Devon Hall, una delle sorprese di quest’inarrestabile A|X Armani Exchange, si è raccontato a Luca Chiabotti su “La Repubblica – Milano”, parlando anche di come si trovi bene nel capoluogo lombardo: “Fuori dal campo mi piace la vita tranquilla, stare con la famiglia, viaggiare, vedere cose nuove, andare a pescare. All'Armani c'è un altro grande pescatore, Kaleb Tarzcewski, spero di riuscire a organizzare qualche uscita con lui... A Milano mi muovo facilmente con il metrò e a piedi, la zona attorno al Duomo è un po' affollata ma molto bella e ricca di cose da fare”.
La tempra di Devon è stata forgiata negli anni del liceo, quando il suo coach era il papà Mark: “Mi ha allenato per due anni, non è stato facile, è una situazione che mi ha messo alla prova ma molto positiva che mi ha permesso di approfondire il mio rapporto con lui. Verrà a Milano ad aprile, finita la sua stagione, ma siamo sempre in contatto: guarda tutte le mie partite anche se, quando parliamo, il basket non è l'argomento principale dei nostri discorsi”.
Sulla differenza tra NBA e basket europeo, l’americano fa una considerazione interessante: “La versatilità che mi ha aperto le porte dell’Armani probabilmente è meno apprezzata nella NBA dove prediligono specialisti. La durezza fisica dell'Eurolega, superiore a quella di ogni altra lega, NBA compresa, è molto importante per la mia crescita perché, viste le mie caratteristiche, devo sempre essere molto fisico in campo. La scelta tra Europa e Stati Uniti dipende da che persona sei e cosa cerchi nella vita: per me, l'unico aspetto che conta è vincere e giocare con persone con le quali sto bene. L'Olimpia è una grande organizzazione con una mentalità vincente, ogni giorno ho voglia di tornare in palestra e godermi il fatto di lavorare con compagni così. Sono contento a Milano”.