Il Presidente della Bertram Tortona, Marco Picchi, è stato intervistato da alcune testate bolognesi in vista della sfida di domenica sera su Rai Sport tra Tortona e Fortitudo Kigili Bologna. Picchi ha parlato del suo amore mai nascosto per la Effe: “Quindici anni di tifo, andavo in Fossa, trasferte ovunque, una passione travolgente. Capitai a Milano per gara 4 della finale 1996: una sconfitta, ma vidi un muro di gente vestita di biancoblù che cantava lo stesso. Fu un colpo di fulmine”, come ha raccontato al “Corriere di Bologna” e al “Corriere dello Sport – Bologna”.
Nonostante tutto però, l’attuale Presidente è sempre stato parte dell’ascesa del club: “Ho cominciato a far parte delle giovanili del club quando avevo solo quattro anni. Poi ho seguito tutta la trafila, arrivando ad essere il capitano della squadra e a giocare nell'allora C2 con Petar Naumoski, il play macedone ex Treviso, Siena e Milano. Aveva 40 anni. Grazie ad un contatto in società, ci promise che avrebbe disputato tutte le gare del campionato e che avremmo sempre vinto. Fu di parola. Fummo promossi in C1 con una cavalcata trionfale. In quel momento appesi le scarpe al chiodo e diventai prima direttore sportivo, poi general manager e amministratore delegato. Dallo scorso luglio sono presidente”.
E il segreto della Bertram? “Aver coinvolto un gruppo di amici che per anni ha sostenuto il club con orgoglio e senso di appartenenza e aver incontrato un imprenditore appassionato e illuminato come il Dottor Beniamino Gavio. Con lui la società ha messo le ali”.