Intervistato da Piero Guerrini su “Tuttosport”, Mouhammadou Jaiteh si è aperto parlando del motivo per cui scelse Torino in passato: “Arrivai in novembre, era la prima volta che andavo a vivere e giocare fuori dalla Francia. Fu una stagione importante per crescere. La società era in grande difficoltà e alla fine scomparve. Ma fu davvero bello salvarsi sul campo. Sono rimasto legato a coach Paolo Galbiati, mi diede fiducia, lavorò con me perché migliorassi”.
Scelse Torino per coach Larry Brown: “Sì, rimase poco, ma fu il motivo della mia scelta. Essere allenati da una leggenda non capita a tanti. E Brown credeva molto in me, mi stimolava, aveva grande fiducia nella mia carriera”.
Quest’anno, invece, la consacrazione con la Virtus: “Qui ho trovato l'ambiente ideale, grande professionalità, straordinari giocatori come compagni di squadra, uno staff di livello assoluto guidato da Sergio Scariolo. Ma come dicevo prima, la crescita è frutto di un percorso e del lavoro. Non è stata un'esplosione, ma una maturazione graduale. Si cresce con le esperienze. Bologna comunque è speciale, si respira pallacanestro. Ero già stato in un posto con simile passione e competenza, a Limoges. Ma qui si va ancora oltre”.
E ora la finale contro Milano e campioni del calibro di Hines e Melli: “Sono sfide ancor più stimolanti. Milano avrà certo la volontà di vendicare la sconfitta in finale della scorsa stagione. È preparata al meglio, ha tanta qualità. Ma noi vogliamo ancora un trofeo e vogliamo confermarci in vetta, come abbiamo chiuso la stagione regolare. Abbiamo anche il fattore campo favorevole. Per quanto mi riguarda, affrontare Hines e Melli, giocatori diversi anche strutturalmente è uno stimolo in più. Rappresentano il meglio dell'Eurolega e non sono certo soli. Non sono le sfide singole a decidere le serie di playoff. Sarà una serie molto combattuta”.
Infine una curiosità: Jaiteh entra in campo sempre con le cuffie, ma non ascolta musica quanto “documentari, audiolibri, podcast. Mi aiutano nella concentrazione ma anche a non farmi prendere dalle emozioni. Seguo argomenti che mi interessano. E arricchiscono il mio spirito come la Storia in particolare: Francia e Africa, le mie radici sono in Senegal. Ma anche la religione. Famiglia e fede per me sono i riferimenti. Sono musulmano”.