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LBA International - Il mito di Achille riparte dalla Turchia

Polonara è pronto per raccogliere la sfida della Yellow Legacy

LBA International - Il mito di Achille riparte dalla Turchia

Di Edoardo Pollero

Atterrato ad Istanbul l'estate scorsa Achille Polonara è andato a rimpolpare il roster del Fenerbahce sia negli spot di ala che di centro, grazie alla sua duttilità che gli consente di essere uno dei migliori giocatori del vecchio Continente in entrambe le posizioni. Le ambizioni della compagine turca sono sempre state alte e l'eliminazione subita al primo turno degli scorsi play-off per mano del CSKA (complici le numerose assenze causa infortuni e contagi) non è andata giù. Per questo, la dirigenza ha deciso di puntare con forza su alcuni dei protagonisti della passata stagione tra i quali spicca appunto Achille, terzo miglior rimbalzista dell'edizione 2020-2021 dell'Eurolega. Polonara sta giocando per il terzo anno la massima competizione europea dopo aver fatto faville in maglia Baskonia, mancando lo scorso anno la post-season nonostante un record positivo (18 vittorie-16 sconfitte) e diventando il primo giocatore nella storia della coppa più prestigiosa a realizzare una partita da almeno 15 punti, almeno 5 rimbalzi, almeno 5 assist e almeno 5 stoppate.

Dopo un inizio altalenante in linea con i risultati ottenuti dalla squadra, il nativo di Ancona ha preso confidenza e fiducia nella sua nuova esperienza, mostrando quei lampi di onnipotenza fisica a cui ci aveva abituati sia in terra basca sia nell'esperienza azzurra tra Belgrado e Tokyo. In un salto che dal 750 a.C. ci porta all’anno domini 2021, il mito di Achille è ripartito non troppo lontano da dov'è stato concepito la prima volta: il protagonista è sempre un eroe, la storia si è spostata dalla Grecia antica alla città un tempo conosciuta come Costantinopoli, l'obiettivo è quello di entrare nei cuori di una tifoseria calda ed esigente per riconquistare la più prestigiosa Coppa europea.

Nell'ultima gara disputata il 23 dicembre, l'infortunio alla caviglia patito da Vesely ha suo malgrado spianato la strada per il decollo di “PolonAir” e nonostante lo sforzo non abbia poi condotto i suoi alla vittoria, l'ex giocatore del Baskonia ha incantato l'Astroballe di Villeurbanne con una prestazione da 23 punti (8/12 dal campo e 5/6 dalla lunetta), 11 rimbalzi, 2 assist, 1 recupero e 5 falli subiti per 33 di valutazione complessiva. Nel quarto periodo, quando la gara sembrava definitivamente in mano ai francesi, è stato l'ultimo a gettare la spugna combattendo per cambiare le sorti di un destino già segnato e l'assenza di un protagonista importante come il giocatore ceco gli ha dato carta bianca in attacco. Una responsabilità a cui Polonara ha risposto guidando emotivamente e tecnicamente la squadra per tutto il quarto periodo, alla ricerca di un'insperata rimonta. La ritrovata chimica con Henry dopo le magie della scorsa stagione in maglia rojo y azul del Baskonia, la fisicità di Pierre – altro volto noto nel passato del classe 1991 ai tempi di Sassari – il lavoro sporco svolto dai vari Hazer, Floyd, Birsen e l'ingresso in campo della scheggia impazzita Guduric hanno contribuito ulteriormente a esaltare la pallacanestro di Achille. Tagli frequenti in area ad accompagnare la giocata del compagno, giocate di intelligenza in post-basso a costringere gli avversari a commettere fallo per contenere la sua rapidità e opporsi alle lunghe braccia con cui sa arrivare facilmente a canestro. Polonara ha risparmiato energie ricorrendo anche al suo repertorio di tiri dalla distanza che tanto hanno fatto brillare gli occhi dei tifosi azzurri nel PreOlimpico, oltre ad una precisa distribuzione della palla in direzione dei giocatori smarcati nel pitturato e negli angoli. Malgrado il risultato finale non sia stato positivo, la partita disputata contro i transalpini dell'ASVEL potrebbe rappresentare la definitiva svolta nella stagione del numero 33.

Compiuti 30 anni poco più di un mese fa, Achille è giunto nella piena maturità cestistica trovandosi ad affrontare un nuovo tipo di scenario che non lo vede più protagonista principale come con il Saski Baskonia, ma parte integrante di un gruppo in cui ogni tassello deve portare esperienza per l'obiettivo comune. In Eurolega stanno emergendo tutte le capacità accumulate nei suoi tredici anni di professionismo, in primis una maggior presenza nel pitturato che gli vale il 72.5% (29/40) nelle conclusioni dalla media distanza, di gran lunga migliore rispetto al 57.2% (99/173) visto con i baschi. Queste cifre sopperiscono al calo della sua efficienza da oltre l'arco, dove colpisce solo con il 31.7% (19 canestri su 60 tentativi), anche se ripetere il sorprendente 44.3% (54/122) dell'annata scorsa sarebbe stata un'impresa visto il minor impiego e un gioco meno rapido proposto da coach Djordjevic. Giunti quasi a metà stagione, il giocatore marchigiano sta comunque strappando consensi dai tifosi turchi per l'impegno costante sui parquet tanto del campionato turco quanto in Eurolega. I 33 punti in terra francese, nonostante la sconfitta (la prima dopo una striscia di quattro vittorie consecutive) sono solo la punta dell'iceberg in un periodo di piena ripresa non solo in termini di realizzazione, ma anche di energia nel gioco del Fener. Nelle ultime tre partite europee, in 26.3 minuti di impiego, Polonara sta viaggiando a 15.3 punti, 5 rimbalzi, 1.6 assist e 1 recupero a partita tirando 10/13 dal midrange (77%) e 7/15 da tre punti (46%) per una media di 20 alla voce valutazione, riproponendo i numeri visti nell'annata 2020-2021.

Achille, come l'omonimo eroe presente nell'Iliade, è un personaggio da scoprire fino in fondo, ricco di aneddoti e con uno spirito che si sposa benissimo con la vivacità del popolo turco. Dopo i fasti dell'anno solare appena concluso, la sua è una delle storie più belle da raccontare tra le vecchie conoscenza del campionato italiano e i volti del basket azzurro. Forgiato dalle battaglie vissute sul campo tra il nostro Paese e Paesi Baschi, il ragazzo anconetano porta sulla pelle la testimonianza delle sue conquiste (come il tatuaggio dei cerchi olimpici sul pettorale destro) e scende in campo calzando scarpe che a suo dire gli conferiscono poteri speciali. Il mito di Achille è ripartito dalla Turchia, per la precisione da Istanbul, lontano poco meno di mille chilometri da quella Ftia che diede i natali al semidio raccontato da Omero.

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