Tommaso Baldasso, dopo la prestazione da 16 punti in 16 minuti in quel di Trento, si è aperto ad Andrea Barocci sul “Corriere dello Sport”, sottolineando il piacere nel riceve complimenti da coach Ettore Messina: “Sono molto contento, perché appunto le spende con il contagocce e solo quando sono meritate. Ricordo ancora l’entusiasmo per la telefonata che mi fece perché mi voleva Milano. Mi ha stupito per quanto è esigente, per il modo in cui si lavora con lui, e per come ci insegna il basket. La sua cura per i dettagli è incredibile”.
Successivamente, Baldasso analizza il suo cambiamento da quando, appena 18enne, arrivò a Roma: “Ora sono più maturo. Come ero allora? Più esuberante, mi facevo meno problemi a livello di gioco, l’istinto era la mia prima arma. Ero più irruento in tutto insomma. Col tempo e con l’aiuto delle persone che mi sono state vicine sono cambiato”.
C’è anche spazio per il suo legame con il viceallenatore Gianmarco Pozzecco: Con Poz faccio anche lavoro individuale. Mi sono permessa di chiedergli qualche consiglio: per il giocatore che è stato, per il ruolo che ricopriva. Il suo essere estroverso ti dà degli spunti sui quali lavorare. Il rapporto è bello e stimolante, ma con tutto il resto dello staff d’altronde”.
Infine, una battuta sui nuovi gloriosi compagni che ha all’Olimpia: “Quello che mi ha colpito di più è il fatto che sono tutte brave persone, e soprattutto disponibili con me. C’è gente che ha giocato nella NBA, o che ha vinto l’Eurolega. Io sono entrato in questo gruppo in punta di piedi per imparare da loro. Hanno una capacità di mettere a disposizione la loro esperienza che è ammirevole. Quando ti danno un consiglio, tu rimani stupito della loro considerazione. Dopo la gara di sabato ho ricevuto messaggi di complimenti da Rodriguez e Datome. E non era certo scontato. Qui c’è davvero un forte senso di squadra che mi ha lasciato senza parole”.