L’uomo squadra simbolo del Banco di Sardegna Sassari, Massimo Chessa, è stato intervistato da Antonello Palmas su “La Nuova Sardegna”, sottolineando il modo in cui sia stato fisicamente limitato la passata stagione: “Avevo una lesione importante alla fascia plantare, ho passato due mesi a lavorare da solo ma non riuscivo nemmeno a correre, visto che le terapie non funzionavano sono dovuto ricorrere al chirurgo, Ho fatto un bel lavoro per tutta l'estate per recuperare già da quando è finito il campionato, con gli specialisti Simone Unali e Francesco Parodo e gli altri dello studio Fisios che mi hanno aiutato tantissimo e mi hanno, diciamo così, coccolato. E poi in palestra col preparatore Matteo Boccolini e Andrea Bellino, della femminile. Sto bene, qualche giorno di stop, ma a giorni torno al lavoro”.
Chessa è molto contento di restare alla Dinamo: “Sono a casa, e per me si tratta dell'ottava stagione comprese le quattro trascorse a Sassari quando ero "piccolo", in A2”.
Intanto c’è già qualche idea su come giocherà il nuovo Banco di Sardegna: “Ormai è tanti anni che gioco e posso dire che ripartire da un gruppo numeroso come questa volta è sempre una cosa positiva. Ci si conosce già quasi tutti ed è più semplice. Dobbiamo inserire solo tre giocatori, Dowe, Jones e Onuaku, e sarà più facile sia per noi che per loro che trovano già un sistema abbastanza rodato”.
Il suo ruolo nella squadra è comunque ben definito: “Più o meno quello dello scorso anno. Darò una grossa mano in allenamento, spero di star bene tutto l'anno, e quando ci sarà da giocare sono a disposizione come già successo a Venezia e Bologna. Pronto a caricare i ragazzi come sempre e a divertirci come sempre”.