Tornato a disposizione dopo un infortunio alla tibia, Guglielmo Caruso, il giovane centro dell’Openjobmetis Varese, fa il punto della situazione a Giuseppe Sciascia su “La Prealpina”: “A livello clinico sono quasi del tutto guarito, però devo ritrovare la condizione. Al di là dell'amichevole di domenica, l'allenamento più serio è stato quello di mercoledì. A poco a poco sto crescendo, non vedo l'ora di tornare a dare una mano già da domenica contro Cremona”.
Poi il lungo napoletano ha affrontato il tema del cambio allenatore: “Sapevo che Rojakkers era un coach un po' diverso dagli altri, con un sistema e idee ben precise. E che la scossa del cambio avrebbe potuto aiutarci a svoltare. Ma il coach ha fatto un lavoro super: nessuno si aspettava una svolta così rapida. I risultati non sono mai merito solo del tecnico o dei giocatori, ma il nuovo allenatore ha dato le regole e le carte giuste per proiettarci verso la salvezza. Ci sono state gare decise dai canestri Keene o Sorokas, ma tutta la squadra ha cambiato faccia tra la svolta dettata da Roijakkers e il nostro approccio nell'aprirci e seguire i dettami del coach credendo nel lavoro quotidiano. Siamo contenti dei risultati, ma ancora non abbiamo fatto nulla e non vogliamo fermarci qui”.
Infine, un paragone nel passaggio da basket NCAA (ha frequentato il college negli USA a Santa Clara) a Serie A: “È un basket più fisico e meno atletico: il processo di adattamento non è stato semplice e gli infortuni mi hanno tolto continuità. Cerco sempre di dare il massimo in allenamento per dimostrare di meritare minuti, poi spetta a me superare l'esame partita. Proverò a ripartire dai fondamentali, ossia difesa e rimbalzi, in attacco poi le cose verranno".