdur-Rahkman segna il tiro della vittoria, la Carpegna Prosciutto Pesaro si impone sull’Umana Reyer Venezia

Carpegna Prosciutto Pesaro - Umana Reyer Venezia : 90 - 89

Vitrifrigo Arena 08/10/2022 21:00

La Carpegna Prosciutto Pesaro conquista in volata lo spettacolare secondo anticipo della 2ª giornata contro l’Umana Reyer Venezia. Avvio di match con continui sorpassi e controsorpassi: Willis (16 punti e 12 rimbalzi) è il principale finalizzatore della Reyer mentre la VL è brava a cercare Kravic (15 punti e 4 rimbalzi) sia per finalizzare che per servire il compagno Moretti (6-5). Successivamente, un paio di guizzi in contropiede e in uscita dai blocchi di Freeman (32 punti, 6/11 da tre punti, 13/13 ai liberi, 7 falli subiti e 30 di valutazione) lanciano in un attimo Venezia avanti di 6 lunghezze ma Abdur-Rahkman (13 punti) risponde con l’assist per Kravic; questo appoggio del centro serbo apre un terrificante break di 15-0 per i padroni di casa, caratterizzato dalle bombe di Charalampopoulos (8 punti, 9 rimbalzi e 4 assist) e Tambone (15 punti), oltre che dalla presenza di un solido Cheatham (23-14). Al termine del primo periodo, i liberi di Freeman e Tessitori sbloccano gli orogranata ma la seconda bomba di serata di Tambone tiene alto l’entusiasmo marchigiano (26-18 dopo 10’). Pesaro, infatti, non si ferma e sfrutta le penetrazioni di Moretti (15 punti e 6 falli subiti) per allungare ulteriormente fino al +12 firmato dalla tripla del 33-21 di Cheatham (7 punti e 6 rimbalzi). Venezia risponde affidandosi alle certezze da lontano Bramos (9 punti) e Freeman per riprendere un minimo di inerzia; Spissu segna anche la tripla del 37-31 ma Tambone ancora in penetrazione – ben coadiuvato da Moretti – tiene la Carpegna Prosciutto ben avanti (42-31). Al termine del primo tempo, eccetto un paio di liberi di Spissu e un tap-in di Willis, è ancora la formazione di coach Repesa ad avere in mano il pallino del gioco, cavalcando i tiratori Tambone e Charalampopoulos. Il taglio vincente di Mazzola sigilla il secondo periodo sul 51-37, il nuovo massimo vantaggio pesarese.
Nella ripresa, non cambia la musica con Mazzola e Charalampopoulos a battere continuamente la zona difensiva proposta da coach De Raffaele e a replicare all’efficiente post-basso di Watt (57-42). L’ex Mazzola continua a bombardare da oltre l’arco firmando anche il +17, Watt (18 punti e 6 rimbalzi) e Brooks provano a replicare a cronometro fermo ma Pesaro è brava non permettere mai agli avversari di tornare sotto la doppia cifra di svantaggio. Moretti e Kravic siglano infatti i canestri del 67-55. Successivamente, Willis e Bramos dalla lunetta e a rimbalzo rispondono alle affondate di Kravic e Tambone sul pick and roll, consegnando il match all’ultimo periodo sul 75-65.

Ancora capitan Bramos si prende poi il palcoscenico con una grande schiacciata in contropiede, De Nicolao combina bene con Watt per il -6 ma Kravic interrompe l’emorragia pesarese con il gancio del 79-71 con 6’ da giocare. La Reyer, grazie anche a un’importante quantità di rimbalzi offensivi catturati, prosegue nella risalita, pescando ancora Freeman da oltre l’arco per replicare al gioco da tre punti di Totè (82-76). Nonostante Moretti cerchi di riportare l’inerzia dalla parte della propria squadra, Freeman è infallibile, il post-basso di Willis vale il -3 e poi ancora Freeman subisce fallo da Charalampopoulos e sigla i liberi dell’84-85 con 73” sul cronometro della partita. Charalampopoulos fallisce in seguito il semigancio del controsorpasso, Freeman e Abdur-Rahkman si scambiano colpi su colpi mantenendo però il +3 di vantaggio per i veneziani. A 5” dalla fine, Freeman commette però un fallo antisportivo su Moretti, il quale converte i due liberi del -1. Sulla successiva rimessa decisiva, Abdur-Rahkman realizza un incredibile canestro in step-back per il sorpasso sul 90-89. Ci sono ancora 9 decimi di secondo il cronometro, Watt ha tra le mani il semigancio della vittoria ma il suo tiro si ferma sul primo ferro.

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