Dai campi all’aperto alle grandi arene attraverso le testimonianze dei protagonisti e le fotografie di Walter Breveglieri, per un viaggio contromano nella storia del basket scritto da Lorenzo Sani. Le suggestioni americane dei militari arrivati in Italia con la Seconda guerra mondiale, che insegnarono i fondamentali di gioco ai nostri atleti, il fascino degli Harlem Globetrotters, che da quasi un secolo predicano la pallacanestro in giro per il pianeta e ora bussano alla porta della Nba, strappata a una morte certa dall’intuizione di un geniaccio abruzzese. Schegge di storia che riaffiorano dal passato.
Le Nazionali azzurre di Jim McGregor e Nello Paratore, le sfide Usa-Urss ai tempi della Guerra Fredda e la vicenda umana di Giuseppe Giergia da Zara, che svela insospettabili cromosomi italiani nella crescita miracolosa della pallacanestro in Jugoslavia.
Step Back, edito da Minerva, racconta anche quello che ci siamo persi, come i 2.36 di Uvais Akhtaev, nascosto al mondo perché rappresentava la sola traccia di Cecenia rimasta visibile a occhio nudo e la cosa non poteva certamente piacere a Stalin, che aveva cancellato la regione caucasica dalla cartina geografica.
Per parole e immagini la storica Coppa dei Campioni vinta dal Simmenthal Milano nel 1966, gli spareggi scudetto con l’Ignis Varese, i duelli rusticani nella Pesaro di Agide Fava e Carlo Bontempi, la storia di Chaloub l’egiziano, il primo giocatore straniero ingaggiato dalla gloriosa Virtus Bologna, i frammenti di vita di Franco Bertini e Renato Albonico, il colorito reame del Barone Gary Schull, icona Fortitudo, il breve flirt con la pallacanestro dei fratelli Bino e Marina Cicogna, che hanno prodotto capolavori da Oscar, l’estate italiana di Kareem Abdul-Jabbar, l’incredibile cavalcata della Partenope Napoli che sfiorò lo scudetto e primeggiò in Europa. Sempre in tema di miracoli, poi, il racconto della squadra nata al bar Mazzini di Bologna, fulgida meteora che lottò per il titolo prima di scomparire, lanciando stelle del calibro di Vianello, Vittori, Sardagna e Conti, esplosi in quella antesignana Basket City così piena di vita, jazz e boogie woogie.
Lorenzo Sani, giornalista, scrittore e grande penna dello sport italiano, con una particolare predilezione per la pallacanestro. Sua, all’inizio degli Anni Novanta, la rubrica di satira cestistica 'Sani da legare', pubblicata su “Giganti del basket”.
E' stato autore tra l'altro di Boris Stankovic, Basketball Without borders (F.P. Ferrandiz Madrid, con Oscar Eleni); Più Sangue Larry, Vita improbabile di un cronista di provincia (Laterza, 2004); Il Gioco del toro (in Omissis, Einaudi Stile Libero Big, 2006); Vale Tutto (Italica, 2014).
Co-sceneggiatore del film Lovers di Matteo Vicino (2017), che ha vinto come miglior film i festival internazionali di Lisbona, Crystal Palace-Londra e Fort Lauderdale.
Vincitore del premio giornalistico nazionale "Al servizio degli ultimi" (Certaldo, 2004) e del premio nazionale "Etica & Sport" (Panathlon-Ussi, 2015).